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Borsa 4 settembre: Nvidia continua a perdere quota e Wall Street si spegne. Europa tutta in rosso

Nuova giornata di vendite su Nvidia, titolo guida del Big Tech Usa e mondiale. Wall Street e Nasdaq danno segni di recupero ma poi arretrano. Anche l’Europa chiude la seduta in ribasso. A Milano bene Saipem, male Moncler. Petrolio sempre in discesa

Borsa 4 settembre: Nvidia continua a perdere quota e Wall Street si spegne. Europa tutta in rosso

I listini europei chiudono anche oggi in calo, guardando all’andamento zoppicante di Wall Street e al crollo della vigilia di Nvidia. Il colosso dei chip non trova, al momento, spunti per un vero rimbalzo, visto che è anche nel mirino dell’Antitrust, ma sembra orientata a fermare l’emorragia, mentre i listini americani, dopo una partenza debole, sono in cerca di una direzione. In questa incertezza sono mancati spunti positivi per l’Europa, tanto più che crescono le preoccupazioni per l’economia cinese, le borse asiatiche sono andate male e c’è stato un crollo del Nikkei di Tokyo (-4,35%).

Europa in rosso, ma il settore servizi si conferma in espansione

Piazza Affari perde lo 0,53%, appesantita dalle vendite sul lusso, ma sorretta dal ritorno in positivo di Saipem (+2,23%) e Telecom (+2,31%).

La piazza peggiore è Amsterdam -1,31%, a causa delle vendite sui tecnologici. Arretrano inoltre Parigi -0,98%, Francoforte -0,88%, Madrid -0,56% e Londra -0,34%.

Sul fronte macro, per la zona euro, sono arrivati dati in chiaroscuro, relativi al settore servizi di agosto. Secondo l’indagine S&P Global il PMI è salito a 52,9 punti dai 51,9 di luglio, ma in Italia e Germania l’indice ha leggermente rallentato, pur restando oltre quota 50, quindi in fase espansiva.

Per la Ue un bel pacchetto di buone idee è arrivato da Mario Draghi, che nel corso dell’incontro con i rappresentanti permanenti dei paesi dell’Unione ha parlato della necessità di riforme senza precedenti nella regione, nelle quali siano coinvolti tutti gli attori del continente.

Dollaro in calo

Il dollaro si muove nuovamente in rosso oggi, sulle attese di un taglio dei tassi da parte della Fed nelle prossime settimane. Tra i dati sull’occupazione, tenuti in gran conto dai banchieri e in uscita in questi giorni, oggi è emerso che le offerte di posti di lavoro negli Stati Uniti sono diminuite a luglio a un minimo di 3 anni e mezzo, suggerendo che il mercato del lavoro sta perdendo vigore, ma – scrive Reuters – “probabilmente non a un livello sufficiente da indurre la Federal Reserve a prendere in considerazione un forte taglio dei tassi di interesse questo mese”. Si propende per un taglio di 25 punti base, rispetto a un taglio di 50 punti base.

Intanto, nella mattina americana, la Bank of Canada ha ridotto per la terza volta consecutiva i tassi d’interesse dello 0,25%, al 4,25%, segnalando inoltre che altri tagli saranno probabilmente necessari nei prossimi mesi, grazie al rallentamento dell’inflazione. L’ultima volta che la Bank of Canada ha tagliato i tassi per tre volte di seguito è stato nel 2009, durante la recessione.

Il biglietto verde si muove comunque debole anche contro il dollaro canadese e cede quasi un punto percentuale contro lo yen.

L’euro si apprezza dello 0,4% a 1,108, nel giorno in cui anche il membro del board della Bce, Piero Cipollone, ha fatto risuonare la sua posizione sui tassi. Cipollone ha osservato che “c’è un rischio reale” che la posizione della banca centrale europea “possa diventare troppo restrittiva. Dobbiamo garantire che l’inflazione converga verso il nostro obiettivo senza frenare inutilmente l’economia, perché abbiamo disperatamente bisogno di investimenti e crescita in Europa”.

Tra le materie prime non c’è ripresa per i prezzi del petrolio, anche se Bloomberg ha raccolto indiscrezioni sul fatto che l’Opec+ potrebbe rinviare la decisione di aumentare la produzione, alla luce del crollo ai minimi dalla fine del 2023. Al momento il greggio texano si muove poco sotto 70 dollari al barile e il Brent intorno a 73,4 dollari.

Piazza Affari, crolla Moncler, banche trascurate ma Intesa entrerà in Stoxx Europe 50

Se la febbre del listino milanese si misura con le banche, c’è da dire che oggi il termometro si è mosso poco. Popolare di Sondrio rialza la testa, +0,96%, mentre le big Unicredit e Intesa sono piatte. Quest’ultima però il prossimo 23 di settembre, entrerà anche nello Stoxx Europe 50. Il titolo debutterà infatti nell’indice delle 50 principali società del blocco quotate in borsa, a seguito della revisione annuale.

Per quanto riguarda la “classifica” giornaliera delle blue chip milanesi, la maglia rosa va a Telecom e si rianima Saipem, dopo il tonfo di ieri. Il titolo rimbalza anche a seguito dell’annuncio di due contratti offshore in Arabia Saudita da un miliardo di dollari.

La giornata è da dimenticare per Moncler -4,44% e per Cucinelli -0,99%. Si tratta di una ventata di pessimismo che ha investito tutte le azioni delle grandi firme in Europa, perennemente in ascolto dei dati macro cinesi, che si sono rivelati poco incoraggianti per quanto riguarda la manifattura, scesa in agosto ai minimi da sei mesi.

Il rosso è acceso per Amplifon -3,04%, Prysmian -2,05%, Interpump -1,5%.

Spread in calo, insieme ai tassi

La giornata è positiva per i titoli di Stato della zona euro, che vedono tassi calo. La carta italiana registra una performance migliore di quella tedesca, per uno spread sul decennale in ribasso a 139 punti base. Il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,58%.

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