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Borsa 4 dicembre chiusura: volano oro e Bitcoin, Wall Street in forte rosso, a Piazza Affari svetta Mps

Imagoeconomica

Vola il bitcoin, arretra il petrolio e l’oro si allontana un po’ dal record toccato stamane in Asia, i bond prendono fiato dopo i recenti guadagni e l’azionario europeo chiude una seduta incolore, priva di una direzione precisa. 

A metà giornata Wall Street è invece in calo (dopo aver toccato il top del 2023 con DJ e S&P500) a causa delle vendite sui titoli dei giganti tecnologici; balza però Spotify (+8,5%), che ha annunciato il licenziamento di 1500 dipendenti.

Gli investitori vanno all’incasso negli Usa in attesa dei dati sull’occupazione, in arrivo venerdì. Numeri da leggere in chiave Fed, che terrà il 15 dicembre la sua ultima riunione di politica monetaria dell’anno. La speranza è che il rapporto non sia così debole da indicare una sofferenza economica superiore al previsto, ma nemmeno così forte da offrire alla banca centrale l’occasione di nuove strette.

Dall’Asia si segnala il balzo di Evergrande (+9,2%) a Hong Kong (-1,09%), a seguito della notizia che il grande malato del settore immobiliare cinese ha ottenuto più tempo per il suo piano di ristrutturazione. 

Europa mista; si apprezza Roche a Zurigo 

I listini europei si sono mossi dunque senza bussola e non hanno tratto grandi spunti nemmeno dall’intervento della presidente della Bce Christine Lagarde a Parigi.

Piazza Affari è piatta (-0,05%) e resta ancora un passo indietro rispetto alla difficile soglia dei 30mila punti base. Il Ftse Mib appare in equilibrio tra gli acquisti su alcune banche e le vendite sui principali titoli petroliferi.

Francoforte aggiunge lo 0,16% alla lunga scia positiva, mentre Londra perde lo 0,22%, Parigi lo 0,18%, Amsterdam lo 0,1%. Si conferma in progresso Madrid +0,37%.

Zurigo sale dello 0,58%, con Roche in progresso del 2,592 therapeutics per 2,7 miliardi di dollari, che potrebbero diventare 3,1 miliardi al raggiungimento di alcuni obiettivi. Tra i farmaci su cui Carmot sta lavorando ci sono prodotti ad alto potenziale per il trattamento dell’obesità e altri medicinali che potranno essere usati in combinazione con quelli della casa svizzera.

Euro in calo, vola il bitcoin, record dell’oro che poi si appanna

La politica monetaria è ancora la stella polare dei mercati, che non trovano però oggi grandi spunti nelle notizie del giorno. Il dollaro si rafforza e l’euro arretra dopo la frenata dell’inflazione registrata a novembre nell’area della moneta unica, che consolida le probabilità di uno stop ai rialzi da parte della Bce e di un cambio di rotta il prossimo anno. Per la verità i mercati scommettono anche su una svolta da parte della Fed, già da marzo e stimano addirittura un taglio fino a 1,25 punti il prossimo anno. Le variabili però sono tante, visto il quadro geopolitico e i movimenti del petrolio, che pure non risale la china discendente nonostante gli impegni dell’Opec+ su ulteriori tagli.

In un contesto che resta fluido l’euro dollaro è in ribasso a 1,081. Il colorito del petrolio è pallido: il Brent cede lo 0,85%, 78,5 dollari al barile; il  Wti lo 0,93%, 73,38 dollari.

L’oro, che nei primi scambi asiatici ha toccato un nuovo massimo superando i 2100 dollari l’oncia, cede il 2,4% per un prezzo di 2022 dollari.

Si conferma euforico il bitcoin, che si muove saldamente oltre i 41mila dollari, con un guadagno annuale del 150% circa, a livelli che mancavano dalla primavera 2022.

Piazza Affari sorretta da Mps

Piazza Affari si allontana leggermente dall’ambita soglia dei 30mila punti base, appesantita da alcuni realizzi e dalle vendite su titoli petroliferi come Saipem -2,16% ed Eni -1,9%.

L’industria è fiaccata dalle vendite con Interpump -2,33%, Cnh -1,57%, Leonardo -1,43%,.

Nel pharma soffre Diasorin -1,45%, mentre si apprezza Recordati +2,33%. La maglia rosa del giorno va ancora una volta a Banca Monte Paschi di Siena +3,73%, che ha vinto ultimamente un bel numero di tappe. A dare ulteriormente sprint alla banca più antica del mondo è il fatto che i suoi requisiti patrimoniali superano ampiamente quelli decisi dalla Bce. Nel settore bancario trova il segno positivo anche Intesa +1.09%.

Tra le blue chip alla testa del listino ci sono inoltre Nexi +1,95%, Moncler +0,71%, Stellantis +1%.

Le utility, in timido progresso, sono guidate da Snam +0,65%, che ha perfezionato l’acquisto del rigassificatore galleggiante da 5 miliardi di metri cubi destinato a Ravenna ‘Bw Singapore’ da Bw Lng per 367 milioni di euro. 

Spread stabile, rendimenti giù

I titoli di Stato della zona euro continuano a registrare una discesa dei rendimenti: il Btp decennale è indicato in chiusura a +4,11% e quello della Bund a 2,35%, per uno spera in lieve allargamento a 176 punti base. 

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