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Borsa 31 luglio: l’escalation in M.0. spinge il petrolio oltre gli 80 dollari, il Nasdaq in forte recupero e la Fed alza il sipario sui tassi

Imagoeconomica

In una giornata ricca di notizie e di guadagni per la maggior parte delle Borse europee e statunitensi (Nasdaq +2,5%), Piazza Affari chiude in calo 0,42% a causa delle prese di profitto sulle banche. Il bilancio mensile del principale listino milanese resta in ogni caso attivo (circa il 2%) e quello da inizio anno si avvicina al 12%. Nel resto d’Europa i titoli tech e alcune trimestrali hanno alimentato i progressi odierni di Amsterdam +1,39%, Londra +1,14%, Parigi +0,76%, Francoforte +0,55%, mentre Wall Street vola in attesa della fine della riunione della Fed e delle parole di Jerome Powell.

Per quanto riguarda gli altri mercati l’escalation in Medio Oriente infiamma il petrolio, con Brent e Wti che guadagnano oltre il 2,5%. Sul valutario galoppa lo yen, dopo l’aumento dei tassi da parte della banca del Giappone. È piatto invece l’euro-dollaro, nonostante l’inflazione nel blocco questo mese appaia superiore alle stime: la variazione rispetto a giugno è nulla, ma il tasso su base annuale sale al 2,6% (dal 2,5%) contro previsioni al 2,3%.

Nasdaq in rally

Il Nasdaq è in cerca di riscatto in queste ore e tenta di concludere in bellezza un luglio difficile. Corrono in particolare i titoli legati ai chip grazie alla bella semestrale e alla previsioni positive annunciate alla vigilia da Advanced Micro Devices (+6,31%), che contagia con il suo andamento colossi come Nvidia (+10,67%). Passa così in secondo piano la delusione per l’andamento del business cloud di Microsoft (-1,27%), visto ieri con la presentazione del quadro a fine giugno.

Alla prova dei conti è attesa nelle prossime ore Meta, mentre domani la parola passerà a Apple e Amazon.

Tra gli altri titoli viaggia in positivo Boeing, +2,24%, dopo la nomina di un nuovo amministratore delegato. Si tratta di Robert Kelly Ortberg che assumerà la carica di ad la prossima settimana, in sostituzione di David Calhoun. La società ha registrato una perdita di 1,4 miliardi di dollari nel secondo trimestre, peggio di quanto atteso dal mercato dopo i vari incidenti nei quali sono incorsi gli apparecchi del colosso aerospaziale.

La BoJ alza i tassi, attesa per la Fed

I risultati trimestrali stanno orientando l’umore, ma a questo importante capitolo oggi si aggiunge quello delle banche centrali. Stamattina la Banca centrale del Giappone ha alzato i tassi a breve allo 0,25%, da una fascia compresa tra lo zero e lo 0,1%, diminuendo contemporaneamente il massiccio piano di acquisto delle obbligazioni statali.

Una scelta su cui ieri scommetteva solo la metà degli esperti e che ha messo le ali alla moneta nipponica. Il dollaro perde in questo momento circa l’1,5% contro lo yen, per un cambio attorno a 150,4.

A breve si saprà anche cosa avrà deciso la Federal Reserve. Il mercato è convinto al 100% che Jerome Powell lascerà i tassi invariati, ma quello che si assapora è un’indicazione su un taglio del costo del denaro nel mese di settembre. Gli analisti di Unicredit si aspettano un “chiaro segnale”, tanto più che “i recenti dati macro hanno mostrato progressi più evidenti nella disinflazione e nell’ammorbidimento del mercato del lavoro”. A rafforzare questa idea oggi è arrivato l’antipasto sul rapporto del lavoro Usa di luglio (in uscita venerdì), in grado di solleticare l’appetito per il rischio: gli occupati del settore privato registrano infatti un aumento di 122 mila unità, dopo i 155 mila di giugno (rivisti al rialzo da 150 mila) e i 157 mila di maggio e il costo del lavoro cala, chiaro segnale di un raffreddamento del mercato stesso.

Piazza Affari, tornano gli acquisti sui titoli sanitari

La seduta di oggi in Piazza Affari sembra la versione negativa di quella di ieri: i titoli che hanno guadagnato nelle seduta della vigilia oggi hanno perso e viceversa.

Così, sul podio del Ftse Mib, brillano alla fine di questa giornata titoli del settore sanitario come Amplifon +4,37%, Recordati +3,13%, Diasorin +2,68%. Rialza la testa anche Campari +0,97%, dopo le forti perdite di 24 ore fa a seguito della trimestrale. Sul titolo Equita ha portato la raccomandazione a “Buy”, sottolineando che il secondo trimestre è stato “solido malgrado il clima sfavorevole e il momentum è atteso in miglioramento con un downside limitato”.

Bene inoltre Iveco +2,81%, Interpump +1,11%, Eni +1,08%, Stm +0,66%.

I realizzi mandano al tappeto invece il settore bancario a partire Popolare di Sondrio -3,16% e tra gli altri Finecobank -2,73%, Bper -1,78%, Intesa -1,24%. Le prese di beneficio penalizzano Leonardo -2,78%.

Arretra Telecom -1,73%, nel giorno della presentazione dei risultati a mercati chiusi.

Fuori dal paniere principale è in calo Mondadori, -1,32%, che ha chiuso i primi sei mesi con un utile netto ‘adjusted’ di gruppo di 9 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto agli 8,5 milioni del primo semestre 2023 e ricavi netti consolidati per 387,2 milioni di euro rispetto ai 362,4 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (+6,8%).

Spread stabile, tassi in ritirata

La propensione al rischio aiuta la carta italiana e la chiusura è in verde sul secondario: il rendimento del Btp decennale scende al 3,65% (dal 3,7% di ieri) e lo spread con il Bund di pari durata si restringe leggermente a 137 punti base.

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