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Borsa 30 gennaio: pioggia di record a Wall Street ma anche le piazze azionarie europee sono pronte al rimbalzo

Imagoeconomica

Le borse dell’Europa hanno aperto la seduta all’insegna della cautela. Il Ftse Mib di Milano ha iniziato ieri la settimana in ribasso (-0,5%) e oggi in avvio viaggia poco sopra la parità frenata dal crollo di Saipem (-8,6%).

Spread ai minimi da aprile 2022

A Milano la nota più positiva è giunta dallo spread Btp/Bund decennale, sceso ieri a 149 punti base, sotto la soglia dei 150 punti per la prima volta da aprile 2022. Se la tendenza al recupero di credibilità del sistema Italia andrà avanti, magari con un altro “pieno” di BTP Valore, non si può escludere di rivedere lo spread intorno ai 100 punti base di settembre 202. Ieri  il vicepresidente della banca centrale europea Luis de Guindos ha detto alla radio che Francoforte taglierà i tassi prima o poi, vista la recente e incoraggiante evoluzione dell’inflazione nella zona euro”.

Nuovi record a Wall Street

Con un allungo nell’ultima ora, la borsa degli Stati Uniti ha chiuso ieri in rialzo. S&P500 +0,8% e sesto record del 2024. Record anche per il Dow Jones +0,6%. Nasdaq +1,1. A favorire l’andamento dei mercati ha contribuito la decisione del Tesoro Usa di limitare a 760 miliardi di dollari l’importo delle aste per i nuovi titoli del Tesoro. Janet Yellen ha infatti rivisto al ribasso il fabbisogno di emissioni del trimestre in corso a 760 miliardi di dollari, di circa 55 in meno della indicazione preliminare. 

Anche questo contribuisce ad una vigilia morbida in attesa delle decisioni della Fed che saranno comunicate domani alle 20 ora italiana. Anche l’Europa sta evidenziando qualche bel segnale di spinta grazie al rafforzamento dello scenario sul calo dei tassi. L’Indice EuroStoxx 50 (4.639) si è spinto sul massimo degli ultimi 23 anni; la conferma a fine mese della rottura di area 4.600 dovrebbe aprire le porte ad un ulteriore allungo fino a 5.500 punti, top assoluti del 2000. L’indice Stoxx 600 (485) si è portato sui top da due anni. 

Microsoft dà la carica a Wall Street: Musk lancia Neuralink, Amazon rinuncia ad iRobot

Protagonista assoluta della seduta di ieri a New York è stata Microsoft +1,9% che ha portato il suo market cap a 3.045 miliardi di dollari prima dei conti trimestrali che verranno pubblicati stasera a mercato chiuso. In uscita in serata anche i conti di Alphabet, Amd, Pfizer e General Motors. 

Elon Musk ha comunicato che la sua startup Neuralink ha installato il suo primo impianto cerebrale su un essere umano, con risultati iniziali che dimostrano “un promettente rilevamento dei picchi di neuroni”. L’azienda punta a costruire canali di comunicazione diretta tra il cervello e i computer in grado, ad esempio, di curare disturbi neurologici.

Amazon ha abbandonato la prevista acquisizione per 1,4 miliardi di dollari di iRobot, il produttore dell’aspirapolvere robot Roomba, citando il muro opposto dall’Antitrust Ue. iRobot ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede anche un taglio del 31% dei posti di lavoro.

L’andamento delle Borse asiatiche

L’Asia non è per sua fortuna solo Evergrande. Sale il Nikkei di Tokyo +0,3%. Il dollaro si indebolisce su yen a 147,3, mentre tornano a raffreddarsi le aspettative di un prossimo cambio della politica monetaria in Giappone. Sono in lieve rialzo i mercati azionari della Corea del Sud (Kospi +0,3%) e dell’Australia: l’indice S&P AX200 ha chiuso con un guadagno dello 0,3%, ottava seduta con il segno più. 

Dollaro sotto 1,08, meno sicuro il calo dei tassi

Il dollaro si è portato ieri sotto 1,08 per la prima volta da metà dicembre. I mercati hanno ridotto velocemente le probabilità di un taglio a marzo dopo la lunga serie di dati macroeconomici che hanno evidenziato una straordinaria resilienza dell’economia americana. Secondo il FedWatch Tool del CME Group, la probabilità oggi è al 48%, dall’89% di un mese fa. Una prospettiva di tassi statunitensi più alti più a lungo è di buon auspicio per il biglietto verde. 

I venti di guerra spingono il petrolio

Petrolio in rialzo dello 0,5% da -1,4%. Il prezzo reagisce nervosamente all’evoluzione dello scenario in Medio Oriente. Secondo gli addetti ai lavori, se la situazione dovesse peggiorare fino a sfociare in una situazione di stallo tra Stati Uniti e Iran o in sanzioni più severe, allora il petrolio potrebbe sostenere per qualche tempo un range di 80-100 dollari al barile.

Washington ha promesso di intraprendere “tutte le azioni necessarie” per difendere le sue truppe dopo un attacco mortale di droni in Giordania da parte di militanti appoggiati dall’Iran. L’Iran ha detto di non aver nulla a che fare con il bombardamento. 

Buyback in vista per Generali, Profumo verso Intesa

Generali proporrà alla prossima assemblea degli azionisti di aprile un piano di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di euro da avviare entro il 2024. Il gruppo beneficia dell’introduzione dei nuovi principi contabili, con il business Vita che mostra una crescita costante, con un andamento maggiormente prevedibile. Grazie agli aumenti tariffari e alle misure tecniche implementate nel 2022 e nel 2023, che continueranno nel 2024, Generali prevede che il Combined Ratio non attualizzato resti sotto 96% nel corso del 2024.

Unicredit: secondo indiscrezioni, l’esposizione al crack Sigma Re dovrebbe essere nell’ordine dei seicento milioni di euro, circa la metà della cifra circolata inizialmente sui giornali. Una parte del credito ha agganciato un collaterale, per cui, il valore degli accantonamenti potrebbe essere di poco conto.

Intesa Sanpaolo: Francesco Profumo annuncia le dimissioni da presidente della Fondazione Compagnia Sanpaolo, principale azionista di Intesa, a partire dal prossimo 22 febbraio in anticipo rispetto alla scadenza del mandato fissata ad aprile, quando giungerà a scadenza il mandato per il quadriennio 2020-2023. Secondo indiscrezioni stampa, il presidente della Fondazione Compagnia è in pole position per succedere a Gian Maria Gros-Pietro alla presidenza di Intesa Sanpaolo, quando la sua carica giungerà a scadenza ad aprile 2025.

Buzzi: Citi alza il target price a 32 euro.

Stellantis: la divisione veicoli commerciali Stellantis Pro One è pronta a dare inizio alla produzione del nuovo furgone di grandi dimensioni a celle a combustibile.

Campari: Diageo ha presentato conti del trimestre inferiori alle aspettative.

Snam: il terminal di Gnl offshore Olt sarà chiuso per alcuni mesi a causa di attività di manutenzione. Le operazioni di rigassificazione saranno sospese dall’inizio di aprile fino alla fine di ottobre.

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