Milano e Madrid si sono distinte nell’ultima seduta dell’anno, registrando le performance migliori tra le borse europee. Milano ha chiuso a +0,07%, con il Ftse Mib che archivia un guadagno annuale del 12,6%, confermando un 2024 positivo dopo il +28% del 2023. Madrid, con un modesto +0,08%, è l’altra piazza in crescita, nonostante l’inflazione sia salita al 2,8% a dicembre, soprattutto a causa dell’aumento dei carburanti.
Al contrario, gli altri principali mercati europei hanno chiuso in rosso: Francoforte ha ceduto lo 0,38%, Londra ha perso lo 0,35%, e Parigi lo 0,57%. Tra i titoli che hanno sostenuto Piazza Affari bancari ed energetici: Mps ha chiuso in rialzo (+2,22%) dopo la nomina di nuovi membri nel cda, e Bper con +1,26%. Eni ha chiuso a +0,99%, grazie all’avvio della produzione di Baleine in Costa d’Avorio, mentre Enel ha segnato un +0,57% dopo aver concluso la cessione delle reti tra Milano e Brescia. Al contrario, i titoli tecnologici e industriali sono stati sotto pressione, con Interpump e StMicroelectronics in calo, così come i titoli del settore auto, con Pirelli e Ferrari.
Wall Street non riesce a riprendersi dai ribassi della scorsa settimana, ma il 2024 si preannuncia positivo con il Dow Jones in crescita del 12,9%, l’S&P 500 a +24,96% e il Nasdaq, spinto dai titoli tech legati all’intelligenza artificiale, che guadagna il 36,13%. Il Nasdaq è l’unico a chiudere dicembre positivo, mentre il Dow perde il 4,2%, il peggiore dato da aprile. Tra i titoli sotto pressione, Boeing perde il 2,72% dopo un incidente in Corea del Sud, mentre Axsome Therapeutics crolla dell’11% per i deludenti risultati di un trial sull’Alzheimer. In rosso anche Nvidia, Tesla e Meta -0,89%. Il Nyse sospenderà le negoziazioni il 9 gennaio in onore dell’ex presidente Jimmy Carter.
Nel mercato valutario, l’euro ha chiuso sotto pressione a 1,038 dollari, mentre il petrolio ha registrato un recupero sostenuto dagli attacchi israeliani contro gli Houthi in Yemen. Lo spread Btp-Bund è salito a 116 punti, con il rendimento del Btp al 3,52% e quello tedesco a +2,36%. In generale, sebbene il 2024 si chiuda con un bilancio positivo, le incertezze geopolitiche e macroeconomiche lasciano presagire un 2025 più volatile.