I molti dati macroeconomici di giornata hanno tenuto oggi sulla corda i listini europei, allarmati da un’inflazione tedesca persistente e dalla fiducia di consumatori e imprese in calo. La chiusura è debole, a fronte di un andamento volatile di Wall Street, dopo la delusione per pil e lavoro privato, compensata dalla speranza di uno stop nei rialzi dei tassi da parte della Fed.
Piazza Affari guadagna lo 0,09% e rosicchia qualche punto nella scalata verso i 29mila grazie al sostegno delle banche. Fuori dal Ftse Mib si mette in luce Brunello Cucinelli (+6,72%) dopo i dati trimestrali e grazie a previsioni annuali migliori delle stime.
Nella zona euro sono in leggero ribasso Francoforte -0,22%, Parigi -0,12%, Madrid -0,31%, Amsterdam -0,06%, mentre fuori dal blocco Londra si apprezza dello 0,14%.
Le divergenti attese sulle prossime mosse di Fed e Bce frenano il dollaro e spingono l’euro, che sale dello 0,5% circa contro il biglietto verde per un cambio oltre 1,093.
Discorso analogo per i titoli di Stato. I T-Bond vendono prezzi in rialzo e rendimenti in ribasso, mentre nel blocco i tassi salgono leggermente.
La debolezza del dollaro favorisce l’oro e lo spot gold si apprezza dello 0,5% oltre 1947 dollari l’oncia. Il petrolio invece passa in rosso dopo le scorte settimanali Usa, che pure sono inferiori alle attese. Il Brent perde lo 0,2% 84,75 dollari al barile; il Wti lo 0,1%, intorno a 81 dollari al barile.
I dati potrebbero spingere Fed e Bce in direzioni diverse
Dalla zona euro giungono segnali che la lotta all’inflazione è ancora lontana dall’essere vinta e questo potrebbe indurre la Bce a proseguire in una stretta. In Germania l’indice dei prezzi al consumo in agosto è salito del 6,1% su base annua contro una stima degli analisti del 6,0% e +6,2% in luglio. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,3%, lo stesso valore previsto dagli economisti e identico a quello di luglio.
Scende intanto la fiducia dei consumatori e delle imprese del blocco. L’indicatore del sentiment economico passa a 93,3 in agosto da 94,5 di luglio, è il quadro mese di seguito in ribasso e peggio di quanto atteso. A preoccupare è soprattutto il calo di fiducia dell’industria, -10,3 da -9,3 di luglio, in linea con le previsioni, mentre la fiducia dei consumatori è scesa a meno 16 da meno 15,1.
Negli Stati Uniti d’altra parte i nuovi segnali di freddezza dal mondo del lavoro e dal pil, portano un ramoscello d’ulivo alla Fed. Gli analisti sono ormai praticamente certi di uno stop nel ciclo dei rialzi a settembre e si abbassano le probabilità di un nuovo aumento a novembre.
Nel dettaglio in agosto, nel settore privato, sono stati creati 177 mila posti di lavoro, contro le stime di 194mila e i 324 mila di luglio.
Il pil del secondo trimestre inoltre è salito del 2,1%, meno delle stime al 2,4%.
Infine a luglio il deficit commerciale a stelle e strisce è salito a 91,18 miliardi contro gli 88,83 miliardi di giugno e gli 89,94 miliardi del consenso.
Piazza Affari, bene Mps deboli le utility
Piazza Affari ha retto abbastanza bene a questa tempesta di emozioni economiche grazie agli acquisti su alcune banche. La migliore è Monte Paschi, +1,94%, in compagnia di Bper +0,96% e Banco Bpm +0,82%.
Tra le altre blue chip si conferma in denaro Saipem, +1,98%, ancora in scia al perfezionamento dell’operazione Golfinho per la vendita della Fpso per 73 milioni di dollari.
Torna tra i migliori titoli del giorno Leonardo, +1,07%. Bene Cnh +1,05% e Nexi +1,36%.
Spunti su Campari +0,78%, Generali +0,66% e Telecom +0,67%, con i due decreti del governo sotto la lente d’ingrandimento degli speculatori.
In rosso Erg -1,18% e molte utility a partire da A2a -0,68%. Lettera per Stm -1,02% e Recordati -0,9%.
Debolezza per Stellantis -0,31%, dopo i dati sulle immatricolazioni e con gli scioperi che incombono nel settore negli Stati Uniti.
Spread stabile, salgono i tassi
Sul mercato secondario dei titoli di Stato il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali è poco lontano dai livelli di ieri a 167 punti base (+0,51%), salgono però leggermente i tassi: quello del titolo italiano è indicato in chiusura a +4,17% (da 4,14%), mentre quello del titolo tedesco a +2,5% (da 2,48%).
Sul primario intanto il Tesoro italiano in asta ha assegnato l’importo massimo offerto di 10 miliardi di euro, incluso il nuovo Btp decennale con cedola 4,20% e che ha registrato un rendimento del 4,24%, massimo da tre mesi, rispetto al 4,10% di fine luglio.