Borse europee deboli e che ampliano le perdite a metà seduta. Milano la peggiore cede lo 0,86%. Non meglio il resto d’Europa: Parigi (-0,67%), Francoforte (-0,74%), Madrid (-0,75%) e Amsterdam (-0,42%). Riduce invece le perdite Londra (-0,02%%). Gli investitori continuano a seguire le indicazioni che arrivano delle banche centrali. La Fed, come ha ribadito il vicepresidente Michael Barr, non esclude che i tassi possano restare alti a lungo, mentre il noto falco del Fomc Michelle Bowman ha ribadito la sua richiesta di ulteriori rialzi. Anche per il capo economista della Bce, Philip Lane, la Banca centrale europea non ha ancora vinto la sua battaglia contro l’inflazione e ha ancora del lavoro da fare.
Ad accentuare il nervosismo dei mercati anche i nuovi dati dell’inflazione nella zona Ocse: è salita al 6,4% ad agosto 2023 dopo il 5,9% di luglio. Tra luglio e agosto, scrive l’Ocse in una nota, l’inflazione è cresciuta in 14 Paesi, in modo particolare in Turchia che evidenzia un forte aumento di circa 10 punti.
L’inflazione di fondo, cioè al netto dei prodotti alimentari ed energetici, è rimasta sostanzialmente stabile, al 6,8% nel mese di agosto. Tuttavia, In Italia, l’inflazione è scesa dal 5,9% di luglio al 5,4% di agosto, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2022, mentre è rimasta sostanzialmente stabile in Germania, Giappone e Regno Unito.
Piazza Affari al rallentatore: bene Mps, in rosso le utility
Sul listino milanese reggono Mps (+2,16%), Campari (+1,08%), Amplifon (+0,86%). Occhi puntati su Mediobanca (-0,77%), dopo che Delfin ha presentato la lista dei candidati per Cda e collegio sindacale per il triennio 2024-2026. Viaggiano in positivo Iveco Group +0,47% e Recordati (+0,52%). In sofferenza oil ed energetici, fatta eccezione per Saipem (+0,36%) e Tenaris (+0,17%). Male Erg (-2,71%), Enel (-2,17%), Hera (-1,43%) e A2a (-1,03%). Pioggia di vendite per Prysmian (-3,22%) e Nexi (-2,6%). Giù anche Moncler che non trae grande beneficio dal lancio sul mercato della collezione per Adidas nei negozi e negli store online dei due marchi.
Euro ai minimi, in ribasso petrolio e gas
Sul valutario, il dollaro statunitense continua la sua corsa al rialzo in scia all’aumento dei rendimenti del Treasury. L’euro vale 1,0466 dollari (1,0574 alla vigilia), dopo che un sondaggio sul Pmi manifatturiero della zona euro ha mostrato che la domanda continuava a contrarsi. Il rally del dollaro ha messo ulteriore pressione anche sulla sterlina e sullo yen (149,809). Questo rialzo del biglietto verde ha un impatto significativo anche sull’andamento delle altre asset class, tra cui il petrolio. Dopo avere toccato i minimi in tre settimane, il greggio perde ancora terreno: Le quotazioni del petrolio iniziano la giornata in ribasso: Wti scende dello 0,54% a 88,34 dollari al barile, mentre il Brent perde lo 0,72% a 90,06 dollari. Netto calo anche per il gas scambiato ad Amsterdam, -7,26%, con il prezzo pari a 36,48 euro al megawattora.
Spread in aumento
Sul fronte dei titoli di Stato lo spread tra Btp e Bund è in rialzo. Il differenziale segna 192 punti (+3,11%) dai 187,9 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è a +4,86%. Mentre quello tedesca a +2,94%.
Parte bene anche la seconda giornata di collocamento del Btp Valore che si dirige verso una raccolta di 7 miliardi di euro. Nella mattinata di oggi, martedì 3 ottobre, ha ottenuto oltre 2 miliardi di ordini mentre nella prima seduta, lunedì 2 ottobre, il nuovo titolo emesso dal Tesoro e destinato al retail ha ottenuto 162.577 contratti per un controvalore di oltre 4,7 miliardi.