Le borse europee limano i guadagni a fine seduta, tra scambi rarefatti, in vista del lungo weekend di Capodanno e l’andamento negativo di Wall Street, reduce da nuovi massimi visti ieri. Il finale non è dunque con il botto, ma il 2023 è certamente un anno da fuochi d’artificio per i mercati finanziari globali, il migliore dal 1997.
Piazza Affari si apprezza oggi dello 0,07% a 30.437 punti base, ma nei 12 mesi ha messo a segno un guadagno del 28% circa, confermandosi regina tra le principali rivali europee e non solo. A sostenere il listino sono state soprattutto le banche (Unicredit è il titolo più scambiato dell’anno), grazie al balzo dei margini di interesse a seguito della stretta monetaria della Bce. I titoli del settore si sono leggermente appannati nelle ultime sedute sia per le prese di profitto sia per l’attesa di un cambio di rotta delle banche centrali nel 2024.
Nel resto d’Europa oggi Francoforte chiude con un rialzo dello 0,14%, con Madrid +0,17%, Londra +0,14%, Parigi +0,11%, Amsterdam -0,3%.
Frena l’inflazione spagnola
Il sentiment odierno è stato aiutato positivamente dall’andamento dell’inflazione spagnola, in frenata a dicembre, +3,1%, contro attese di +3,4% (superiore però al 2,4% di novembre della zona euro).
Se i prezzi scendono la Bce potrà ammorbidire la politica monetaria prima del previsto e oggi il Financial Times scrive che, in base alle stime di 48 economisti intervistati, Eurotower comincerà a tagliare i tassi d’interesse entro il secondo trimestre del 2024.
Dollaro, un perdente di successo
Il principale volano del recente rally a livello globale è proprio la crescente attesa di un cambio di politica monetaria da parte delle banche centrali, a partire dalla Federal Reserve, con il mercato che scommette su un taglio dei tassi negli Usa già a marzo.
Questo ha fatto del dollaro nel 2023 un perdente di successo. Il biglietto verde archivierà infatti un anno negativo, dopo due positivi (la perdita contro le principali valute è del 2% circa). Al contrario l’euro ha messo a segno una performance positiva attorno al 3%. Oggi il cambio euro-dollaro è poco mosso, in area a 1,104.
Il ribasso annuale più massiccio è quello dello yen, -7%, mentre la sterlina si è apprezzata in una percentuale attorno al 5%.
Petrolio in lieve recupero
Nella lista dei perdenti figura anche il petrolio che, dopo due anni di guadagni, nel 2023 lascerà sul terreno il 10%, zavorrato dai timori sulla domanda globale, senza che i tagli alla produzione siano riusciti per ora a compensare il pessimismo.
Oggi i future di Brent e Wti sono in lieve recupero dopo le perdite di ieri. Il petrolio del mare del Nord sale dello 0,33%, a 77,41 dollari al barile.
Piazza Affari tra Recordati e Telecom
Il principale listino di Piazza Affari vede agli estremi oggi Recordati +0,81% e Telecom -1,74%.
Nel mezzo acquisti e vendite si sono spalmate un po’ su tutti i settori. I titoli finanziari sono divisi tra i rialzi di Unicredit +0,72%, Banca Mediolanum +0,64%, Finecobank +0,44% e i ribassi di Mps -1,36%, Banca Generali -0,24%.
Nell’energia i maggiori spunti sono stati su Erg +0,42%, che ieri ha annunciato un accordo con QEnergy France, operatore leader nel settore delle energie rinnovabili, per l’acquisizione di un portafoglio eolico e solare da 73.2 megawatt in Francia, per un enterprise value di circa 86 milioni di euro. Sono in calo Tenaris -1,35% e Saipem -0,88%. Tra le utility sono positive Enel +0,31%, A2a +0,3%, Italgas +0,29%. Bene Stm +0,62%%.
Leonardo, cede lo 0,1%, ma non perde certamente la corona di blue chip migliore del 2023 con un boom di +85%. La star della borsa milanese è però Olidata che registra un balzo nei dodici mesi del 253,9%.
L’anno è stato infine ricco di debutti in borsa (39 le nuove ammissioni agli scambi, di cui 36 Ipo) e tre nuove azioni sono sbarcate oggi sul segmento Euronext Growth Milan: si tratta di Lemon Sistemi (+47,21%), società di progettazione di soluzioni per l’efficientamento energetico; Yakko, sviluppatore di soluzioni software integrate; Simone (+9%), società del settore editoria.
Si allarga lo spread, salgono i rendimenti
Chiude la seduta in rosso il secondario, che vede rendimenti in crescita. Il Btp decennale a fine giornata mostra un tasso del 3,68%, a fronte del Bund, +2,01%, per uno spread a 168 punti base (+1,92%).