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Borsa 28 ottobre: listini contrastati in attesa delle magnifiche 7 e delle elezioni Usa. Crolla il petrolio, a Milano giù i titoli oil

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La settimana si apre all’insegna dell’incertezza per le Borse europee, che dopo una partenza positiva, rallentano il passo in vista degli importanti appuntamenti dei prossimi giorni. A pesare è soprattutto il petrolio, in forte ribasso dopo che l’attacco di rappresaglia di Israele contro l’Iran nel fine settimana ha evitato di colpire impianti petroliferi e nucleari, senza dunque interrompere le forniture di energia.

Gli occhi degli investitori sono già concentrati sulle elezioni presidenziali Usa in programma per il 5 novembre, ma soprattutto sulla pioggia di dati macro e sulle trimestrali in arrivo nel corso della settimana. Riflettori anche sull’economia cinese in attesa della pubblicazione degli importanti indici Pmi che misurano l’attività manifatturiera e quella dei servizi del mese di ottobre che saranno annunciati giovedì. 

Gli appuntamenti della settimana 

La settimana iniziata oggi è densa di dati macro. Mercoledì sono previsti i dati preliminari del Pil del terzo trimestre della zona euro, gli indicatori di fiducia dei consumatori e del sentiment economico, mentre per la Germania si attendono i dati su inflazione, Pil flash e occupazione. In agenda, sempre mercoledì, anche il Pil della Spagna, il Pil preliminare dell’Italia e il bilancio della Gran Bretagna. Giovedì sarà invece la volta dell’inflazione della zona euro, Italia e Francia. Lo stesso si riunirà la banca centrale giapponese e si capirà come agirà in materia di politica monetaria, anche alla luce dell’instabilità politica emersa dalle elezioni di domenica. 

Sul fronte corporate l’attenzione sarà concentrata sulle trimestrali di 5 delle Magnifiche 7 destinate ad impattare sul sentiment dei mercati a livello globale. Alphabet, società madre di Google, Microsoft, Meta, Apple e Amazon presenteranno i loro risultati trimestrali il 31 ottobre.

Borse europee contrastate, occhi su Philips e Volkswagen

In questo contesto, l’Europa viaggia contrastata con lo Stoxx 600 che cala dello 0,17% dopo aver archiviato la scorsa settimana in rosso per la prima volta dopo tre settimane positive.

A pesare su l’indice benchmark è in particolare il forte calo del settore energetico, in calo dell’1,9%, in scia alla discesa dei prezzi del petrolio. Sia il Brent che il West Texas Intermediate statunitense hanno toccato all’apertura i minimi dal 1° ottobre e a metà mattinata cedono quasi il 6%. In particolare, il Wti è in rosso del 5,85% a 67,58 dollari al barile, il Brent, perde il 5,72% a 71,7 dollari. 

Tornando ai listini, Amsterdam è maglia nera (-0,75%), seguita a ruota da Londra (-0,27%) e Francoforte (-0,24%). Piazza Affari prova a restare a galla e a metà giornata segna -0.05% a 34.762 punti base. Sale dello 0,1% invece Parigi, nonostante Moody’s abbia abbassato l’outlook della Francia a negativo. Si mantiene in positivo Madrid (+0,3%).

Sull’azionario è da segnalare il tonfo di Philips (-18,1%) dopo che il produttore olandese di dispositivi medici ha abbassato le previsioni di vendita per il 2024. Occhi anche su Volkswagen (-0,8%) che secondo quanto annunciato dal consiglio di fabbrica del colosso dell’auto tedesca, chiuderà almeno tre fabbriche in Germania. Previsti tagli anche in altri siti, sottolineano i sindacati, annunciando che “Nessuno è al sicuro”. Per il quotidiano tedesco Handelsblatt, la ristrutturazione del marchio Volkswagen passa anche per una riduzione salariale del 10%, nonché per il congelamento degli stipendi per gli anni 2025 e 2026. Il piano che punta a risparmi per 4 miliardi di euro.

A Piazza Affari giù Eni, positivi i finanziari

Milano ha aperto la seduta in rialzo di circa un punto percentuale, salvo poi ripiegare e girarsi in negativo, mentre lo spread si attesta in area 121 punti, praticamente stabile rispetto a venerdì, e il rendimento dei Btp a dieci anni è pari al 3,54%, in rialzo dal 3,5 di venerdì. 

Venerdì Dbrs – come Fitch la settimana prima – ha alzato l’outlook sul debito italiano a ‘positivo’. Il giudizio però non basta a sostenere il listino, zavorrato soprattutto dai titoli oil, in calo con i prezzi del greggio. E così Eni si piazza in fondo al listino con un ribasso del 2,44%. Saipem cede l’1% e Tenaris lo 0,88%. 
In vetta al Ftse Mib c’è invece Nexi (+1,13%), seguita da Recordati (+1,03%). Tra le banche è tonica Pop Sondrio (+0,73%), sopra la parità anche Mps (+0,12%) dopo la decisione di Fitch di alzare il rating a ‘BB+’, con outlook positivo. Sotto la parità (-0,39%) Mediobanca nel giorno dell’assemblea dei soci.

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