Le borse mondiali fanno incetta di buone notizie in questi giorni e Piazza Affari non fa eccezione, chiudendo anche oggi in rialzo dello 0,92% a 34.727 punti base, trascinata da Moncler +10,91%. A metterci lo zampino questa volta è Lvmh (+3,63%) che è entrata nel capitale della cassaforte di controllo della famiglia Ruffini. Il panorama europeo è d’altra positivo, rasserenato dalla conferma dei nuovi stimoli della banca centrale cinese – che ha messo le ali a molte piazze asiatiche – e l’avvio intonato di Wall Street, con l’ottimismo alimentato da un’inflazione in lieve rallentamento. Bene anche l’inflazione francese che, a settembre, frena all’1,2% annuo dal precedente +1,8%.
Così Parigi si apprezza dello 0,64%, in sintonia con Amsterdam +0,63%, Londra +0,44%, Madrid +0,2%. Campeggia Francoforte +1,4%.
L’euro dollaro è stabile, in area 1,1181; il petrolio è poco mosso (Wti 6784 dollari al barile, +0,25%; Brent 71,14 dollari al barile, +0,07%).
L’inflazione Usa rallenta; attese in calo per l’inflazione dei consumatori nella zona euro
L’inflazione degli Stati Uniti rallenta: lo dice l’indicatore Pce, il preferito della Fed. Il dato misura i prezzi delle spese personali ed è aumentato in agosto dello 0,1% rispetto a luglio, in linea con le attese, segnando +2,2% rispetto a un anno prima, contro il 2,3% delle stime; il mese scorso il dato era al 2,5%. La componente “core”, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta leggermente più del previsto invece: 0,2% su mese (0,1% previsto); +2,7% rispetto a un anno prima, contro il 2,6% di luglio, attese al 2,7%.
Restando in tema d’inflazione la Bce scrive che le attese su quella dei consumatori nell’area euro sono scese ad agosto al 2,7% nell’orizzonte a 12 mesi (dal 2,8% di luglio). La proiezione a tre anni è passata al 2,3% dal 2,4%.
Il rallentamento della corsa dei prezzi in molti paesi del blocco inoltre sta facendo salire le scommesse su una banca centrale più colomba, che agirà sui tassi prima di dicembre. Bloomberg sostiene che il mercato dà all’80% la probabilità di un taglio anticipato nella riunione del 17 ottobre e che in media è atteso un taglio dei tassi d’interesse di 20 punti base.
Dal fronte cinese è giunta infine conferma delle indiscrezioni circolate ieri e che avevano fornito molta linfa ai mercati. La Banca centrale del dragone (Pboc) ha tagliato infatti di 50 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria (Rrr) per gli istituti finanziari, al 6,6%. In base alle condizioni, secondo il governatore Pan Gongsheng, potrebbe esserci un’ulteriore sforbiciata di 25-50 punti base entro fine anno.
Piazza Affari, banche in frenata ma il lusso splende
La frenata odierna delle banche, oggetto di prese di beneficio dopo i recenti guadagni, non ha messo le briglie al listino, spinto dai titoli del lusso e da Stm (+5,96%). È comunque in controtendenza Unicredit, +0,71%%, nel giorno del primo colloquio con Commerzbank (+0,58%).
La notizia del giorno però è l’approdo del colosso francese di Bernard Arnault nell’ennesimo marchio italiano.
Nella notte infatti è stato annunciato a sorpresa l’ingresso, con il 10%, di Lvmh nella holding di Remo Ruffini, che controlla il 15,8% circa di Moncler.
L’appetito di Arnault inoltre non finisce qui. Lvmh punta a salire fino a un massimo del 18,5% nella holding, attraverso un programma di acquisto di azioni Moncler in un periodo di circa 18 mesi.
Questa mossa tiene i riflettori accesi su un settore già molto animato dalle notizie provenienti da Pechino. Così è proseguito oggi il rally di Brunello Cucinelli, che chiude con un progresso del 3,82% e quello di Ferragamo (+5,06%). La piccola Aeffe, +13,01%, sta partecipando al banchetto di questa settimana, con gli acquisti ravvivati dalla notizia della cessione di alcuni prodotti come profumi e cosmetici a marchio Moschino.
Tra le blue chip è tonica Stellantis +3,99%, in un settore ben comprato e con indiscrezioni di Dagospia su possibili approcci con Renault. Una “pazza” idea che verrebbe accarezzata dal presidente francese Emmanuel Macron. “L’operazione è più di una suggestione”, sostiene il sito, secondo cui l’imminente uscita di Tavares sarebbe legata alla creazione “di un colosso mondiale, in grado, potenzialmente, di scalzare la giapponese Toyota dal vertice del podio dei costruttori globali (e sicuramente superare Volkswagen dal vertice di quelli europei)”.
Bene Diasorin +3,55%, Interpump +3,26%, Tenaris +3,06%.
Portano il segno meno invece Prysmian -2,55%, Ferrari -0,86%, Popolare di Sondrio -0,85%, Leonardo -0,78%.
Fuori dal paniere principale svetta Monrif +23,88%, dopo il lancio di un’Opa per il delisting a 0,05 euro per azione.
Spread in leggero rialzo
Sale oggi leggermente lo spread tra i due decennali benchmark, quello italiano e quello tedesco. In prossimità della chiusura il differenziale è indicato a 133 punti base, mentre il rendimento è per il Btp al 3,47% e per il Bund al 2,14%.