Le Borse cinesi, che non vedevano un guadagno settimane così elevato dal 2008, infiammano i mercati dopo i consistenti stimoli delle autorità cinesi che hanno dimostrato quindi di essersi rassegnati al fatto che l’economia era in difficoltà. La Cina inizia oggi una settimana di festività, bisognerà vedere come si comportano i consumatori cinesi. A chiusura della settimana ci sono ancora due dati chiave da seguire: il destino del governo in Giappone e il dato Pce Usa, il più seguito dalla Fed. In Europa, sempre da seguire le vicende di Unicredit, ma riflettori accesi sullo spread Oat/bund che è tornato a salire sulle perplessità degli investitori riguardo il governo francese. Occhi poi a Moncler, Tim
Wall Street chiude in rialzo, in attesa del dato più seguito dalla Fed
Wall Street archivia la giornata con un guadagno sul Dow Jones dello 0,62%; sulla stessa linea, aumento per l’S&P-500, che si porta a 5.745 punti. Buona la prestazione del Nasdaq 100 (+0,72%); con analoga direzione, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,27%). Sul podio dei titoli del Nasdaq, Micron Technology (+14,73%), PDD Holdings (+13,57%), Applied Materials (+6,23%) e Microchip Technology (+5,52%). In programma l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (Pce) degli Stati Uniti, la misura preferita della Fed per l’inflazione. Le previsioni sono incentrate su un piccolo aumento mensile dello 0,2% e i rischi sembrano orientati al ribasso. Un numero positivo potrebbe aprire le porte a un altro taglio sproporzionato dei tassi di interesse da parte della Fed a novembre, anche se molto dipenderà in ultima analisi dal rapporto sulle buste paga della prossima settimana.
Brilla la Cina dopo la conferma degli stimoli fiscali
È dalla crisi di Lehman Brother del 2008 che la Cina non vedeva un rialzo settimanale delle Borse come ora. La leadership cinese sembra finalmente essersi rassegnata alla realtà di un’economia in difficoltà e sta ripetutamente facendo ciò che i mercati volevano: dai tagli dei tassi, alle misure per rafforzare i mercati azionari, al sostegno per l’immobiliare e ancora più il sostegno fiscale, come ha confermato oggi una conferenza stampa. “Pechino sembra finalmente determinata a lanciare il suo stimolo bazooka in rapida successione… Il riconoscimento da parte di Pechino della grave situazione dell’economia e della mancanza di successo di un approccio frammentario dovrebbe essere apprezzato dai mercati”, ha affermato Ting Lu, capo economista cinese presso Nomura. Ieri la Cina ha annunciato il programma di emettere obbligazioni sovrane speciali per un valore di circa 2 trilioni di yuan (284,43 miliardi di dollari) quest’anno come parte di un nuovo stimolo fiscale, ha riferito Reuters.
Le azioni cinesi si dirigono a chiudere la loro settimana migliore dal 2008, con un guadagno settimanale dell’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen del 15%, mentre oggi vede un rialzo del 3,8%. Addirittura l’indice Hang Seng di Hong Kong è destinato a un aumento settimanale di quasi il 13%, il più grande dal 1998, con un guadagno oggi del 3,5%. I mercati cinesi iniziano oggi una settimana di festività nazionale e gli analisti si domandano se al loro ritrno questi record verranno confermati e soprattuttoo se i consumatori cinesi torneranno a spendere.
In rialzo le materie prime
Le materie prime hanno avuto una buona settimana grazie allo stimolo cinese. I prezzi del minerale di ferro sono saliti di un altro 1,8% venerdì a più di 100 dollari a tonnellata, il rame ha superato la soglia chiave di 10.000 dollari a tonnellata, l’oro ha raggiunto un altro record e l’argento ha toccato il massimo di 12 anni. Il petrolio è in calo e si prepara a subire altri calo a causa della notizia secondo cui l’Arabia Saudita si sta preparando ad aumentare la produzione, cosicchè verrà meno il suo obiettivo di prezzo non ufficiale di 100 dollari al barile per il greggio. I futures sul Brent sono scesi dello 0,8% a 71,09 dollari al barile e sono in calo del 4,6% per la settimana. Ciò dovrebbe essere positivo per la disinflazione globale, poiché le banche centrali intensificano i tagli dei tassi, e rialzista per la spesa dei consumatori.
Nei mercati valutari, lo yen è stato il grande motore venerdì, con il dollaro che ha guadagnato lo 0,5% a 145,47 yen.
Giappone: il governo al match finale, ma l’esito è tra i più imprevedibili degli ultimi decenni
Anche la Borsa del Giappone sale, con l’indice Nikkei a+0,7% e con un bilancio settimanale +5,7% con il leading indicator di luglio che, pur rivisto al ribasso a 109,3 punti dai 109,5 preliminari, risulta in aumento dello 0,2% rispetto ai 109,1 punti del mese precedente. Ma qui le incertezze sono legate alla politica. Il partito al governo in Giappone è in gara per la leadership che si prospetta come una delle più imprevedibili degli ultimi decenni. Sanae Takaichi, ministro responsabile della sicurezza economica che ha affermato che la BOJ ha aumentato i tassi troppo presto, è tra i favoriti. Se vincesse la gara, lo yen potrebbe scendere poiché i mercati scontano ulteriormente la possibilità di un altro aumento dei tassi quest’anno. Attualmente è quotato a circa il 30%. I risultati del primo turno del Partito Liberal Democratico sono attesi intorno alle 8,30 italiane, con un probabile ballottaggio tra i due candidati in testa alla classifica intorno alle 9,30 italiane.
L’inflazione a Tokyo è diminuita questo mese dopo che il primo ministro uscente Fumio Kishida ha ripristinato i sussidi energetici per aiutare le famiglie a far fronte a una delle estati più calde mai registrate. Il rallentamento causato da fattori temporanei non scoraggerà probabilmente la Banca del Giappone dal procedere a un rialzo dei tassi alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo, ma i dati di oggi per lo meno riducono l’urgenza dell’intervento.
Borse europe: occhi allo spread Oat/bund
Le Borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future indice EuroStoxx50 +0,18%, ma un occhio di riguardo va per i titoli di Stato francesi che sono sottoposti a nuove pressioni. La Francia ha finalmente un nuovo governo, ma non è chiaro per quanto tempo sopravviverà, quindi è improbabile che l’incertezza politica che grava sui mercati finanziari francesi si diradi presto. Il premio di rischio rispetto al debito tedesco, attentamente monitorato, si attesta intorno agli 80 punti base, il livello più alto da inizio agosto, tornando ai livelli più alti dalla crisi del debito della zona euro, con oltre 85 punti base superati in estate. Anche i titoli di Stato francesi offrono rendimenti più elevati di quelli spagnoli per la prima volta dal 2008, un altro segnale che gli investitori non sono più disposti a ignorare le difficoltà delle finanze pubbliche francesi, poiché questioni fiscali e politiche danneggiano il sentiment nei confronti della seconda più grande economia della zona euro.
Tim chiude il primo semestre con un risultato netto pari a -646 milioni, in miglioramento rispetto ai -813 milioni dell’anno scorso. I ricavi del gruppo risultano pari a 7,1 miliardi (+3,5%) e l’ebitda a 2,1 miliardi (+9,4%). Il gruppo conferma inoltre le guidance per l’intero esercizio, che prevedono per il 2024 una crescita dei ricavi di gruppo del 3-4%, una crescita dell’Ebitda After Lease di Gruppo del 8-9% ed un Indebitamento Finanziario Netto After Lease inferiore o uguale a 2 volte l’Ebitda After Lease e pari a circa 7,5 miliardi di euro. A seguito della vendita di NetCo, perfezionata il 1° luglio, l’indebitamento finanziario netto rettificato After Lease pro-forma del gruppo Tim ServCo risulta pari a 8,1 miliardi di euro, in linea con le previsioni.
Moncler. Ruffini Partecipazioni Holding, la holding di Remo Ruffini, e Lvmh Moet Hennessy – Louis Vuitton hanno annunciato che Lvmh, tramite un veicolo societario di nuova costituzione, ha acquistato una quota del 10% di Double R (il veicolo di investimento controllato da Ruffini Partecipazioni Holding) che detiene una partecipazione diretta in Moncler, gruppo del lusso quotato su Euronext Milan, pari a circa il 15,8%. In base ai termini dell’operazione, Double R aumenterà la sua partecipazione in Moncler fino a un massimo del 18,5% attraverso un programma di acquisto di azioni Moncler in un periodo di circa 18 mesi. Il finanziamento di tali acquisti sarà messo a disposizione da Lvmh, che aumenterà il suo investimento in Double R fino a un massimo di circa il 22% del capitale.
Monti Riffeser S.r.l. ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (Opa) volontaria totalitaria avente a oggetto la totalità delle azioni ordinarie emesse da Monrif, è finalizzata a ottenere la revoca delle azioni dalla quotazione su Euronext Milan. Monrif, società quotata dal 1986 a Piazza Affari, detiene in qualità di holding partecipazioni nel settore editoriale (gruppo Editoriale Nazionale), stampa (Poligrafici Printing), pubblicitario, new media (GoSpeed), dell’ospitalità (Ega Emiliana Grandi Alberghi) e immobiliare. L’offerente riconoscerà un corrispettivo pari a 0,0500 euro per ciascuna azione portata in adesione (chiusura di ieri a 0,0402 euro).
Sara Assicurazioni, l’assicuratore ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi assicurativi pari a 363,8 milioni di euro, in aumento dell’8,2% rispetto ai 336,1 milioni del primo semestre 2023. Il risultato netto consolidato del semestre è pari a 43,3 milioni di euro, rispetto ai 45,8 milioni di euro del primo semestre 2023. La solvibilità di gruppo si mantiene su livelli molto elevati (Solvency Ratio 382%).
Generali ha collocato un nuovo prestito obbligazionario Tier 2 e con scadenza nel gennaio 2035, destinato a investitori istituzionali per un importo complessivo di 750 milioni di euro. Sono stati raccolti ordini superiori a 2,4 miliardi, oltre 3,2 volte l’offerta.
Aeffe ha ceduto a Euroitalia per 98 milioni di euro il marchio Moschino con riferimento a cosmetici e profumi, candele profumate e deodoranti per ambienti e per materie tessili. L’operazione contribuirà alla diminuzione della posizione finanziaria netta di Aeffe, a un positivo impatto sul conto economico darà sostegno al processo di espansione dei marchi.
Stm. Intel e il governo statunitense probabilmente finalizzeranno un finanziamento diretto di 8,5 miliardi di dollari per il chipmaker entro la fine dell’anno, ha riferito il Financial Times.
Ascopiave punta a crescere nella distribuzione del gas e si candida a rilevare gli asset che Italgas potrebbe essere costretta a cedere, per questioni di Antitrust, nel caso andasse in porto l’acquisizione di 2i Rete Gas, come ha detto in una intervista a Reuters l’ad, Nicola Cecconato. Per il momento, la multiutility ha avviato una trattativa in esclusiva con per rilevare gli asset nel gas e finanzierà l’operazione con la vendita del restante 25% della joint venture Estenergy con Hera, uscendo definitivamente dal settore delle vendita di energia e elettrica e gas.