Condividi

Borsa 27 ottobre: Lagarde aiuta l’Italia ma il Pil Usa allarma la Fed. Risorge il Big Tech. Riflettori su Mediobanca

Piazza Affari è stata ieri l’unica Borsa europea in territorio positivo – Vola il Big Tech ma il Pil Usa preoccupa la Fed – Domani l’assemblea di Mediobanca ad alta tensione

Borsa 27 ottobre: Lagarde aiuta l’Italia ma il Pil Usa allarma la Fed. Risorge il Big Tech. Riflettori su Mediobanca

“Lagarde dà respiro ai conti italiani“ titola Bloomberg dopo la decisione della Bce di lasciare i tassi invariati. Una scelta scontata ma, nota l’agenzia, i mercati si aspettavano una stretta sugli acquisti dei titoli da parte della Bce, come ripetutamente chiesto dai falchi del Nord. Ma, ha detto la presidente, nella riunione di Atene non si è parlato di Pepp né di remunerazione delle riserve. Anzi, la Bce ha confermato nel comunicato che i reinvestimenti nell’ambito del programma Pepp proseguiranno fino alla fine del prossimo anno. Una bella notizia che giustifica i mini rally di ieri sui Btp, la frenata dello spread (già pericolosamente salito in area 210) e la ripresa di Piazza Affari. L’atmosfera positiva è destinata a proseguire stamane per merito stavolta di Jeff Bezos.

La rivincita dei Tech: non solo Bezos, corrono IBM e Intel

I conti di Amazon, annunciati a mercati chiusi, hanno spinto nella notte i titoli del colosso del e-commerce sù del 7%: Salgono i ricavi (+13%), triplica l’utile (8,9 miliardi di dollari nel trimestre). Convincono anche i numeri di Intel +8% e di IBM.

Prendono così velocità i listini Usa, a partire dai futures sul Nasdaq +0.7%, avviato ad un finale di settimana in accelerazione. Ma difficilmente il Toro riuscirà a recuperare tutte le perdite della settimana: prima dell’apertura circa il -2% per l’S&P 500 -3% per il Nasdaq.

Oggi il test dell’inflazione

Corre l’economia. Nel terzo trimestre il Pil statunitense è aumentato del 4,9% su base annua, rispetto al 2,1% del trimestre precedente e oltre le stime del 4.7%.

Una volta tanto il miglioramento dell’economia non spaventa i mercati finanziari dove dimostra l’esito felice dell’asta sui T-bond a sette anni di ieri sera. Ripiegano i Treasury note a dieci anni a 4,85% di tasso di rendimento, 10 punti base in meno di ieri.

I mercati continuano a scontare che nel prossimo meeting la Fed non toccherà i tassi. I robusti dati sul Pil del terzo trimestre non dovrebbero stravolgere le attese, il PCE core, misura dei prezzi particolarmente seguita dalla Fed, ha proseguito nella discesa. In calendario oggi l’aggiornamento per il mese di settembre, il tasso è visto in lieve rallentamento a livello tendenziale.

Europa positiva in avvio, riparte Milano 

Le buone sensazioni in arrivo da Wall Street favoriscono un avvio positivo dei mercati del Vecchio Continente nonostante la cautela ribadita ieri dai messaggi della Bce: future dell’Eurostoxx +0,3%.

Il nostro Ftse Mib (+0,30%, 27.507) ha messo a segno il terzo rialzo in quattro sedute per un bilancio settimanale positivo intorno al +0,60%. Risultato eccellente, se calato nello scenario di fondo fatto da forti tensioni geopolitiche, preoccupazioni sulla tenuta del debito pubblico e così via. Finora sono state le trimestrali a mantenere viva l’attenzione. Grazie ai conti, Stm ha chiuso in rialzo del +5% dopo una partenza in calo del -5,5%.

La riscossa dei Btp dopo la Bce

Le decisioni della Bce hanno favorito un moderato recupero dei bond a lungo termine. Bund decennale a 2,86% da 2,89%. Btp a 4,86% da 4,91%. Spread a 200.

La Bce, come previsto, ha confermato l’attuale livello dei tassi di interesse, 4,50% per il tasso di rifinanziamento principale, 4,75% per il tasso di finanziamento agevolato, 4% per il tasso facility deposito. Ciò che è stato più apprezzato è emerso nella conferenza stampa: Christine Lagarde ha spiegato che non si è parlato né di Pepp né di remunerazione delle riserve, confermando che i reinvestimenti nell’ambito del programma Pepp proseguiranno fino alla fine del prossimo anno. Inoltre, Lagarde è apparsa molto convinta che l’inflazione tornerà al 2%, anche se probabilmente con un ritmo diverso da quanto atteso.

Asia positiva, riflettori sullo yen

Positive le Borse asiatiche. Sale il Nikkei di Tokyo +1,3% a pochi giorni dall’atteso vertice della banca centrale. Quattro grandi compagnie di assicurazione hanno deciso di non coprire il rischio cambio sugli investimenti esteri, riferisce il Nikkei Times nella convinzione che lo yen sia destinato a salire con le prossime scelte della Boj.

In salita anche l’Indice Hang Seng di Hong Kong +1,4% e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +1,1%: le aziende industriali cinesi hanno visto aumentare i profitti a settembre per il secondo mese consecutivo, un ulteriore segnale dell’impatto positivo fornito dal sostegno politico al settore manifatturiero. I profitti industriali sono aumentati dell’11,9%, dopo l’impennata del 17,2% di agosto. Pechino ha annunciato la scomparsa dell’ex premier Li Qequiang, stroncato da un attacco cardiaco. 

Kospi di Seul +0,2%. Indice BSE Sensex di Mumbai +1%.

Petrolio in discesa dopo tre settimane

Per la prima volta in tre settimane il petrolio di avvia a chiudere in calo del 3% circa: oggi Brent a 89,20 dollari, Wti a 85,20 dollari. 

Il gas Ue (Amsterdam) ieri ha chiuso in rialzo dell’1,7% a 50,80 euro/mwh. Bilancio settimanale piatto.

Eni, sale la guidance, Mediobanca record prima dell’assemblea

Mattinata di conti per la corporate Italia: 

  • Eni ha chiuso il terzo trimestre con un risultato netto rettificato dimezzato rispetto a un anno fa ma sopra le attese del mercato grazie alla performance migliore del previsto della divisione esplorazione e produzione (E&P). Eni ha alzato la propria guidance per l’intero anno per Plenitude.
  • Mediobanca. Risultati record nel primo trimestre, che hanno battuto le attese degli analisti, evidenziando una crescita dei ricavi sugli elevati livelli dei tre mesi precedenti.

Moncler. I ricavi nel terzo trimestre sono saliti del 7%, in linea con le attese. SocGen, Mediobanca, JPMorgan Goldman Sachs tagliano il target.

Campari. L’ad uscente, Bob Kunze-Concewitz, ha detto che la strategia del gruppo non cambierà con il suo successore, e questo vale anche per le operazioni di M&A. Stifel promuove il giudizio a Buy, target price 12,30 euro.

Stm sotto i riflettori dopo la conference call di ieri: il titolo, partito in ribasso, è schizzato al rialzo. Jefferies, BNP Paribas, Cowen e JPMorgan abbassano il target price. 

Unicredit. La Bce ha approvato la seconda tranche da 2,5 miliardi di euro del buyback azionario 2023.

Webuild negozia per rilevare da Condotte il 7,5% del Consorzio Eurolink, che costruirà il Ponte di Messina, salendo in tal modo al 52,5%.

Commenta