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Borsa 26 settembre: vola il dollaro ma i bond frenano i listini azionari. Per JP Morgan “crisi se i tassi aumenteranno ancora”

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Il mondo non è in grado di reggere aumenti dei tassi fino al 7% senza precipitare nella stagflazione. A lanciare l’allarme è Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan. ”Se, a fronte di un’economia in frenata  aumenterà ancora il costo del denaro la crisi sarà inevitabile – ha dichiarato in un’intervista ad un giornale indiano il banchiere più importante del pianeta –  Come dice Warren Buffett, solo quando scende l’onda scopri se qualcuno è nudo. Temo che ci siamo vicini”. Il colorito allarme del banchiere si giustifica di fronte ai bellicosi proclami dei banchieri centrali. Per Neil Kashkari della Fed di Minneapolis “dobbiamo aumentare ancora e tenere i tassi alti per un bel po’”.  Rigida Christine Lagarde: non sono esclusi, ha detto, nuovi aumenti ma “riteniamo che i nostri tassi di riferimento abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno al tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo”. La presidente ha aggiunto che il mercato del lavoro “si sta finalmente adattando e probabilmente ci vorrà ancora un po’ di tempo”. 

Apertura in rosso in Europa: Piazza Affari – 1,17%

La pressione al rialzo del costo del denaro continua a comprimere l’attività delle borse, specie in Europa. Anche oggi i listino sono destinati ad  aprire in ribasso, future EuroStoxx50 -0,1%. 

Il Ftse Mib di Milano ha chiuso ieri in ribasso dello 0,7%. L’indice si è difeso abbastanza bene grazie alla tenuta delle Banche, giustificata dalla modifica della tassa straordinaria sugli extra-profitti. La mattina si è aperta in rosso: Piazza Affari – 1,17%.

Una brusca ondata di vendite su Lusso e Turismo ha provocato perdite generalizzate. La prospettiva di un rallentamento dell’economia più marcato che negli Stati Uniti ha fatto scivolare i due settori più sensibili al ciclo sui minimi da sei/nove mesi.

Colpo di freno all’auto verde. E-Fuel: la Germania ci riprova

Frenano gli impulsi “verdi” dell’Europa. I Paesi dell’Ue, nonostante l’opposizione tedesca, hanno approvato una posizione più morbida sui nuovi standard Euro 7 in materia di emissioni inquinanti dei veicoli. La mossa ha attenuato significativamente la proposta originale della Commissione per “preservare la competitività dell’industria automobilistica europea”.

La Germania si consola con la probabile approvazione di nuove regole sull’uso dei carburanti sintetici che “salvano” il motore a combustione oltre il 2035.

Un piccolo passo indietro anche da parte di Lego. Il colosso danese dei giocattoli ha rinunciato al progetto di produrre i mattoncini con la plastica delle bottiglie riciclate: il nuovo materiale su è rivelato ancor più nocivo per l’ambiente.

S&P Global vede per quest’anno in Italia una crescita di 0,9% e per il prossimo di 0,7%. A dirlo l’agenzia di rating nel report dedicato alle prospettive economiche del quarto trimestre per la zona euro e intitolato “Slower Growth, Faster Tightening”. S&P Global prevede che il tasso del Btp decennale salga a 4,7%.

Per il Bund rendimento al livello del 2011

Rendimenti in forte rialzo: il Bund decennale a 2,79%, è il livello più alto dal 2011. BTP decennale tratta a 4,66%, massimo da inizio 2023. 

Il capo economista della BCE, Philip Lane, interviene stamattina ad un evento a Parigi.

Rimbalza Wall Street. Biden va a Detroit

Ieri Wall Street ha chiuso in rialzo, dopo quattro sedute consecutive di ribasso: S&P500 +0,4% (4.337), Nasdaq +0,5% (13.271). Gli indici hanno difeso le rispettive soglie di allerta a 4.200 e 12.700 punti. 

I future segnano un ribasso nell’ordine dello 0,3%.

Il presidente Usa Joe Biden si recherà oggi in Michigan per unirsi al picchetto degli operai dell’auto in sciopero in tutto il Paese. Per domani è prevista la visita anche dell’ex presidente e candidato repubblicano Donald Trump.

Al Congresso i negoziatori repubblicani e democratici sarebbero vicini a un accordo in grado di evitare lo stop alla spesa pubblica dopo il 1° ottobre, lo scrive stamattina Bloomberg Il Senato estenderebbe i finanziamenti solo per quattro o sei settimane. 

Moody’s, l’unica agenzia di rating che attribuisce la tripla A al debito Usa ammonisce che, in caso di mancato accordo, la retrocessione sarebbe inevitabile. 

I toni rigidi della FED hanno provocato un’ondata di vendite sui principali bond governativi. Il rendimento del Treasury Note a dieci anni è salito a 4,55%, biennale a 5,14%, entrambi sui massimi dal 2007. 

Il dollaro al sesto rialzo di fila

Dollaro al sesto rialzo (1,0585 sull’euro) e con ogni probabilità verso l’undicesima settimana positiva di seguito. Il cross è crollato ai minimi da sei mesi. La valuta americana ha travolto tutto e tutti nella prospettiva di un ritorno elevato per un tempo prolungato.

 Yen sotto stress, Tokyo dà il via a nuovi rialzi dei salari

La pressione della valuta Usa è particolarmente forte sullo yen. sui minimi da undici mesi contro il dollaro. Ma la Banca del Giappone ha ribadito la sua posizione ultra-conciliante. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida , secondo il Japan Times sta intanto lavorando a un piano di stimolo economico che comprende agevolazioni fiscali per gli investimenti nazionali e misure per stimolare la crescita dei salari. Dell’intervento del governo parlano alcuni media locali. Il pacchetto di stimolo dovrebbe includere anche tagli fiscali per i redditi provenienti da “settori strategici chiave”, tra cui i semiconduttori e le batterie. 

L’indice Nikkei arretra stamane dello 0,8%. 

Cina: no a nuovi prestiti a Evergrande

In ribasso anche i listini cinesi investiti dall’aggravarsi della crisi immobiliare. China Evergrande Group ha dichiarato che non sarà in grado di emettere nuovo debito a causa di un’indagine governativa. 

Hang Seng di Hong Kong -0,7% e 17.585 punti, minimo da novembre 2022. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%. 

Giù anche il Taiex di Taiwan -0,7%. Kospi di Seul -1,2%, minimo degli ultimi sei mesi. Intorno alla parità l’indice BSE Sensex di Mumbai.

Petrolio in ribasso grazie alla Fed

Brent 92,90 dollari, Wti 89,30 dollari. Il petrolio apre in lieve ribasso. Tornano a prevalere le preoccupazioni che la domanda di greggio/carburante sarà frenata dall’interventismo delle principali banche centrali, votate a mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo. I prezzi del petrolio sono aumentati di circa il 30% da metà anno, spinti principalmente dalla riduzione dell’offerta, “Prevediamo 94 dollari al barile per tutto il quarto trimestre del 2023″ ha affermato Baden Moore, responsabile della strategia sulle materie prime presso la National Australia Bank.

Moncler, Fineco, Italgas: piovo i sell

Sale il rating di Generali. HSBC alza il target price a 21 euro.Ben più lunga la lista dei downgrading:

Moncler Morgan Stanley abbassa il target price a 64 euro, Citi a 71,5 euro.

FinecoBank Morgan Stanley taglia il target price a 14,9 euro.

Italgas  Morgan Stanley declassa il titolo a Underwt/Attractive

Prysmian MSCI ESG Research ha abbassato il rating a A da AA. .

Leonardo Sono uscite indicazioni supplementari sul progetto di sviluppo di un jet da combattimento tra Europa e Giappone. Leonardo partecipa all’iniziativa attraverso Elettronica, Avio Aero e MBDA, oltre che Leonardo UK, complessivamente la quota è circa del 30%.

Saras I margini di raffinazione nel Mediterraneo sono scesi a 11,6 dollari il barile. 

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