Apertura prudente per le borse europee dopo il rally di ieri. Piazza Affari segna +0,27% Nella seduta di lunedì il Ftse Mib ha (+0,8%), ha toccato nel finale nuovi massimi dal 2015, agguantando così 34.639 punti base, al termine di scambi effervescenti, anche se meno intensi per volumi in vista delle festività pasquali, con la borsa che sarà chiusa dal venerdì Santo al lunedì dell’Angelo, compresi, e si appresta a essere regina d’Europa nel primo trimestre 2024, giunto ormai alle battute finali (+13,1% da inizio anno).
Le borse europee
Sono sopra la parità Francoforte (+0,4%) e Madrid (+0,29%), caute Amsterdam, Parigi e Londra. Anche nella seduta di lunedì gli altri principali listini europei hanno chiuso decisamente più tiepidi: Francoforte è salito dello 0,32%, sono quasi piatte Parigi, Amsterdam e Madrid +0,28%. In lieve calo Londra, -0,18%. Ftse 100 di Londra sulla parità con Direct Line che ha ceduto il -13%.
Rimbalzo di Tim
Telecom Italia sale dello 0,3% nelle prime battute, dopo il +3% segnato lunedì. Il Tesoro sta valutando la possibilità di coinvolgere il fondo spagnolo di private equity Asterion come partner di minoranza per un’offerta su Sparkle, la divisione di cavi sottomarini del gruppo telefonico. Lo ha riportato venerdì Bloomberg News, spiegando che Tesoro e Asterion si stanno avvicinando alla firma di un accordo preliminare.
L’inflazione è «in rapido calo» rendendo «possibile un taglio dei tassi». Così il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ed ex membro del Consiglio Direttivo della Bce nel corso di una prolusione in ricordo dei 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi.
Cosa è successo a Wall Street
La borsa degli Stati Uniti ha chiuso in lieve calo, dopo aver portato a termine la miglior settimana dell’anno. Nasdaq -0,3%. S&P500 -0,2%. Dow Jones -0,3%.
Goldman Sachs vede l’S&P500 a 6.000 punti entro fine anno se prosegue il rally delle maga-cap. La Strategy Unit di Pictet Asset Management notava la scorsa settimana che da un lato ci sono “magnifici sette”. Dall’altro c’è quasi tutto il resto. La casa d’investimento elvetica nota che il “rally” degli ultimi 12 mesi del settore tecnologico è stato pari a circa il +50%, più del doppio di quanto guadagnato dall’intero mercato azionario mondiale.
Di conseguenza, le valutazioni appaiono già molto elevate: “la tecnologia è il settore più costoso nel nostro modello e i “magnifici sette” sono negoziati con un rapporto price/earnings di 29 volte, rispetto alle 18 volte del resto dell’S&P 500.È chiaro che parliamo di un livello costoso”. Ma non sembrerebbe essere arrivato il momento di fermare gli acquisti o di vendere: “pensiamo che il dominio della tecnologia possa durare ancora perché, in questo caso, l’esuberanza del mercato è sostenuta dai fondamentali”, prosegue il report.
Le nuove case vendute in febbraio sono scese a 662.000 dai 664.000 del periodo precedente (dato revisionato). Il dato è inferiore alle aspettative degli analisti, pari a 677.000.
Apple -1%, Alphabet -1%, Meta Platforms (-1.2%). Le autorità antitrust dell’Unione europea hanno aperto oggi le prime indagini ai sensi del Digital Markets Act (Dma) nei confronti delle tre società per possibili violazioni delle norme tecnologiche Ue. “La Commissione europea sospetta che le misure messe in atto da questi ‘gatekeeper’ non siano in grado di garantire un effettivo rispetto degli obblighi previsti dal Dma”, ha detto l’esecutivo europeo in un comunicato. L’autorità garante della Concorrenza dell’Ue indagherà sulle regole di Alphabet relative allo ‘steering’ di Google Play e all’auto preferenziazione di Google Search, sulle regole di Apple riguardo all’indirizzamento nell’App Store e alla schermata di scelta di Safari e sul ‘modello di pagamento o consenso’ di Meta.