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Borsa 26 gennaio: Lvmh trascina il lusso in tutta Europa, Exor e i francesi blindano Stellantis, Tesla crolla

FIRSTonline

No news, good news. I mercati hanno accolto con filosofia la decisione di Francoforte che, per la terza volta di fila, ha lasciato invariati i tassi. In pochi si aspettavano che la Banca centrale fosse pronta per il primo taglio invertendo la politica dei rialzi (dieci di fila dal 2022).  La maggior parte degli economisti si attende ora il primo taglio dei tassi a giugno e non più a marzo. Ecco come la pensa Pimco, uno dei leader del mercato: “L’inflazione globale ha già superato il suo picco e i tassi possono iniziare a scendere. Per il 2024 aspettiamo un taglio dei tassi a partire dalla seconda metà dell’anno ma con un’azione sui tassi da parte delle Banche centrali inferiore alle aspettative di mercato”.

L’economia Usa strabatte la Cina ma frenano Tesla e Intel

Prive di grandi stimoli, le Borse dell’Europa dovrebbero aprire piatte. Future EuroStoxx50 +0,1%. Ma l’indice delle blue chip europee ha chiuso ieri in rialzo dello 0,4%, allungo che lo vede stazionare sui massimi di lunghissimo periodo al traino dei continui, impressionanti rialzi dell’economia americana che ha messo a segno un rialzo del 3,3% nel quarto trimestre, assai più del previsto: Gli Usa allungano così il distacco della Cina: +6,3% contro 4,6%. Svanisce così la previsione di un sorpasso da parte di Pechino.

Tesla e l’allarme di Elon Musk

Wall Street applaude. La Borsa Usa  ha chiuso la sesta seduta positiva di seguito, pur non  facendo segnare un nuovo record. Pesano sul mercato due elementi. Il primo: l’allarme di Tesla che chiude in calo con i titoli che perdono il 12%, in quello che è il maggiore calo in una singola seduta in un anno. Con la flessione Tesla brucia 80 miliardi di dollari di capitalizzazione di dollari. La frenata dopo l’allarme lanciato da Elon Musk  sulle auto elettriche made in China e l’avvertimento su una crescita “decisamente” più lenta di Tesla nel 2024. Il miliardario ha lodato i costruttori cinesi e li ha definiti i “più competitivi al mondo”. Poi ha avvisato: “Se non saranno imposte barriere commerciali, demoliranno la maggior parte delle case automobilistiche” a livello globale. Il riferimento di Musk è in particolare a Byd, il colosso che vede Warren Buffett fra i suoi azionisti e che ha strappato alla sua Tesla lo scettro di regina del mondo nell’elettrico.

Il secondo elemento: il tonfo a doppia cifra  di Intel. Ma le altre “Big Seven” continuano a far faville:  nelle prime quattro sedute Nvidia +8%, Alphabet +6%, Meta +4,5%, Apple +3%, Microsoft +2,8%, Amazon +3%.

Tech record anche in Europa, frenano le banche

La tecnologia dà una scossa anche ai listini europei. L’indice EuroStoxx 50 (ieri +0,4%, 4.585) ha accumulato un guadagno provvisorio del +3% ad una frazione di punto dal massimo degli ultimi 23 anni (4.593). Anche qui il merito principale va ai tech. L’indice Stoxx Tech (ieri +1,7%) ha chiuso sui massimi da oltre due anni, con un bel segnale di spinta che proietta obiettivi di breve circa il 7% sopra. I migliori della settimana sono Asml +20%, Nokia +10%, SAP +97%. Eurostoxx 50 da monitorare con grande attenzione perché potrebbe arrivare uno strappo al rialzo in caso di rottura.

Il FtseMib di Milano ha perso lo 0,6% Da segnalare la frenata delle banche italiane dopo la Bce, complice un report di Deutsche Bank.

Lvmh trascina il lusso in Europa

Avvio di seduta brillante per i titoli europei del lusso, trainati dal +8% di Lvmh a Parigi dopo l’annuncio di risultati record per il 2023. Lo scorso anno il colosso francese ha registrato vendite per 86,2 miliardi, con una crescita organica del 13 per cento. Il gruppo ha ottenuto un utile netto di 15,2 miliardi (+8%) e un utile operativo corrente di 22,8 miliardi (+8%). “Tutte le attività hanno registrato una forte crescita organica delle vendite nel corso dell’anno, ad eccezione di wines & spirits, che ha dovuto far fronte ad una base elevata di confronto e livelli di inventario elevati”, ha spiegato la società, evidenziando la crescita dei ricavi del 10% nel quarto trimestre a 23,95 miliardi. I numeri, sottolineano gli analisti di Equita, sono “sopra le attese grazie a una maggiore crescita organica e al controllo dei costi”.

Pil e obbligazioni

Sul fronte delle obbligazioni poco o nulla da segnalare sul fronte europeo. Nemmeno il dato del Pil degli Stati Uniti  ha disturbato il recupero del Treasury Note a dieci anni, il cui tasso di rendimento è sceso a 4,09%, da 4,15%. In Europa: Bund 2,29% da 2,34%, Btp 3,82% da 3,89%.

Exor e francesi blindano Stellantis

Stellantis in lieve calo a Piazza Affari (-0,13%) dopo le notizie di stampa su Exor (la holding di diritto olandese controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann) che sale al 25,9% dei voti. Assieme a Peugeot e allo Stato francese, Exor blinda così il controllo. Da una comunicazione alla Sec emerge infatti che la holding ha aumentato i diritti di voto pur mantenendo una quota del 14,9 per cento. Lo statuto della casa automobilistica prevede un premio in azioni a voto speciale per i soci fedeli da più di tre anni: anche la famiglia Peugeot e Bpi eserciteranno l’opzione entro febbraio aumentando i loro rispettivi diritti di voto.

Dollaro superstar, a rischio il calo dei tassi Usa

Il dollaro viaggia verso la terza settimana positiva di seguito (+0,6%) e si muove sui massimi da un mese. La tenuta eccezionale dell’economia degli Stati Uniti rischia di allontanare il primo taglio dei tassi:  diventa ancora più strategico il dato di oggi pomeriggio (14:30) sull’indice dei prezzi Pce, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed. Il dato “core”, meno volatile, dovrebbe segnalare per dicembre un ulteriore rallentamento a +3,0% da +3,2%, sul livello più basso da tre anni. Il dato generale potrebbe invece essere rimasto invariato a +2,60% 

Asia, finale di settimana in rosso

Stamattina in Asia prevale il ribasso. La serie di sei sedute positive dell’indice Msci Asia Pacific si sta per arrestare. Nikkei di Tokyo -1,3%. Kospi di Seul +0,3%. BSE Sensex di Mumbai -0,5%. Hang Seng di Hong Kong -1,5%. Csi300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,2%. I titoli dell’immobiliare cinese salgono ancora, dopo l’avvio del rimbalzo nel corso della settimana.

Petrolio ai massimi da inizio dicembre

Petrolio in lieve ribasso, dal +3% di ieri (82,20 dollari ). Prezzo sui massimi da inizio dicembre. Si sta per completare la miglior settimana da circa quattro mesi (+4,5%). Due ragioni spiegano il rimbalzo: 1) la eccezionale resilienza dell’economia americana, confermata dalla crescita del Pil nel quarto trimestre molto sopra le attese; 2) la speranza che i nuovi interventi del governo per rilanciare l’economia cinese diano presto i loro frutti. La questione geostrategica in questa fase gioca un po’ meno perché le probabilità di un’estensione del conflitto di Gaza a tutto il Medio Oriente sono rimaste invariate.

Finisce l’inverno, gas a rischio

L’Indice Bloomberg delle Commodity è piatto a 98,7 usd, dopo quattro rialzi. Il gas naturale Ue (Amsterdam) ha chiuso in ribasso del -4% a 27,80 euro/mwh, da inizio 2024 -16%. Si prevede un generale aumento delle temperature in Sud Europa, mentre ogni settimana che passa avvicina la fine dell’inverno, il periodo più critico per l’approvvigionamento di gas. Se il prezzo resta sotto la soglia discriminante a 30 euro, c’è alta probabilità di vederlo scendere anche fino a 20 euro. 

Stm, continua la frenata. De’ Longhi a gonfie vele

Nuovi segnali negativi per Stm: Barclays taglia a Equal Weight. Salvatore Ferragamo ha chiuso il 2023 con ricavi in calo dell’8,1% a cambi costanti a 1,157 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con le attese. La società del lusso ha avvertito ieri sera che i tempi di raggiungimento degli obiettivi potrebbero essere più lunghi del previsto.

De’ Longhi vede per il 2024 una crescita dei ricavi a perimetro corrente ‘low to mid single digit’, dopo la robusta crescita organica registrata nel quarto trimestre. Nell’ultimo trimestre del 2023 i ricavi del gruppo attivo nelle macchine per il caffè sono saliti del 4,6% a circa 1,077 miliardi, dice in una nota il gruppo attivo nelle macchine da caffè che, alla luce del progressivo recupero della profittabilità nel corso dell’anno, vede adesso un Ebitda adjusted 2023 nella parte alta della precedente guidance,. ”Riteniamo che le dinamiche evidenziate negli ultimi trimestri ci consentano di guardare con cauto ottimismo al 2024”.

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