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Borsa 25 settembre ultime notizie: Lagarde spaventa di nuovo l’Europa e Piazza Affari perde oltre lo 0,68%

Imagoeconomica

Le borse sono in calo in Europa questo lunedì, con gli investitori che restano sui carboni ardenti dopo le recenti riunioni delle banche centrali. L’idea di tassi più alti più a lungo frena il Toro e pesa su azionario e obbligazionario (il rendimento del Btp decennale è al 4,65%), mentre il dollaro corre e l’euro scende per l’undicesima settimana di fila addirittura sotto quota 1,06, .

Oggi la presidente della Bce Christine Lagarde ha ribadito che i tassi hanno raggiunto un livello tale che, “se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo”, l’inflazione tornerà verso l’obiettivo del 2%.

In settimana si attendono poi con crescente interesse i dati aggiornati sull’andamento dell’inflazione e in Europa non aiuta la nuova impennata dei prezzi del gas: +12% ad Amsterdam, 44,550 euro al Mwh.

In Cina intanto si risvegliano le preoccupazioni sul settore immobiliare, dopo un altro crollo del 21,8% del titolo Evergrande a Hong Kong.

Ne risente il petrolio: Brent -0,7%, 91,45 dollari al barile.

Europa nervosa

Le piazze europee chiudono così un’altra seduta nervosa, limando le perdite solo nel finale grazie al cambio di passo di Wall Street, stonata in avvio ma ora positiva.

Milano cede lo 0,68%, a 28.382 punti, con quasi tutte le blue chip in ribasso a partire da Amplifon, -3,91% allarmata dalla notizia che l’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sul mercato italiano degli apparecchi acustici, poiché le attuali condizioni “non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi” dei prodotti e dei servizi annessi.

Francoforte arretra dello 0,99%, mentre l’indice Ifo delle imprese tedesche resta basso e invariato, anche se risulta di poco superiore a quanto stimato dagli esperti (85,7 contro attese di 85,2). Non fa molto meglio Parigi che cede -0,85%, con le grandi firme esposte alla Cina preoccupate dalle notizie incalzanti dal Celeste impero. Oggi a Hong Kong (-1,97%) il titolo Evergrande ha perso oltre il 20%, dopo aver annullato una riunione con i creditori e chiarendo alla Borsa che “non è stata in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuovi bond”, in vista dell’indagine di Hengda Real Estate Group, sua principale controllata domestica.

Nella giornata europea sono in netto calo anche Madrid -1,24%, Amsterdam -0,47%, Londra -0,75%.

Wall Street risale a fine mattinata, ma è svendita di Treasury

Wall Street ha cambiato improvvisamente segno a fine mattinata, ma venerdì prossimo potrebbe chiudere il peggior mese dal dicembre scorso.

A irrigidire il clima contribuisce il tormentone sul debito Usa, con le attività amministrative che rischiano il blocco se il Congresso non troverà un accordo sul bilancio entro il primo di ottobre. 

Inoltre l’azionario soffre la concorrenza dei rendimenti dei titoli di Stato, i cui prezzi sono in ribasso e i rendimenti in rialzo: il decennale anche oggi vede un tasso in crescita oltre il 4,5%.

Tensioni sui titoli di Stato della zona euro, sale lo spread

Tensioni continue si manifestano anche sui titoli di Stato della zona euro, con i tassi che salgono ulteriormente. In seduta il Bund decennale ha toccato il 2,8%, portandosi sui massimi dal 2011 mentre fino a un anno fa, prima della stretta decisa dalla Bce, il suo tasso era negativo.

In chiusura il tasso del Bund decennale benchmark è indicato a 2,78%, mentre quello dell’omologo italiano, il Btp è al 4,65%, per uno spread in rialzo a 186 punti base (+1,29%).

A Piazza Affari bene i titoli finanziari 

In Piazza Affari gli acquisti sui titoli finanziari  hanno tenuto a bada i ribassi del listino. Salgono infatti Banco Bpm +1,99%, Mps +0,87%, Finecobank +0,73%, Mediobanca +0,45%. In generale l’umore delle banche non si è mai completamente depresso a fronte delle varie correzioni di cui si parla per la tassa extra-profitti. Unicredit però perde lo 0,98%.

Nel resto del listino il calo è marcato per Nexi -3,67%, Telecom -3,2%, Erg -2,66%, Moncler -2,71%. Fuori dal paniere principale uno dei titoli del lusso più tartassati è Tod’s, -4,42%, retrocessa a ‘underperform’ (era ‘neutral) da Bofa Global Research.  

Sul fronte opposto è invece Anima Holding +3,58%, riaccesa da indiscrezioni stampa su un rinnovato interesse da parte di Crédit Agricole.

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Categories: Finanza e Mercati