X

Borsa 25 settembre pomeriggio: mercati in rosso dopo il crollo Evergrande. A Milano corrono le banche, tonfo Amplifon

Imagoeconomica

Le Borse europee cominciano la nuova settimana così come era terminata la vecchia: all’insegna dei ribassi. A Piazza Affari per invertire la tendenza non basta la corsa di Anima e delle banche, galvanizzate dalle modifiche alla tassa sugli extraprofitti, e a metà giornata il FtseMib cede oltre lo 0,7% del suo valore, accodandosi al malumore del resto del continente.

Borsa 25 settembre pomeriggio: Europa in rosso

Ad agitare i mercati europei contribuisce il nuovo crollo di Evergrande che ad Hong Kong ha perso il 22% del suo valore dopo aver annunciato di non essere in grado di emettere nuovo debito a causa di un’indagine in corso sulla sua controllata, la Hengda Real Estate Group. Uno stop che mette a rischio il piano di ristrutturazione lanciato a marzo per tentare di tenere in piedi un colosso zavorrato da oltre 300 miliardi di debiti.

Le orecchie dei listini sono rivolte anche verso il Parlamento Europeo, dove è in programma un’audizione della presidente della Bce Christine Lagarde che potrebbe fornire qualche ulteriore indicazioni sulla politica monetaria. A settembre l’Eurotower ha deciso di alzare ulteriormente i tassi d’interesse, ma ha lanciato un messaggio: “i tassi hanno raggiunto un livello” che “darà un notevole contributo a un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo”, si legge nel comunicato emesso subito dopo la riunione. Lo stop, dunque, potrebbe essere solo rimandato di un mese. Dell’andamento dei tassi ha parlato in mattinata il governatore della banca di Francia e membro del Consiglio Direttivo Francois Villeroy de Galhau. Secondo Villeroy la Bce non deve seguire l’approccio di testare l’economia fino a farla crollare con ulteriori aumenti del costo del denaro ma dovrebbe invece concentrarsi sulla persistenza dei tassi di interesse sugli attuali livelli elevati. 

In questo contesto, le Borse viaggiano in rosso, ma si allontanano dai minimi di giornata: Madrid (-0,5%), Francoforte (-0,6%), Parigi (-0,6%), Amsterdam (-0,64%), Londra (-0,5%). 

A Piazza Affari corrono le banche, in retromarcia Stellantis 

A Milano la fanno da padrone le banche dopo le indiscrezioni relative al possibile accordo all’interno del Governo sulle modifiche alla tassa sugli extraprofitti. Nel nuovo provvedimento emergono due modifiche sostanziali rispetto alla versione inizialmente proposta: il tetto massimo della tassa è definito come lo 0,26% dei Rwa anziché lo 0,1% degli attivi e gli istituti avranno la facoltà di destinare a una riserva non distribuibile un importo non inferiore a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta, andando quindi a rafforzare la posizione di Cet1. Qualora la riserva venga successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, la banca dovrà pagare l’imposta maggiorata per la quota di interessi maturata al tasso di interesse sui depositi Bce. Non è invece prevista la deducibilità dell’imposta.

Secondo gli analisti di Equita, “a parità di condizioni l’impatto della tassa sul settore bancario passerebbe da circa 2,1 miliardi a circa 1,8 miliardi, con impatto medio sugli utili 2023 atteso scendere dal 9% all’8%. Riteniamo che la maggior parte degli istituti sotto nostra copertura opterà per il pagamento della tassa, alla luce di un impatto gestibile e al fine di mantenere maggiore flessibilità sulla politica di remunerazione”. 

Le novità potrebbero arrivare già nel corso del consiglio dei ministri in programma nel pomeriggio di oggi, lunedì 25 settembre. Sul FtseMib la migliore è Banco Bpm (+2,46%) seguita da Mps (+2,26%), Bper Banca (+1,7%), Intesa Sanpaolo (+0,6%).

Tra i migliori titoli della giornata c’è Iveco (+2,4%), mentre nello stesso comparto viaggia in rosso Stellantis (-1,44%): lo United Auto Workers (Uaw), il sindacato dei lavoratori del settore automobilistico statunitense, ha deciso di allargare lo sciopero ad altri 38 centri di distribuzione di General Motors e Stellantis in 20 Stati del Paese, entro la mezzanotte. Per ora, il sindacato non allargherà lo sciopero alle fabbriche di Ford, visti i passi avanti nelle trattative. 

Fuori dal Ftse Mib i riflettori sono puntati su Anima Holding (+2,9%): secondo i rumors di stampa Crédit Agricole, attraverso Amundi, sarebbe tentata dal riaprire il dossier della società, ma per il Governo questo scenario rappresenterebbe “un enorme problema”, ha dichiarato domenica il ministro della Difesa Guido Crosetto La Stampa. Amundi, che fa parte del gruppo Crédit Agricole, detiene una partecipazione in Anima attraverso fondi gestiti per conto dei suoi clienti.

Amplifon crolla dopo indagine Antitrust sugli apparecchi acustici 

Tornando sul listino principale, il titolo peggiore è Amplifon (-8,5%). ​​L’Antitrust ha annunciato l’avvio di un’indagine conoscitiva sui mercati degli apparecchi acustici in Italia. Secondo l’Autorità, le condizioni attuali di mercato non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi dei prodotti e dei servizi annessi. L’indagine intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati di riferimento, tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche sopraggiunte e delle recenti modifiche alla normativa di riferimento.

Male anche Erg (-2,08%) Moncler (-1,8%), Nexi (-1,8%) e Campari (-1,7%).

Gli altri mercati: sale il prezzo del petrolio, scende quello del gas

Sul secondario, sale lo spread che raggiunge quota 184 punti base. In rialzo anche il rendimento del Btp decennale benchmark, che arriva al 4,63% dal 4,58% di venerdì.

Sul mercato valutario è sostanzialmente stabile il cambio euro/dollaro che si attesta a 1,0628 (-0.16). Per quanto riguarda il petrolio, il future novembre sul Wti sale dello 0,38% a 90,37 dollari al barile, mentre l’analoga consegna del Brent guadagna lo 0,49% a 93,73 dollari. In calo dello 0,983% a 39,40 euro al megawattora il prezzo del gas sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati