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Borsa 25 novembre: Europa chiude in rialzo, Milano in calo dopo Opa Unicredit (-4,8%) su Banco Bpm (+5,5%). Commerzbank giù – DIRETTA

Imagoeconomica

Occhi puntati Oltreoceano dove gli investitori continuano a monitorare gli effetti della presidenza di Donald Trump, mentre il mercato sembra rassicurato dalla scelta di Scott Bessent come segretario al Tesoro, in una settimana che sarà più breve a Wall Street per via delle festività del “Thanksgiving”. Sul fronte europeo intanto, dopo la doccia fredda del rallentamento dell’attività manifatturiera e dei servizi a novembre nell’Eurozona, il mercato scommette su un taglio del costo del denaro di 50 punti base da parte della Bce a dicembre.

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E dunque, chiusura in rialzo per le principali Borse europee: Londra guadagna lo 0,36% a 8.291 punti, Francoforte lo 0,43% a 19.405 punti e Madrid lo 0,57% a 11.722 punti. Sostanzialmente piatta Parigi che ha segnato +0,03% a 7.257 punti.

La Borsa di Milano chiude in calo la prima seduta della settimana che ha visto come assoluti protagonisti i titoli bancari, il cui settore è nel pieno di una fase destinata a provocare profondi cambiamenti. Il Ftse Mib è calato dello 0,20% e 33.427 punti. Brilla sul listino Banco Bpm (+5,48%) dopo che Unicredit ha presentato un’offerta pubblica di scambio volontaria per l’istituto per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. Il titolo di Unicredit invece perde terreno ed è maglia nera con una flessione del 4,77%.

Male anche gli altri bancari con Mps che cede lil 2,23%, Intesa Sanpaolo e Bper scendono rispettivamente dello 0,67 e dell’1,78 per cento. Anche Anima è negativa (-1,37%). Alla Borsa di Francoforte, invece, si segnala la perdita (-4,92%) di Commerzbank dopo la mossa, appunto, di Unicredit che potrebbe portare a un ripensamento dell’operazione su Commerzbank, di cui la banca di piazza Gae Aulenti detiene il 21% del capitale. Ben intonati i titoli del lusso con Brunello Cucinelli che sale del 2,30% e Moncler che avanza dell’1,85%. Tim +2,37%. Contrastati gli energetici principali (Enel +0,16%, Eni -1,22%) e gli industriali (Leonardo -2,43%, Stellantis +2,49%).

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