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Borsa 25 luglio nella tempesta: Stm (-13,7%) e Stellantis (-8,7%) affondano Piazza Affari e il Nasdaq comincia a rimbalzare

Imagoeconomica

Prima gli Usa poi l’Europa. La tempesta che si è scatenata mercoledì a Wall Street dopo la pubblicazione delle trimestrali di Tesla e Alphabet nella giornata di giovedì ha imperversato su tutte le Borse del vecchio continente, con Milano che ha registrato una delle peggiori performance internazionali, chiudendo la seduta con un ribasso del 2,03 a 33.771.  Negli Usa invece i listini provano a resistere, procedendo con cautela dopo il dato sul Pil più forte del previsto. 

Wall Street prova a resistere

Dopo il sell off vissuto ieri, con lo S&P 500 e il Nasdaq che hanno registrato la peggior seduta dall’ultimo trimestre 2022 a causa del tonfo delle Big Tech, la Borsa statunitense prova a voltare pagina o quantomeno a placare la burrasca: il Dow Jones guadagna lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,4%. In ripresa anche il Nasdaq, ma gli investitori continuano a chiedersi se quanto sta accadendo negli ultimi giorni sia solo una reazione di pancia alle trimestrali deludenti o se si tratti della fantomatica correzione che porrà fine al rally azionario delle big tech e dell’IA. Tenta il rimbalzo Tesla, che sale del 3% dopo il -11 registrato mercoledì in seguito alla pubblicazione della trimestrale. Resta debole invece Alphabet (-0,2%), mentre Meta cede l’1%. Le vendite colpiscono invece il settore auto, con Ford che perde quasi il 17% e Stellantis che crolla anche a New York (-8%).

A rinfrancare un po’ l’umore degli investitori sono invece gli ultimi dati sull’economia, dimostratasi più forte del previsto. La lettura preliminare del Pil del secondo trimestre parla infatti di un rialzo al 2,8% a fronte del 2,1% previsto dal consensus al 2,1%. L’inflazione Pce “core” del trimestre si è attestata al 2,9%, contro il 2,7% delle attese. Le nuove richieste dei sussidi di disoccupazione sono scese di 10.000 unità a 235.000, in linea con le attese. In deciso calo (-6,6%) gli ordini di beni durevoli, per cui era invece atteso un rialzo dello 0,3%. Domani è atteso il dato sull’inflazione Pce di giugno, che servirà alla Federal Reserve per decidere le prossime mosse sui tassi d’interesse, con i mercati ormai sono certi che la Banca centrale abbasserà i tassi entro settembre anche dopo il bel dato odierno sul Pil Usa. 

Borsa chiusura 25 luglio: Europa in rosso, a Parigi crollano Kering e Renault

Lo Stoxx 600 recupera dai minimi di giornata e archivia la seduta con un ribasso dello 0,7%, trascinato al ribasso dal settore auto (-2,25%), dal tech (-2,67%) e dal comparto media (-2,72%).

Piazza Affari è maglia nera, seguita da Parigi che cede l’1,1% travolta dal crollo di Kering (-7,5%) e Renault (-8,1%). Il colosso del lusso ha pubblicato ieri pomeriggio, a mercati chiusi, i conti del primo semestre, chiuso con un utile quasi dimezzato e ha lanciato il secondo profit warning dell’anno. A pesare su Renault è invece il taglio delle prospettive per l’intero 2024 del partner dell’alleanza Nissan dopo che l’utile del primo trimestre è stato quasi completamente cancellato. In profondo rosso (-6%) anche Vivendi che paga il crollo (-23,5%) della controllata Universal Music che nel secondo trimestre ha riportato un rallentamento negli abbonamenti e nello streaming.

Passando agli altri listini, perde lo 0,58% Madrid, mentre Francoforte segna -0,96% zavorrata dal comparto auto e dall’indice Ifo sul clima di fiducia delle imprese tedesche sceso a quota 87 a luglio dall’88,6 di giugno. Si tratta del valore più basso da febbraio e di un dato decisamente al di sotto delle attese degli analisti. Fuori dalla Ue si salva Londra (+0,4%).

Stm e Stellantis affondano Piazza Affari

Giornata nera per Stmicroelectronics che chiude la seduta con un ribasso del 13,7%, spinta al ribasso dal periodo nero del settore tech ma anche i conti del secondo trimestre, archiviato con utili e ricavi in calo, in entrambi i casi sopra le previsioni del consensus.

Crolla Stellantis (-8,69%), che questa mattina ha annunciato un utile in ribasso del 48% nel primo semestre. “La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative, riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali”, ha commentato il ceo Carlos Tavares, aggiungendo che “Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di 20 nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene”.


Pioggia di vendite su Interpump (-7,4%), Iveco (-7,6%) e Leonardo (-3,94%). In profondo rosso anche le banche: Mps (2,74%), Unicredit (-2,68%) nonostante l’ottima trimestrale pubblicata mercoledì, Intesa Sanpaolo (-0,68%) 

Nel comparto auto chiude in rosso (-1,78%) anche Ferrari, mentre è in controtendenza Pirelli (+1,3%), che trae beneficio dalla performance di Michelin (+5,2%), che ieri ha annunciato di aver archiviato i primi sei mesi del 2024 con un calo delle vendite di pneumatici, ma di aver protetto i suoi utili vendendo pneumatici più costosi in un momento in cui il mercato europeo non permette più le esportazioni.

Rimbalza Moncler (+1,87%). Positive anche le utility con Erg (+2,17%), Terna (+2% in attesa della trimestrale), Italgas (+1,5%), Hera (+0,8%). 

Gli altri mercati

Sull’obbligazionario, dopo una giornata di saliscendi chiude stabile a 138 punti base lo spread tra il Btp decennale e il Bund pari scadenza, mentre il rendimento del Btp decennale benchmark è al 3,79%.

Ribasso di oltre l’1% per il petrolio, con il Brent a settembre a 80,88 dollari al barile Wti a 73,63 dollari. Sul valutario l’euro è a 1,084 sul dollaro.

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