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Borsa 25 gennaio: i mercati aspettano la Bce e il Pil Usa, ma la corsa dell’hi-tech si allarga all’Europa

Imagoeconomica

Ed Yardeni, vecchio saggio dei mercati, predica prudenza. “vedo la stessa euforia della’ prima stagione di Internet” e parla di una nuova “esuberanza irrazionale”. Ma la corsa dei mercati prosegue, incurante degli inevitabili inciampi. A Wall Street, S&P500 +0,1%, ritocca il nuovo massimo storico. Dow Jones -0,3%. Nasdaq +0,4%. Corre Netflix, che ha chiuso in rialzo del 10,7%.

Tesla -5% un 2024 in salita, Microsoft sopra i 3 mila miliardi

Il rally resiste nonostante i conti deludenti di Tesla -5% nel dopo Borsa. Zavorrata da risultati inferiori delle attese e dalla previsione di una crescita delle vendite del 2024 “notevolmente più bassa”, in quanto la struttura è impegnata nel lavoro di preparazione al lancio dei nuovi modelli. Al contrario vanno a gonfie vele i conti di altri colossi tech, vedi Ibm, che registrano un cash flow in metta ascesa. Microsoft ha superato i 3mila miliardi di dollari di capitalizzazione, traguardo raggiunto solo dalla rivale Apple, capace di superare la fatidica soglia già a gennaio 2022.

Nuovi stimoli per la Cina

Non impressiona di meno la determinazione della Cina ad interrompere la lunga striscia negativa. La Banca Popolare Cinese ha dichiarato ieri che taglierà il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche e ha varato misure di sostegno al settore immobiliare.

I provvedimenti di stimolo annunciati ieri dalle autorità di Pechino danno ulteriore spinta al rimbalzo delle borse della Cina. Nel finale di seduta l’Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,8%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen l’1,8%. Taiex di Taipei +0,7%.

La Banca Popolare Cinese ha dichiarato ieri che taglierà il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche e ha accennato a ulteriori misure. Il tasso Reserve Ratio Requirement – sulla base del quale si determina la quantità di contante che le banche devono tenere in liquidità – verrà abbassato di 0,5 punti percentuali il 5 febbraio. Il provvedimento fornirà 1.000 miliardi di yuan (139 miliardi di dollari) di liquidità a lungo termine al mercato. Nel corso della notte, sono arrivate altre misure, questa volta riguardanti il mercato immobiliare: la banca centrale permetterà che i prestiti bancari costituiti in pegno sulle proprietà commerciali dei costruttori possano essere utilizzati per rimborsare altri prestiti e obbligazioni. Nel resto dell’Asia Pacifico, le borse del Giappone e della Corea del Sud sono poco mosse. L’indice BSE Sensex di Mumbai perde lo 0,7%.

Europa partenza in rosso: corrono i Tech

Meno euforiche le piazze europee in attesa della riunione della Bce: i principali listini europei aprono in lieve ribasso. Ma grazie alla spinta della componente tech, ieri l’indice delle blue chip europee ha chiuso in rialzo del 2,2%, massimo dal 2001 grazie alla spinta di Asml +9,7% e Sap +7,7%. L’indice si è portato a meno di un punto dal record degli ultimi 23 anni. L’’indice Stoxx Tech a chiudere in rialzo del +5%, sui massimi da due anni, con un bel segnale di spinta che proietta obiettivi di breve circa l’8% sopra.

Da segnalare il nuovo allungo delle banche. L’indice Ftse Italian Banks, che raggruppa i titoli delle banche italiane, è salito del +2%, portandosi ai massimi da otto anni, con Mps ieri grande protagonista (+5%), Unicredit (+1,9%) sui massimi da otto anni e Pop. Sondrio (+1%) sui massimi da 15 anni. Il Ftse Mib di Milano è salito dello 0,8%.

Gli indici Pmi hanno mostrato una lieve ripresa dell’attività delle imprese nella zona euro. Altre indicazioni sono previste oggi dagli indici di fiducia di Francia e Germania per gennaio. Le attese sono per una lettura stabile a 100 per la Francia e per un marginale miglioramento a 86,7 da 86,4 per l’indice Ifo che riassume il morale delle imprese tedesche.

A Francoforte tassi invariati

La riunione della Bce. Francoforte dovrebbe lasciare i tassi invariati al 4%.

Più che giustificato l’attendismo del mercato obbligazionario, dopo aver metabolizzato il rialzo record dell’ultimo trimestre del 2023. Treasury Note dieci anni a 4,15%; Bund decennale a 2,34%; Btp decennale a 3,89%, mentre lo spread si mantiene a 155 punti base, sul minimo da aprile 2022.

Non meno attesi i numeri del Pil Usa del 4° trimestre. Si prevede un rallentamento, a +2,0% da +4,90% del terzo. Dati che precedono di pochi giorni la riunione della Fed in cui si prevede che la banca centrale manterrà i tassi invariati.

Jp Morgan taglia le previsioni

Jp Morgan ha adeguato le sue prospettive per il mercato petrolifero, prevedendo che i prezzi del petrolio raggiungeranno una media di 83 dollari al barile nel 2024. Questa previsione arriva in un contesto di aspettative di un cambiamento della dinamica del mercato petrolifero, con un calo previsto a 75 dollari al barile nel 2025. La banca ha inoltre rivisto le sue proiezioni di crescita della domanda di petrolio, indicando un significativo rallentamento. Da un aumento di 1,9 milioni di barili al giorno nel 2024, Jp Morgan ora stima un incremento di solo 1 milione di barili al giorno nel 2025.

Stm, conti in ribasso. Snam, sale la cedola 

Indossate l’elmetto, cari azionisti di Stm. La società si aspetta che i ricavi del primo trimestre saranno intorno a 3,6 miliardi di dollari, il consensus se ne aspettava 4,08. “I ricavi per l”anno 2023 sono aumentati del 7,2% a 17,29 miliardi di dollari”. Il margine operativo è “stato pari al 26,7% rispetto al 27,5% del 2022 e l’utile netto è progredito del 6,3% a 4,21 miliardi di dollari. Abbiamo investito 4,11 miliardi di dollari in spese in conto capitale nette con un free cash flow di 1,77 miliardi di dollari”, afferma in una nota il presidente e Ceo del gruppo, Jean-Marc Chery.

Meglio Brembo: Berenberg avvia la copertura con giudizio Buy. Target price a 14 euro. 

Buzzi: Unicem Berenberg alza il giudizio a Buy.

Unicredit. Deutsche Bank taglia a Hold.

Tod’s ha chiuso il 2023 con un fatturato in crescita dell’11,9% a 1,13 miliardi di euro, superando di poco le attese degli analisti pari a 1,12 miliardi, secondo il consensus fornito dalla società.

Snam vede investimenti totali al 2027 a 11,5 miliardi euro. La politica di dividendi prevede una crescita minima annua del 3% al 2027, a partire dal dividendo di competenza 2024, in crescita rispetto alla precedente politica che prevedeva un minimo del 2,5%. La cedola è “stata incrementata sulla base di una crescita dell’utile netto adjusted del 4%”, si legge sul Piano industriale.

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