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Borsa 24 settembre: l’Asia galoppa dopo stimoli cinesi all’economia. Europa in avvio positivo, Unicredit sorvegliata speciale

Imagoeconomica

Le Borse asiatiche sono salite al livello più alto in oltre due anni e mezzo, incoraggiate dalle ampie misure di stimolo della Cina, mentre le aspettative di ulteriori tagli dei tassi negli Stati Uniti hanno mantenuto alta la propensione al rischio e il dollaro sotto pressione.

A Wall Street il S&P500 segna un nuovo record

Le azioni statunitensi hanno chiuso in leggero rialzo, poiché i trader hanno continuato ad assimilare la grande mossa della Fed, mentre alcuni esponenti politici indicano la necessità del taglio di 50 punti base. I mercati sono attualmente equamente divisi sul fatto che la banca centrale statunitense opterà per un altro taglio di 50 bp o un taglio di 25 bp a novembre, ha mostrato lo strumento CME Fedwatch. Stanno scontando 76 bp di allentamento quest’anno. Ci vorranno dati solidi sull’occupazione negli Stati Uniti per avere idee più chiare sulle possibili mosse della Fed e il dato chiave dei no farm payroll è atteso per il 4 ottobre.

Ieri a Wall Street è arrivato un altro record dell’S&P500 a 5.719 punti, +0,3%. Variazione pari al +0,15% sul Dow Jones. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,31%) e in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,22%). Nel paniere S&P 500 si distinguono i settori energia (+1,31%), beni di consumo secondari (+1,30%) e utilities (+0,97%). Al top tra i giganti di Wall Street, Intel (+3,30%), Boeing (+1,96%), Wal-Mart (+1,61%) e Visa (+1,36%). Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street c’ di nuovo Tesla Motors (+4,93%).

Cina al galoppo: arriva il sostegno del governo

Le borse della Cina salgono dopo il via libera a una serie di misure di sostegno all’economia da parte delle autorità di Pechino. Da tempo gli investitori chiedevano a gran voce che la Cina adottasse misure di stimolo su larga scala per contribuire a cambiare il sentiment e, sebbene le misure arrivate nella notte siano ben lontane dall’essere una mossa-bazooka, potrebbero comunque rappresentare un passo nella giusta direzione, secondo gli analisti.

L’Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +2,4%. Hang Seng di Hong Kong +3,3%. La borsa di Tokyo ha riaperto dopo la festività: indice Nikkei +0,7%. Lo yen continua a indebolirsi il cross usd/yen sale a 144, da 140 della scorsa settimana. Indice TAIEX di Taiwan sulla parità. KOSPI di Seul +0,3%. Piatto in avvio di seduta il mercato azionario dell’India.

La Reserve Bank of Australia ha mantenuto stabili i tassi di interesse come previsto e ha ribadito che la politica deve restare restrittiva, a differenza della Federal Reserve che ha avviato il suo ciclo di allentamento con un taglio di 50 punti base la scorsa settimana.

Le misure cinesi: non proprio una mossa-bazooka, ma è già qualcosa

Stanotte il governatore della Banca del Popolo della Cina, Pan Gongsheng, ha annunciato due interventi: da una parte il taglio del 50% della quantità di denaro contante che le banche devono tenere in riserva (riserva obbligatoria), portata al livello più basso da almeno il 2020, dall’altra la riduzione del tasso d’interesse di riferimento. Inoltre, la banca centrale ha presentato alla stampa un pacchetto di misure volte a sostenere il mercato immobiliare, tra queste c’è la riduzione dei costi di prestito riguardante 5.300 miliardi di dollari di mutui ipotecari.

L’intervento comprende l’alleggerimento delle regole per l’acquisto di seconde case. Eric Zhu di Bloomberg Intelligence calcola che con queste misure d’emergenza il Pil del 2024 si possa avvicinare a una crescita del +5%, il target fissato dal governo. Fino a ieri invece, Zhu stimava +4,7% Il taglio delle riserve libera circa mille miliardi di yuan (142 miliardi di dollari): troppo pochi, secondo Raymond Yeung, capo economista di ANZ per la Cina: “Non è per niente un bazooka e non abbiamo idea di quanto l’intervento sui tassi ipotecari possa indurre una ripresa dell’immobiliare”. Becky Liu, responsabile della strategia macro cinese di Standard Chartered, pensa che l’annuncio di stanotte sia importante. “L’allentamento della politica monetaria è stato più audace del previsto”, ha dichiarato. “Vediamo spazio per un allentamento più audace nei prossimi trimestri, dopo i tagli dei tassi della Fed”.

Il mercato delle obbligazioni dà credito alla manovra, il rendimento del titolo governativo cinese a dieci anni sale di due punti base a 2,05%.

Sale il petrolio sulle attese della ripresa economica in Cina

L’euro è rimasto stabile a 1,1117 dollari, dopo essere sceso di circa lo 0,5% lunedì, dopo i dati sull’attività economica della zona euro che hanno deluso le aspettative, aumentando quelle di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea quest’anno.

Per quanto riguarda le materie prime, grazie alle aspettive di una ripresa economica in Cina principale importatore, i prezzi del petrolio sono saliti, con i future sul greggio Brent in rialzo dello 0,92% a 74,58 dollari al barile, mentre i future sul greggio statunitense sono saliti dell’1% a 71,14 dollari. I prezzi dell’oro hanno raggiunto il massimo storico di 2.637,79 dollari, poiché le crescenti tensioni in Medio Oriente hanno attirato flussi verso beni rifugio. A sostenere il prezzo del petrolio restano anche i timori che l’escalation delle tensioni in Medio Oriente possa colpire l’offerta della regione produttrice, mentre un nuovo uragano incombe sugli Stati Uniti.

Borse europee viste positive, ma occhio ai bancari

Borse europee attese in rialzo sulla base dei future sull’Eurostoxx50 +0,55%, in scia al nuovo record dell’S&P500 a Wall Street (future sul Dow Jones -0,05% e sull’S&P500 +0,03%)

Bancari sotto i riflettori dopo la doppia doccia fredda di ieri: da una parte i ravvivati timori di nuove tasse sugli extra profitti, dall’altra gli ostacoli incontrati da Unicredit nella sua campagna in Germania. Un punto a favore di Unicredit è atteso dal giudizio positivo di Bafin e Bce, nelle rispettive sedi a Francoforte della vigilanza bancaria tedesca ed europea secondo le quali la banca guidata da Andrea Orcel si sta comportando in modo trasparente, rispettando i principi generali in materia di partecipazioni qualificate, compreso l’uso dei derivati. Ieri Unicredit ha acquistato tramite strumenti finanziari un ulteriore 11,5% di Commerzbank dopo aver presentato istanza alla Bce per salire fino al 29,9% nel capitale della banca tedesca. I nuovi acquisti, sommati al precedente 9% porterebbero l’istituto italiano al 21% nel capitale della banca tedesca. Contro il nuovo blitz ha protestato il cancelliere Olaf Scholz. “Gli attacchi ostili non sono positive per le banche “, ha detto durante una visita a New York. Per Stefan Wittmann, membro del consiglio di sorveglianza di Commerzbank, si tratta poi di un “atto aggressivo inappropriato”. In chiusura segni rossi su tutte le banche principali: Banco Bpm che cede il 2,59%, Intesa -1,88%, Pop di Sondrio -2,02%, Mps -1,47%, Bper -1,56% Unicredit -3,3%.

Leonardo ha perfezionato l’acquisizione del controllo di Gem Elettronica per circa 16 milioni di euro. A seguito della finalizzazione, Leonardo detiene il 65% e il controllo della società. Blackrock ha avuto dal governo italiano il via libera con condizioni a detenere una quota superiore al 3% del capitale di Leonardo. Il governo può esercitare il cosiddetto golden power.

Stellantis ha iniziato la ricerca per la successione dell’ad Carlo Tavares, il cui contratto termina nel 2026. Secondo Bloomberg non ci sono piani per un immediato cambio alla leadership e Tavares sarà incluso nel processo di ricerca. Intanto il gruppo automobilistico sta cercando di ridurre le scorte in Nord America di 100.000 veicoli entro l’inizio del prossimo anno e ne ha già tagliati circa 40.000 nei mesi di luglio e agosto, come ha detto la direttrice finanziaria di Stellantis, Natalie Knight. Stellantis ha detto che le scorte totali del gruppo ammontavano a circa 1,4 milioni di veicoli alla fine del primo semestre di quest’anno, quando l’utile operativo adjusted è sceso del 40% a causa della performance debole in Nord America.

Sono in vista 1.300 uscite volontarie dal perimetro della nuova Fibercop, l’azienda dell’infrastruttura fissa di tlc che Tim ha ceduto alla cordata guidata dal fondo americano Kkr, e che conta attualmente poco meno di 20mila dipendenti.

I dati macro di oggi

Alle 10 l’indice Ifo, indicatore della fiducia delle imprese in Germania, di settembre, previsto in ulteriore calo rispetto ad agosto (86,1 punti contro 86,6). Alle 14:55 dagli Stati Uniti arriva l’indice settimanale Redbook (precedente: +4,6% anno su anno), alle 15 l’indice Case/Shiller a luglio (precedente: +6,5% anno su anno) e alle 16 la fiducia dei consumatori mese su mese di settembre, attesa in aumento (103,5 punti da 103,3 di agosto).

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