Il sostegno della Cina alle banche, alcune trimestrali brillanti e l’avvio con il turbo di Wall Street (grazie al tecnologici), hanno portato oggi una ventata di ottimismo sui listini europei, che chiudono in rialzo alla vigilia della riunione della Bce. Risultano in miglioramento anche gli indici PMI di gennaio della zona euro, benché il livello indichi ancora contrazione.
L’unico neo, in una giornata complessivamente positiva, è il rialzo del prezzo del gas ad Amsterdam (+5,8%, 28,800 euro al MWH), dopo che il Qatar ha ipotizzato ritardi nelle consegne di gas naturale liquefatto (Gnl) a causa degli attacchi nel Mar Rosso. Tra l’altro Edison ha annunciato che un cargo di gnl che doveva arrivare al terminale italiano Adriatic LNG, al largo di Rovigo, passando per il Canale di Suez, è stato cancellato.
Nell’energia è poco mosso invece il petrolio, con il Brent a 79,68 dollari al barile (+0,16%).
Europa in rally con le trimestrali
Piazza Affari sale dello 0,87% a 30.338 punti base, guidata da Mps (+4,96%) ed Hera (+3,13%). Il mercato premia il titolo della più antica banca del mondo scommettendo sul ritorno al dividendo, dopo 13 anni di carestia, già dai risultati 2023. L’utility emiliano-romagnola invece rimbalza dopo alcune sedute deboli e a seguito della presentazione del piano industriale al 2027, che prevede investimenti quinquennali per 4,4 miliardi di euro e un margine operativo lordo di 1,650 miliardi.
Nel resto d’Europa Francoforte si apprezzata dell’1,6%, con Sap (+7,54%) ai massimi storici dopo aver battuto il consensus degli analisti sull’utile operativo 2023, annunciando inoltre un piano di ristrutturazione per il 2024 che interesserà 8mila posizioni, legata alle intenzioni del gruppo di utilizzare l’intelligenza artificiale. Vola anche Siemens Energy, +5,32%, dopo i risultati preliminari del trimestre oltre le stime di mercato.
Amsterdam compie un salto del 2,43%, al traino Asml Holding, +8,57%, che ha battuto le stime sugli utili del quarto trimestre e evidenziato una crescita degli ordini su base trimestrale. I titoli del lusso danno sprint a Parigi,+0,91%. A spingere le grandi firme, le più esposte al mercato cinese, è la decisione della banca centrale del dragone di ridurre allo 0,50% la quantità di liquidità che le banche devono detenere come riserve a partire dal 5 di febbraio.
Chiudono in rialzo Madrid +1,2% e Londra +0,57%.
PMI in miglioramento in Eurolandia e negli Usa
In ambito macroeconomico era attesa la stima flash degli indici PMI di gennaio, dai quali emerge che le cose nella zona euro vanno meno peggio del previsto e Francia e Germania hanno battuto le stime. L’indice manifatturiero sale a 46,6 punti dai 44,4 di dicembre; l’indice dei servizi scende a 48,4 da 48,8; l’indice composito migliora a a 47,9 da 47,6. Si resta sotto 50, quindi in contrazione, ma almeno l’attività economica del blocco perde quota al ritmo più lento da sei mesi.
Ben altre notizie arrivano da oltreoceano dove a gennaio il PMI manifatturiero è tornato oltre il confine di 50 a 50,3 (da 47,9 a dicembre) e anche il dato dei servizi ha battuto le attese, portandosi a 52,9 punti da 51,4. L’indice composito passa quindi a 52,3 da 50,9 a dicembre.
In questo contesto l’euro, che in giornata era tornato oltre la soglia di 1,09 al momento, tratta ancora in rialzo, ma sotto quel livello.
Wall Street avviata verso nuovi record; rally di Netflix
Wall Street intanto sembra avviata ad agguantare nuovi record, almeno con lo S&P500 (+0,6%) che ha chiuso ieri a nuovi massimi per la terza seduta di fila. A guidare l’indice è Netflix (+13,27%), che nel quarto trimestre dello scorso anno ha aggiunto 13,1 milioni di nuovi utenti. AT&T invece ha deluso gli analisti con le previsioni per il 2024 e il suo titolo cede il 3,8%, mentre Tesla e Ibm si apprezzano in attesa dei conti.
Per alcuni osservatori sui mercati si registra anche un “effetto Trump”, dopo che martedì il Tycoon ha vinto le primarie repubblicane del New Hampshire, mettendo a segno un altro colpo per la rivalsa contro Joe Biden a novembre. Alcuni operatori ricordano il rally dei mercati quando Trump era presidente, mentre la prospettiva di un suo potenziale ritorno alla Casa Bianca zavorra il peso messicano.
Piazza Affari, bene le banche, in rosso Telecom
La giornata è stata densa di emozioni per Piazza Affari. Il settore bancario ha trovato la giusta intonazione e al traino di Monte Paschi chiudono in netto progresso Intesa +2,26%, Unicredit +1,93%, Bper +1,79%, Banco Bpm +1,74%. Tra i titoli petroliferi brilla ancora Saipem +2,98%, mentre le utility rialzano la testa con Hera, ma Enel perde anche oggi lo 0,28%. Sorte analoga per Terna -0,441%.
Bene Erg +2,52%. Segno più nell’industria per Iveco +2,45% e Prysmian +1,77%, mentre Stellantis è piatta dopo che Hsbc ha tagliato la raccomandazione a “Hold” da “Buy” riducendo il target price a 22 euro da 24 euro.
La maglia nera del giorno va a Telecom, -1,9%, fiaccata dalla decisione del suo primo azionista, Vivendi, di chiedere alla Commissione europea di esaminare il ruolo svolto dal Tesoro italiano nel progetto di vendita della rete fissa (secondo una lettera visionata da Reuters). Una mossa che potrebbe allungare i tempi di vendita della rete.
Vanno giù Campari -1,85% e Diasorin -1,01%.
Spread in calo
Il panorama è verde anche sul secondario italiano: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è a 158 punti base e i tassi scendono rispettivamente al 3,88% e 2,3%.