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Borsa 23 settembre: Unicredit infiamma Piazza Affari e trascina giù tutto il settore bancario. Nuovo record dell’oro

Imagoeconomica

I ravvivati timori di nuove tasse sugli extra profitti e i passi di Unicredit (-3,32%) su Commerzbank (-3,81%), pesano oggi sui titoli bancari e portano Piazza Affari a una chiusura in lieve calo, mentre il cancelliere Olaf Scholz dichiara tutta la sua ostilità alla ambizioni di Andrea Orcel.

È ben intonato invece il resto d’Europa e Wall Street è in progresso a metà giornata. Sugli altri mercati continua a splendere l’oro, in uno scenario geopolitico sempre più allarmante.

Europa in cauto rialzo, Milano -0,24%

Piazza Affari perde lo 0,24%, penalizzata anche dallo stecco dividendo di Eni (+0,5%) ed Stm (+0,26%), che pesa sul listino per lo 0,12%.

Archiviano una seduta in progresso invece Francoforte +0,61%, Amsterdam +0,65%, Madrid +0,46%, Londra +0,35%. Parigi è piatta, tenendo conto che un altro dei settori più penalizzati in giornata è stato il lusso.

Oltreoceano Wall Street si muove in frazionale guadagno a fine mattinata, dopo i record della scorsa ottava a seguito del taglio di 50 punti base da parte della Federal Reserve. Le convinzioni del mercato su un percorso di allentamento della politica monetaria statunitense, in un contesto di economia resiliente, saranno messe alla prova nei prossimi giorni dai dati sul pil e sull’inflazione.

Tra i titoli risulta vivace Intel, +1,95%, su voci di interesse di Apollo e Qualcomm.

Rischio stagnazione nella zona euro, deludono PMI

L’ottimismo degli investitori europei, acceso in mattinata dal fatto che la People’s Bank fo China ha deciso di tagliare uno dei suoi tassi di riferimento, ha successivamente dovuto fare i conti con questo quadro macroeconomico deludente.

Delude infatti la stima flash sui dati PMI di settembre in Eurolandia: l’indice Hcob composito della produzione indica 48,9, dal 51 di agosto, segnando l’ingresso in una fase di contrazione e attestandosi ai minimi da 8 mesi. L’indice Pmi dei servizi arretra a 50,5 da 52,9  quello manifatturiero a 44,5 da 45,8, minimo di nove mesi. 

“L’Eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione – sentenzia in una nota il capo economista di Hcob, Cyrus de la Rubia – Dopo l’effetto dei Giochi olimpici che ha temporaneamente stimolato la Francia, economia di rilievo dell’Eurozona, il Pmi Composito di settembre ha registrato il calo più elevato degli ultimi 15 mesi”.

Euro in calo, oro ancora sui massimi 

La stagnazione alle porte della zona euro pesa sulla moneta unica che perde terreno contro il dollaro, per un cambio al momento di 1,1133 (-0,26%). Si conferma tonica invece la sterlina, che si apprezza a 1,3352 contro il biglietto verde. 

Tra le materie prime non conosce crisi l’oro, che tratta anche oggi in zona massimi oltre i 2630 dollari l’oncia e scende in misura frazionale il petrolio, con Wti (consegna novembre) oltre i 70 dollari al barile e il Brent (consegna dicembre) oltre i 73 dollari.

Piazza Affari, bene Ferrari, giù Unicredit

Sul principale listino di Piazza Affari si è assistito a una ripresa dei titoli dell’automotive guidati da Ferrari, +2,4%, seguita da Stellantis +2,29% e Pirelli +1,52%. Chiudono una seduta positiva le utility con Hera, +1,69%, Snam +1,66%, Enel +1%.

Il lusso si divide tra i guadagni di Moncler +1,33% e le perdite di Cucinelli  -1,68%. Telecom è in progresso dello 0,88%, su indiscrezioni che il Tesoro stia finalizzando un’offerta per Sparkle, insieme al fondo Asterion, leggermente superiore a quella presentata in precedenza. 

Il cattivo umore si è concentrato in gran parte sulle banche. La maglia nera del giorno va a Unicredit, che molto sta animando il settore a livello europeo. La novità di oggi è che la banca guidata da Andrea Orcel ha acquistato un ulteriore 11,5% di Commerzbank dopo aver presentato istanza alla Bce per salire fino al 29,9% nel capitale della banca tedesca. I nuovi acquisti, sommati al precedente 9% porterebbero l’istituto italiano al 21% nel capitale della banca tedesca. Contro il nuovo blitz c’è stata però un’altra levata di scudi da parte teutonica e in particolare dal cancelliere Olaf Scholz. “Gli attacchi ostili, le acquisizioni ostili non sono positive per le banche “, ha detto durante una visita a New York. Per Stefan Wittmann, membro del consiglio di sorveglianza di Commerzbank, si tratta poi di un “atto aggressivo inappropriato”. Una mossa che contro cui consigliere si batterà, aggiungendo: “Ci aspettiamo lo stesso dal nostro governo”.

Il susseguirsi di ipotesi si una tassa sugli extra profitti bancari pesa poi su tutto il settore, con Banco Bpm che cede il 2,59%, Intesa -1,88%, Pop di Sondrio -2,02%, Mps -1,47%, Bper -1,56%.

Spread in calo

Chiude stabile il secondario italiano. Lo spread con il decennale tedesco è a 130 punti base, con tassi in calo: per il Btp al 3,45% e per il Bund al 2,14%

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