Il tempo della guerra s’avvicina, ma il peggio non si è ancora visto. Con questo stato d’animo gli operatori si preparano a vivere l’ennesima settimana ad alta tensione segnata da un lato dalle emergenze belliche, dall’altra dalla pressione al rialzo del costo del denaro. Non mancano però le note positive.
Btp più tonici dopo l’esame di S&P, attendendo la Bce
La più importante per noi è la conferma, tutt’altro che scontata del rating dell’Italia a BBB/A2 con outlook stabile da parte di S&P Global Rating. Il primo test di una corsa ad ostacoli che si chiuderà solo con il giudizio di Moody’s.
Lo scampato pericolo potrebbe favorire il rimbalzo della carta italiana in una settimana vuota di domanda da parte dei grandi debitori.
Il Btp decennale riparte stamane da un rendimento del 4,91% per uno spread di 202 punti rispetto al bund (2,22 %). Ma, di questi tempi la forbice con i titoli tedeschi conta meno della “febbre generale” che attraversa i mercati obbligazionari.
Il rendimento del T bond Usa a dieci anni viaggia su 4,97% dopo aver superato la soglia psicologica del 5%. Biennale a 5,12% di rendimento. Sale ancora il differenziale tra il dieci anni e il due anni, a -12 punti base.
Data la premessa è assai probabile che la Bce deciderà nella riunione di giovedì, di mantenere invariato il livello dei tassi affidando al mercato il lavoro “sporco”. Anche la Fed potrebbe mantenere invariato i tassi nella riunione di inizio novembre ma il presidente Powell ha sottolineato che la stagione dei tassi alti è destinata a proseguire.
Apertura positiva per Milano, conti ok per Philips (Exor)
Anche per questo i mercati europei si accingono ad aprire in lieve rialzo, future EuroStoxx50 +0,2%. Il nostro FTSEMIB (27.357) ha perso in totale il -3,1%, peggior settimana da inizio agosto.
Si riunirà in giornata il cda di Unicredit: il comunicato sui conti uscirà domattina prima dell’apertura. Da seguire oggi i conti di Philips il gruppo olandese in cui ha fatto di recente ingresso Exor con una quota del 15%. La società ha alzato i target per l’esercizio in corso.
Wall Street guarda ai conti dei big
Anche Wall Street sembra orientata ad un’apertura in lieve risalita. L’attenzione dei mercati Usa è concentrata sulle trimestrali dei grandi della tecnologia, le più attese dal mercato: domani toccherà a Microsoft ed Alphabet. Seguiranno poi Meta ed Amazon. In tutto queste società contano per il 17% del mercato.
Clima più depresso sui listini asiatici, L’indice Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in ribasso dello 0,5%. Il cross dollaro yen (149,94) si avvicina di nuovo alla quota (150) che secondo i trader, farà scattare l’intervento della banca centrale in occasione della riunione del 31 ottobre.
La Cina promette aiuti per la Borsa
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen perde lo 0,6%. Il governatore della People’s Bank of China, Pan Gongsheng, ha detto sabato che la Cina promuoverà una ripresa economica sostenuta, concentrandosi sull’espansione della domanda interna e contrastando al contempo i rischi finanziari. Il governatore ha detto che la politica della Pboc sarà più “precisa e incisiva”.
Alt a Foxconn da Pechino
Taiex di Taiwan -1%. La taiwanese Hon Hai Precision (Foxconn) perde il -2,7% dopo che le autorità fiscali di Pechino hanno avviato una serie di indagini sulle sue attività situate nelle province di Guangdong e Jiangsu. Foxconn è il più importante partner di Apple per l’assemblaggio, dalle sue strutture produttive escono la maggior parte degli iPhone venduti nel mondo. La borsa di Hong Kong è chiusa. Kospi di Seul -0,4%.
Frena il petrolio, si tratta sugli ostaggi
Il rilascio di alcuni ostaggi da parte di Hamas ha raffreddato nel fine settimana le tensioni sul Medio Oriente: oro e petrolio arretrano.
Il petrolio WTI tratta a 87 dollari il barile, brent a 91,30 dollari. Prezzo in ribasso dell’1% in avvio di seduta, dal +1,4% della settimana passata. Anche se ai confini di Gaza e Libano si sparano missili a tutto spiano, l’intensificarsi degli sforzi diplomatici ha ottenuto per ora, con grande fatica, di contenere il conflitto tra Israele e il gruppo islamico palestinese Hamas. Convogli di aiuti hanno cominciato ad arrivare nella Striscia di Gaza dall’Egitto durante il fine settimana, mentre timidissimi dialoghi sarebbero in corso per ottenere il rilascio degli ostaggi. Tanto che la temutissima invasione da terra di Gaza non è ancora partita.
Eni rafforza la flotta del gas
Il Gas UE (Amsterdam) è sceso del -5% a 51,20 euro/mwh. Eni ha celebrato sabato il varo delle navi “Tango” Floating Liquefied Natural Gas (FLNG) ed “Excalibur” Floating Storage Unit (FSU). Le navi partiranno da Dubai verso le acque congolesi. Il traguardo è in linea con tabella di marcia del progetto Congo LNG, il cui avvio della prima fase è previsto a dicembre 2023. Ciò consentirà al Paese di entrare nel gruppo degli esportatori globali di Gas Naturale Liquefatto in tempi di record.
Oro in ripiegamento dai massimi degli ultimi tre mesi a 1.970 dollari l’oncia, -0,6%.
Bitcoin sfonda quota 30 mila, Etf in vista
Bitcoin estende i robusti guadagni settimanali (+10%), superando la soglia dei 30.000 dollari per la prima volta da luglio, grazie alla crescente fiducia che un ETF spot sul Bitcoin sarà presto autorizzato negli Usa e alla convinzione che le criptovalute siano un asset in grado di proteggere dall’incertezza dello scenario geopolitico.
Unicredit avanza in Grecia, promossa Stellantis
Stellantis, Jefferies alza i target: settimana forse decisiva per il contratto di lavoro in Usa.
Poste italiane: Barclays abbassa il giudizio a EqualWeight.
Tim ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione si riunirà il prossimo 3 novembre. Il board valuterà l’offerta vincolante su NetCo e quella, di natura non vincolante, relativa a Sparkle, ricevute da Kohlberg Kravis Roberts lo scorso 16 ottobre, nonché “la questione di quale organo sociale sia competente a decidere in merito”, si legge in un comunicato.
In attesa dei conti Unicredit ha comunicato che rileverà il 9% della banca greca Alpha Bank, detenuto da Hellenic Financial Stability Fund. Ai prezzi di venerdì la quota vale 270 milioni di euro.
Enel, A2A, Iren: il governo discuterà oggi un decreto per consentire la proroga delle concessioni per l’energia idroelettrica e geotermica ai gruppi energetici in cambio di maggiori investimenti, secondo una bozza diffusa da Reuters. Il decreto darà inoltre il via libera a due nuovi terminali onshore di gas naturale liquefatto (GNL) e definirà un quadro per lo sviluppo di progetti di cattura del carbonio (CCS), dando impulso alle trivellazioni offshore nel mare Adriatico.