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Borsa 22 novembre: Nvidia batte le stime stellari ma non incanta Wall Street. Oggi è il giorno dell’Enel

Imagoeconomica

Vendite triplicate per un fatturato di 18,2 miliardi di dollari, più delle pur ottimistiche stime di Wall Street. Prendono il volo anche i profitti: 9,2 miliardi di dollari nel terzo trimestre conto i 680 milioni di un anno fa. I conti di Nvidia confermano così lo straordinario potenziale dell’Intelligenza Artificiale, sostenuta dagli acquisti dei chips quasi insostituibili da parte di Microsoft ed Amazon.

Marcia indietro di Open Ai: rientra Altman

Eppure, nonostante questi numeri, il titolo della società fondata da Jen Hsun Huang si muove al ribasso -1,7% negli scambi del dopo borsa. Il motivo? I conti di oggi hanno un valore relativo perché Nvidia non riesce nemmeno a fornire i suoi chip d’avanguardia ai clienti, una situazione destinata a durare per parecchio tempo. Per cui, l’attenzione è già concentrata sul 2025 e su quel che la società riuscirà a fare per alleviare i vincoli di fornitura è soddisfare la crescente domanda. Nvidia rischia, dunque, di esser vittima del proprio successo, complici le quotazioni stratosferiche.

A confermare le preoccupazioni contribuisce la crisi tragicomica di Open Ai, la società che ha scatenato la corsa agli acquisti con il successo di ChatGPT. Tre giorni dopo il golpe che aveva portato al licenziamento di Sam Altman, poi assunto da Microsoft, il cda è stato costretto a richiamarlo in servizio per evitare la fuga dei “cervelli”, preoccupati per le sorti dell’azienda ma anche dal crollo delle azioni, già arrivate a 90 miliardi di dollari.

La Fed non prevede il taglio dei tassi

I mercati finanziari seguono con attenzione questa corsa al futuro, ma prendono atto che la situazione attuale presenta più di un’incognita per il Toro. Dopo il lungo rally, la pubblicazione delle minute della Fed ha confermato che per la banca centrale Usa è necessario prolungare la stretta monetaria per riportare l’inflazione al 2%. Per questo, sarà necessario mantenerla “per un po’ di tempo”. Nessuna indicazione emerge dai verbali su possibili tagli dei tassi d’interesse.

La doccia fredda si fa sentire stamane anche in Europa, nell’attesa della pubblicazione di verbali della Bc. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire poco sotto la parità. Future EuroStoxx50 +0,1%.

Milano -1,3%, frenata da Mps

Ieri l’indice FtseMib ha chiuso con un calo dell’1,3% a 29.151 punti, il giorno prima aveva toccato i massimi da luglio. Piazza Affari ha patito l’impatto della caduta di MPS (-7%) a seguito della cessione del 25% da parte del MEF che ha comunque confermato .il forte interesse per le nostre banche;
Attenzione alla seduta di oggi: Enel, la più importante utility italiane, oggi presenta il nuovo piano industriale. Il titolo si muove sui massimi da un anno e mezzo.

Lagarde predica prudenza

Occhi puntati oggi sugli interventi di alcuni esponenti. Ieri la presidente Christine Lagarde ha comunque messo in guardia dal trarre conclusioni affrettate sulla direzione da imprimere alla politica monetaria, sottolineando che è presto per dichiarare vittoria sul tema dell’inflazione.

Eurozona. Qualche spunto potrebbe arrivare nel pomeriggio dal dato sulla fiducia dei consumatori. Il consensus Reuters si aspetta un lieve miglioramento a novembre a -17,6. Da seguire anche l’esito delle elezioni politiche in Olanda dopo l’uscita di scena di Mark Rutte.

Anche Wall Street ha abbandonato ieri i massimi di medio periodo raggiunti lunedì. Nasdaq -0,6%. Le Borse Usa hanno chiuso in lieve ribasso, interrompendo una striscia positiva di cinque rialzi. L’indice FANG Plus (-0,4%, 8.282), che raccoglie i dieci big tech, ha provato qualche vertigine sul record storico di 8.330 punti toccato la seduta precedente.

Euro/Usd (1,09). Il cross si allontana dal picco di ieri a 1,0965, massimo da metà agosto, toccato prima della pubblicazione dei verbali della FED. Seduta senza brio per i bond governativi statunitensi a valle dei verbali FED: Treasury USA decennale a 4,41%, biennale 4,88%. Anche i dati macro pubblicati ieri hanno confermato il “raffreddamento” dell’economia americana. L’Indice della Fed di Chicago sull’attività nazionale di ottobre è risultato peggiore delle attese: -0,49 vs 0,0%. Vendita case esistenti di ottobre in frenata: 3,79 milioni di unità vs 3,90 milioni. In termini percentuali, -4,1% vs -1,5%. L’indice MSCI World (-0,2%, 2.999) è scivolato poco sotto la soglia psicologica dei 3mila punti riconquistata il giorno prima dopo due mesi e mezzo.

Bitcoin: multa miliardaria per Binance

Nuovo colpo di scena nel mondo delle criptovalute Changpeng Zhao, l’ad di Binance, la più grande piattaforma al mondo di trading in criptovalute, ha accettato di dimettersi e di dichiararsi colpevole di aver violato la legge statunitense sul riciclaggio di denaro. L’accordo con il dipartimento di Giustizia, scrive il Wall Street Journal potrebbe permettere alla società di continuare a operare. Lui personalmente pagherà una multa da 50 milioni di dollari e la società ne pagherà un’altra da 4,3 miliardi.

La tregua a Gaza non muove il petrolio

Petrolio poco sopra i prezzi di ieri mattina, Brent attorno a 87/88 dollari. La tregua tra Hamas e Israele attenua leggermente le tensioni geopolitiche. Il mercato si aspetta che l’OPEC Plus decida di prolungare i tagli o di aggiungerne altri nel vertice del 26 novembre. Tuttavia, anche se solo si limitasse a estendere i tagli fino al prossimo anno, il mercato petrolifero globale resterebbe in leggero surplus di offerta nel 2024, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA). Intanto, le scorte di greggio statunitense sono aumentate di quasi 9,1 milioni di barili nella settimana terminata il 17 novembre.

Più cedole per Enel

Giornata elettrica dominata dai dati Enel. La società ha presentato stamattina il nuovo piano industriale. Il 2024 dovrebbe chiudersi con l’Ebitda compreso tra 21,1 e 22,8 miliardi di euro, più o meno quel che si aspettavano gli analisti. Nel 2026 il margine lordo dovrebbe arrivare a 23,6-24,3 miliardi. Gli investimenti sono stimati a 35,8 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto al precedente piano. Il ratio Debito/Ebitda è atteso in calo a 2,3 nel 2026, da 2,4/2,5 proforma previsto per il 2023. La nuova politica del dividendo prevede un minimo di 43 centesimi, aumentabile fino al 70% dell’utile in caso sia raggiunta la cash flow neutralità.

Moody’s promuove

Banco BPM. Moody’s alza il rating a Baa3. Snam , Acea , A2A , Poste italiane, Cdp . Dopo la conferma del giudizio sul debito sovrano dell’Italia da parte di Moody’s e il cambiamento dell’outlook da negativo a stabile l’agenzia di rating statunitense ha modificato allo stesso modo le prospettive di alcune aziende italiane per lo più a partecipazione pubblica.
Unicredit . Amundi sta valutando la possibilità di offrirle condizioni migliori per poter prolungare l’accordo di distribuzione che lega l’asset manager francese alla banca italiana e al suo più grande mercato estero.

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