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Borsa 22 gennaio: l’Intelligenza artificiale dà sprint ai mercati, soffre solo la Cina

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“Le Borse sono ai massimi ma salire ancora d’ora in poi sarà dura”, così il Wall Street Journal sintetizza i dubbi dei mercati dopo il nuovo record di venerdì che ha proiettato l’indice S&P in pieno bull market. Ad alimentare i dubbi è l’atteggiamento delle banche centrali che non sembrano disposte a procedere ai tagli dei tassi già scontati dai mercati. Ma la pazienza invocata da Christine Lagarde a Davos si scontra con l’energia sprigionata dal Toro che corre, anzi galoppa sui mercati agitando l’Intelligenza Artificiale come un drappo rosso.

Le borse europee aprono in rialzo, Ftse-Mib +0,24%. I future salgono di circa mezzo punto percentuale in apertura di una settimana calda segnata dal vertice della Bce ma anche dai numeri sul pil americane e i dati n arrivo da Testa, Netflix ed altri Big.

In vista apertura in rialzo anche a Wall Street

La maggior parte delle borse dell’Asia-Pacifico si muove in rialzo sulla scia dei record di Wall Street, guidate dal rally del settore tecnologico. Sotto i riflettori c’è anche l’attesa per la riunione della Banca centrale del Giappone, Tokyo è in pieno boom azionario. Il Nikkei 225 sale dell’1,3% raggiungendo un nuovo massimo da 34 anni.

Anche la borsa degli Stati Uniti dovrebbe aprire in rialzo.

A Tokyo, fanno scintille le moto elettriche

Yamaha Motor è la miglior blue chip con un +5,4%, dopo aver annunciato un accordo per l’acquisto del produttore di motori elettrici Torqeedo dalla tedesca Deutz AG. L’indice della borsa giapponese registra una performance intorno a +5% dal primo gennaio alimentata dalla crescente convinzione che la Banca del Giappone manterrà la sua politica ultra-conciliante al termine della riunione di domani.

Al contrario continua l’apnea dei mercati cinesi. Le borse della Cina sono in calo, a causa delle persistenti incertezze sull’andamento dell’economia. La Banca popolare cinese ha mantenuto il tasso di riferimento sui prestiti ai minimi storici, segnalando di avere un margine limitato per allentare le condizioni monetarie e sostenere la crescita economica. L’indice CSI 300 di Shanghai-Shenzhen cede lo 0,2%, l’indice Hang Seng di Hong Kong è in ribasso del -2%, sul nuovo minimo da 15 mesi.

Trump asfalta pure De Santis, nuovi recordi per Nvidia

Altrove, la Borsa di Mumbai è chiusa per festività: il premier Modi inaugura un tempio a dio Rama. Kospi di Seul piatto.

In Usa si registra l’uscita di scena di Ron De Santis dalla corsa per la Casa Bianca. Ormai solo Nikki Haley resta in campo contro Donald Trump.

Nasdaq 100 e FANG Plus ripartono da nuovi record conquistati grazie alle loro stelle: Nvidia ha messo a segno sette record in nove sedute. Dopo un lungo inseguimento, anche l’S&P500 è riuscito a chiudere sui massimi storici, violando il precedente record che risaliva al gennaio 2022. Il più ampio Nasdaq Composite è balzato ai massimi da due anni. L’andamento di Wall Street è robusto e ha evidenziato ulteriori importanti segnali di spinta da cavalcare.

La Bce non scalda i listini, occhio ai dati Pmi

L’Europa riapre i battenti in un clima agitato. In Germania è stato un fine settimana di manifestazioni contro il partito di estrema destra AfD. Le proteste, a cui hanno preso parte almeno 100 mila persone, sono state scatenate dalla notizia secondo cui nello scorso novembre AfD avrebbe partecipato a un incontro con altri gruppi estremisti per discutere di un piano di espulsioni di massa, compresi cittadini stranieri che hanno già ottenuto la cittadinanza tedesca (Guardian). Ai manifestanti si è unito anche il cancelliere Olaf Scholz, che oggi ospiterà il presidente francese Emmanuel Macron, pure lui oggetto di contestazioni.

In agenda ci sono gli indici Pmi della zona euro, mercoledì, visti in miglioramento sia per la manifattura che per i servizi, ma entrambi non dovrebbero oltrepassare la soglia di 50 che separa crescita e contrazione.

La Bce non dovrebbe toccare i tassi. Buona parte degli economisti prevede un primo taglio solo a giugno. In settimana sono in agenda anche i meeting della Banca centrale del Canada e di Norges Bank da cui non ci si aspettano cambiamenti alla politica monetaria, mentre la Turchia potrebbe alzare i tassi, alla luce delle dichiarazioni ‘hawkish’ della scorsa settimana.

Riflettori sulla legge sul mercato dei capitali

Si profilano giornate cruciali per le sorti della Borsa Italiana. Entro il 6 febbraio la Camera sarà chiamata a votare il disegno di legge sul mercato dei capitali che, dopo gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia (contro il parere d Assogestioni e le critiche del Financial Times) prevede di depotenziare il meccanismo della lista del cda, che assegna al consiglio d’amministrazione uscente delle società quotate il diritto di presentare all’assemblea la lista dei nuovi consiglieri da eleggere, con una ricaduta immediata sugli equilibri di Generali e Mediobanca.

Piazza Affari farà anche i conti con l’ondata di vendite di partecipate nel Tesoro. Il ministro Giorgetti dovrebbe annunciare la cessione del 4% circa di Eni per un controvalore di due miliardi circa. Seguiranno a breve altro quote di Monte Paschi e di una quota tra il 10% e il 20% di Poste per incassare tra gli 1,32 e i 2,64 miliardi di euro.

Oggi l’acconto dividendo di Enel e Snam

Oggi intanto staccano l’acconto dividendo due società controllate dal Tesoro: Snam ed Enel. L’acconto sul dividendo dell’esercizio 2023 (interim dividend) di Enel sarà di 0,215 euro per azione pari a uno yield del 3,20% lordo circa sulla quotazione di venerdì.

Per Snam Rete Gas sarà di 0,1128 euro per azione pari a uno yield del 2,40% lordo circa sull’ultima quotazione.

Iren ha acquisito 160.000 nuovi clienti a seguito delle aste per la fine del mercato tutelato dell’elettricità, ha detto il presidente Luca Dal Fabbro in un intervista con il settimanale Milano Finanza. Dal Fabbro ha anche detto che la multiutility guarda ai settori rinnovabili e termovalorizzatori in Liguria, Piemonte ed Emilia per possibili operazioni M&A e ha congelato le trattative con BlackRock sulla vendita delle reti gas.

Barclays alza il rating di Mediobanca

Leonardo: il ministero della Difesa britannico ha dichiarato che investirà 405 milioni di sterline per il miglioramento di un sistema missilistico usato dalla Royal Navy per abbattere droni nemici nel Mar Rosso. I contratti sono stati vinti dalla divisione britannica di Mbda, joint-venture tra Airbus, Bae Systems e Leonardo. Nell’incontro bilaterale di sabato tra il premier Giorgia Meloni e il presidente turco Tayyip Erdogan si è discusso anche di accordi nel settore difesa che potrebbero coinvolgere Leonardo, secondo i quotidiani di ieri.

Mediobanca: Barclays alza il target price da 12,40 a 12,70 euro, resta Equal Weight.

Moncler: Venezio Investments, del fondo di investimenti di Singapore Temasek, diventerà azionista diretto della società a seguito della conclusione dell’accordo di investimento con Double R del Ceo Remo Ruffini, si legge in un comunicato. Venezio ha attualmente il 16,8% di Double R che a sua volta possiede il 23,7% di Moncler.

Una flotta elettrica per Stellantis

Stellantis prevede di lanciare otto modelli nel periodo 2024-2026 progettati sulla base della nuova piattaforma per le auto elettriche Bev denominata ‘Stla Large’. Presentando la nuova piattaforma, l’AD Carlos Tavares ha detto che il gruppo non intende essere coinvolto in una guerra sui prezzi che distruggerebbe la propria redditività, e che non vede grossi impatti dai problemi sulle forniture dovuti agli attacchi alle navi di trasporto nel Mar Rosso.

Webuild ha vinto in joint venture con Fcc Canada un contratto di un valore compreso tra 700 milioni e 1,3 miliardi di euro per lo sviluppo e la costruzione della sezione ‘Pape Tunnel and underground Stations (Ptus)’ della Ontario Line.

Unicredit: Barclays alza il target price a 33,50 euro, resta Overweight.

Gas in calo, pesa la Cina

Petrolio in calo dello 0,5%. Le deboli prospettive della domanda globale compensano le preoccupazioni geopolitiche in Medio Oriente e la notizia di un attacco a un terminal di esportazione di carburante russo nel fine settimana.

Il Gas Naturale UE (Amsterdam) ha chiuso la settimana a 28,30 euro/mwh: la rottura del supporto a 30 euro dovrebbe favorire ulteriori ribassi anche fino a 20 euro/mwh, evento che avrebbe ovvie ripercussioni positive sulle proiezioni dell’inflazione.

Le materie di base sono colpite dai crescenti dubbi sulla tenuta della ripresa economica della Cina, principale importatore. Il sentiment nei confronti della Cina è ulteriormente peggiorato dopo il mancato intervento di stanotte della Banca popolare cinese sui tassi di prestito.

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