Anche in Oriente le Borse hanno deciso di tirare i remi in barca nell’attesa dell’anno nuovo che, dopo le delusioni dei mercati asiatici nel 2023, si spera portino buone muove. Non è questa per ora l’atmosfera che prevale tra Shanghai ed Hong Kong. Anzi, la prospettiva di nuove tasse sulle vincite ha provocato perdite diffuse tra i colossi del gaming senza però condizionare più di tanto l’andamento della seduta l’indice Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,1% e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna lo 0,9%. L’indice Nikkei di Tokyo perde l’1,7%, il Kospi di Seul lo 0,8%.
In attesa della pausa natalizia e dei dati sull’inflazione americana, nell’ultima seduta della settimana, le Borse europee mostrano una performance debole, nonostante l’entusiasmo di Wall Street, che ha registrato un rimbalzo nella sessione precedente.
Scende FedEx, i giochi tradiscono Tencent
L’attenzione dei mercati, peraltro già distratti dalle prossime festività, è stata attratta ieri dai conti di FedEx, una delle società che segnano la rotta di Wall Street Ieri ha chiuso con una caduta del -12%, dopo risultati negativi nel trimestre secondo trimestre del suo esercizio con risultati sotto le attese e ha tagliato le previsioni sulle vendite. Nel comunicato la società parla di una domanda debole. Per l’anno fiscale 2024 FedEx si aspetta una contrazione dei ricavi nella fascia bassa a cifra singola, mentre in precedenza si aspettava vendite piatte. Non solo a Wall Street. Il rendimento del Btp decennale è sceso a 3,58% da 3,62%, sul minimo da un anno.
IL Btp sotto la soglia del 3%, spread a 160
Il rendimento del Btp 2 anni, 2,98%, è sceso sotto la soglia psicologica del 3% per la prima volta da marzo.
Aumenta anche la credibilità del “sistema Italia”: lo spread si è chiuso a 160 punti base, livello più basso da agosto, in ottobre era a 205 punti base. Non pesano per ora, almeno in apparenza, le incertezze emerse sul fronte del Mes. Il future sul Btp decennale potrebbe mettere a segno la quarta settimana positiva di seguito e la sua performance da inizio 2023, al momento +10%, potrebbe essere la migliore degli ultimi quattro anni.
Diversi funzionari della Fed hanno peraltro messo in guardia contro le scommesse su tagli anticipati dei tassi, dato che l’inflazione Usa è ancora ben al di sopra dell’obiettivo annuale del +2% della Fed. Negli Stati Uniti il ciclo economico sta rallentando, ma non è una frenata brusca, il Pil del terzo trimestre è stato ridotto al 4,9% dal 5,2%, ma sono cifre ben lontane da quelle che gli economisti anticipavano alla fine del 2022.
Frena Nike, oggi l’inflazione Pce
I dati macroeconomici di oggi, in particolare il Pce Core, dovrebbero confermare questo quadro.
Nel corso della notte, i future hanno girato al ribasso per effetto dei segnali sull’andamento dei consumi. arrivati dal colosso dell’abbigliamento Nike. La società ha tagliato le stime di crescita e il titolo è arrivato a perdere il 7%.
Il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, in un’intervista pubblicata sul sito web della banca centrale, ha detto che è troppo presto per parlare di un taglio dei tassi di interesse. “Quando vedremo che l’inflazione sta chiaramente convergendo in modo stabile verso il nostro obiettivo del +2%, la politica monetaria potrebbe iniziare ad allentarsi. Ma è ancora troppo presto perché ciò accada”, ha detto de Guindos al quotidiano spagnolo 20 Minutos.
Euro, oro e Bitcoin ai massimi
Ma la cautela non abita finanziari in questi finale d’anno. Lo stop sui mercati di ieri ha vita breve.
Anche l’euro si è portato sui massimi di periodi a 1,10 sul dollaro, ieri +0,6%.
L’oro tratta a 2.043, il petrolio Wti poco sopra i 74 dollari il barile, +0,7%. Brent a 80 dollari.
Infine, corre il Bitcoin in rialzo a 44.450 dollari, +0,4%.
Nasce il polo del caffè De Longhi. La Ferragni perde Safilo
Non si placa la tempesta attorno a Chiara Ferragni. Safilo ha interrotto l’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio. Lo dice una nota del gruppo di produzione e distribuzione di occhiali senza fornire ulteriori dettagli.
De Longhi Eversys e La Marzocco, società leader nella produzione e distribuzione di macchine da caffè, hanno sottoscritto gli accordi per un’operazione di business combination che porterà alla creazione di una newco controllata interamente da De Longhi spa. L’operazione, si legge in una nota, prevede di creare un polo nel caffè professionale con un fatturato aggregato su base proforma previsto nel 2023 di circa 372 milioni e un adjusted Ebitda di 87 milioni (prima delle sinergie). Il consiglio di amministrazione di De Longhi ha attribuito un valore complessivo all’enterprise value dell’operazione pari a 1,402 miliardi di dollari, determinato sulla base dell’enterprise value attribuito al gruppo La Marzocco (907,7 milioni) e al gruppo Eversys (494,6 milioni). Entrambe le società rimarranno indipendenti e direttamente guidate dall’attuale management, al fine di garantire continuità manageriale. L’operazione è qualificabile come “operazione tra parti correlate di maggiore rilevanza”, in ragione del fatto che De Longhi spa e La Marzocco sono soggette al comune controllo di De Longhi Industrial. In base agli accordi sottoscritti, il gruppo De Longhi controllerà circa il 61,4% del nuovo polo, mentre quote minoritarie saranno detenute da De Longhi Industrial (circa il 26,6%) e dagli attuali azionisti di minoranza di La Marzocco (complessivamente circa il 12%).