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Borsa 21 settembre pomeriggio: i tassi resteranno alti e i mercati affondano. Anche Londra e Svizzera ferme sui tassi

La prospettiva di tassi più alti e più a lungo negli Usa ha mandato i mercati azionari europei in rosso. Costo del denaro invariato anche per Inghilterra e Svizzera, in salita in Svezia – A Milano giù i petroliferi, bene le banche

Borsa 21 settembre pomeriggio: i tassi resteranno alti e i mercati affondano. Anche Londra e Svizzera ferme sui tassi

I segnali in arrivo dalla Fed spaventano il Toro che arretra su tutte le piazze. Piazza Affari 1,50% sotto 28.700 punti, lascia sul terreno i guadagni della vigilia, in linea con la discesa degli altri mercati avviata dalla prima mattina dal listino di Tokyo. In rosso anche i future Usa dopo la seduta in rosso di Wall Street.

A provocare la discesa generale è stato il verdetto emesso dalla Fed, dopo la riunione dei vertici. La banca centrale americana, pur non procedendo (come ampiamente previsto) a nuovi rialzi del costo del denaro, ha gelato le attese dei mercati azionari anticipando che una larga maggioranza del board (12 su 19) prevede un altro rialzo entro l’anno. Non solo. Si fa strada l’intenzione di prolungare la politica dei tassi alti per gli anni a venire, fino al 2026, quando la medicina del costo del denaro al top (sopra il 5% nel 2024) avrà avuto ragione della febbre dell’inflazione, da riportare al 2%. L’economia Usa va bene, anzi meglio del previsto ma agli occhi dei banchieri, questo significa solo che la locomotiva può sopportare tassi alti per più tempo. E così le proiezioni dei membri del Federal Open Market Committee per il 2024 anticipano un ritorno dei tassi intorno al 5,1%, oggi sono a 5,25%-5,50%. Il costo del denaro dovrebbe restare alto a lungo, insomma, perché l’economia degli Stati Uniti è sorprendentemente solida, ma l’inflazione scende molto lentamente.

Uk e Svizzera lasciano i tassi invariati, Svezia li alza e il Brasile taglia

Il verdetto della Fed fa passare in secondo piano le scelte odierne delle altre banche centrali. La Bank of England ha lasciato invariati i tassi d’interesse britannici al 5,25%, dopo 14 rialzi consecutivi deciso dal Monetary Policy Committee della Grey Lady della City.

In rialzo anche il costo del denaro in Svezia. La Risk Bank ha alzato il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo al 4,00%, aggiungendo che potrebbe essere necessario fare di più per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%. “I progressi vanno nella giusta direzione, ma le pressioni inflazionistiche nell’economia svedese sono ancora troppo elevate”, ha sottolineato la banca centrale.

La Banca nazionale svizzera ha mantenuto invariato il tasso di riferimento all’1,75% prendendo una pausa nella lotta contro l’inflazione, di recente diminuita, per la prima volta da marzo 2022. Un sondaggio Reuters prevedeva un rialzo di 25 punti base mentre i mercati monetari indicavano un esito difficile da prevedere. La pausa arriva dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione ad agosto è rimasta a 1,6%.

Fa eccezione la scelta del Brasile, uno dei Paesi Emergenti più seguiti. La banca centrale brasiliana, a fronte del boom della prodizione agricola, ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di mezzo punto percentuale. La Borsa di San Paulo guadagna mezzo punto.

Rendimenti in salita

In attesa della riunione della Bank of Japan di domani, appare evidente che, sulla scia delle indicazioni della Fed, la stagione dei tassi alti è destinata a durare almeno fino alla primavera. Ne risente il livello dei rendimenti del mercato obbligazionario avviato a nuovi record.

Treasury Note a dieci anni tratta a 4,42%. Biennale a 5,16%, massimo dal 2007 per un rendimento di tutto rispetto specie se di iene conto del cambio (1.0655) ai massimi dal 2007.

In ascesa anche il Btp a 4,51% (+ 7 punti base) Bund a 2,74% per uno spread di 177 punti.

Piazza Affari crolla con il settore oil, bene le banche

In Piazza Affari continua a brillare Unicredit +1,67% ai massimi da sette anni. A favorire il rally, oltre al buy back annunciato dal ceo Andrea Orcel, contribuisce il nuovo rialzo del costo del denaro. Riparte anche Mps +0,8%, in salita Bpm.

Al contrario, l’ascesa del dollaro e la probabile frenata dell’economia sotto la spinta del caro denaro frena petrolio e petroliferi. A Milano il titolo peggiore è Saipem -4,2% seguito da Tenaris –3,4%. Pesante battuta d’arresto anche per Enel -3,2%.

In terreno negativo Stellantis (-2,6%) comunque saldamente sopra i 18 euro in attesa degli sviluppi della vertenza dell’auto Usa.

Da segnalare nel resto del listino il balzo in avanti di Safilo +5,1% che ha annunciato con Amazon il lancio nel mercato statunitense di nuovi occhiali smart sotto il marchio Carrera e con il servizio vocale Alexa.

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