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Borsa 2024: Nasdaq in orbita con Nvidia (+178%). A Piazza Affari è il risiko bancario il re del Ftse Mib

Le principali borse internazionali, con l’eccezione di Parigi, hanno chiuso il 2024 in rialzo. Nasdaq inarrivabile con Nvidia e Tesla. A Milano il risiko bancario manda in orbita i titoli del comparto

Borsa 2024: Nasdaq in orbita con Nvidia (+178%). A Piazza Affari è il risiko bancario il re del Ftse Mib

Il 2024 verrà senza dubbio ricordato come l’anno del risiko bancario, che in Italia ha avuto una protagonista assoluta: Unicredit. Ma è stato anche l’anno della crisi nera dell’automotive, del boom delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, del taglio dei tassi da parte di Fed e Bce, di elezioni e crisi politiche che potrebbero sovvertire gli equilibri mondiali, delle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Eppure, nonostante le vicissitudini internazionali abbiano messo a dura prova gli assetti globali, le principali Borse mondiali – con un’unica, vistosa eccezione – hanno continuato a salire, realizzando rialzi a doppia cifra che hanno portato molti a chiedersi “quando arriverà l’ormai famigerata correzione?” C’è chi la attende per i primi mesi dell’anno e chi, come lo strategist di Kairos Partners Alessandro Fugnoli, prevede un 2025 positivo, ma con maggiore volatilità rispetto ai due anni appena conclusi. Ciò che è certo è che nel 2024 gli investitori, da una parte all’altra del mondo, non si sono annoiati, portando a casa risultati ben al di sopra delle aspettative. 

La classifica delle Borse mondiali: Nasdaq inarrestabile con Nvidia, Milano +12,6%

Il Nasdaq dei record non si smentisce neanche nel 2024. Dopo il +43% segnato nel 2023, quest’anno il listino tecnologico newyorkese è ancora una volta in vetta alla classifica dei maggiori indici internazionali, con un rialzo superiore al 29,7%. Inarrivabile. A spingere in orbita il Nasdaq è la performance delle magnifiche sette trainate dal boom di Tesla (+70%), che ha beneficiato dell’amore esploso tra Elon Musk e Donald Trump, ma soprattutto dalla corsa a perdifiato di Nvidia: negli ultimi 12 mesi, il titolo dell’azienda di Santa Clara ha guadagnato oltre il 178% del suo valore, arrivando ad una capitalizzazione di mercato di ben 3,43 trilioni di dollari. Un successo alimentato a sua volta dall’interesse mai sopito nei confronti delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale.

Unico indice in grado di “rivaleggiare” (quasi) con Il Nasdaq è lo S&P 500 che ha archiviato l’anno con un guadagno del 23,8% spinto dalla pioggia di utili della maggiori società made in Usa, ma anche dalle peripezie politiche che hanno portato al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Sul terzo gradino del podio c’è Tokyo (+19%), seguito a ruota da Francoforte che, nonostante la crisi prima economica e poi politica che ha colpito l’ormai ex locomotiva d’Europa, nel 2024 ha registrato un rialzo del 18,85%. 

E ancora: quinto posto per l’Hang Seng di Hong Kong (+17,5%), sesto per Shanghai (+14,53%). Al settimo posto ritroviamo una Borsa europea, con Madrid che ha concluso il 2024 in rialzo del 14,2%. Ottavo il Dow Jones (+12,95%) e al nono troviamo finalmente Piazza Affari. Trainato dai titoli finanziari, il Ftse Mib di Milano ha infatti chiuso l’anno con un rialzo dell’12,6%, salendo da 30.451 punti di inizio gennaio agli 34mila del 30 dicembre. Chiude la Top10 Amsterdam che segna +10,8%.

Menzione di demerito per Parigi: zavorrato dalla crisi politica esplosa a giugno dopo il risultato delle elezioni europee che ha portato ad elezioni anticipate e alla nomina di ben due primi ministri (prima Barnier poi Bayrou) nel giro di pochi mesi, il Cac 40 ha archiviato l’anno in negativo, unico tra le grandi borse europee, cedendo il 3%.

Da segnalare che oggi, 31 dicembre, oltre a Milano, restano chiuse Francoforte e Zurigo, mentre le altre principali piazze aprono per mezza giornata.

Il 2024 di Piazza Affari

Dopo il +28% segnato nel 2023, il Ftse Mib ha archiviato il 2024 con un rialzo del 12,6%. Il massimo annuale è stato toccato a 35.410 punti il 16 maggio, mentre il minimo è stato registrato il 23 gennaio a 30.077. L’indice si è quindi sempre mantenuto oltre quota 30mila punti, che nel 2023 era stata superata per la prima volta dal giugno 2008. La capitalizzazione complessiva delle società quotate a Piazza Affari è salita a 811 miliardi nel 2024, il 6,6% in più rispetto ai 761 miliardi del 2023. Scende però il peso dei listini azionari sul prodotto interno lordo nazionale, pari al 38% dal 39,4% del 2023.

Milano corre con il risiko bancario

Rialzi di questa portata sul Ftse Mib non si vedevano da tanto, tanto tempo. Il 2024 in Italia è stato senza ombra di dubbio l’anno del risiko bancario, con Unicredit (+56,89%) ad interpretare il ruolo di protagonista con le sue mosse hanno sparigliato il mercato. Prima l’acquisto di una quota di Commerzbank, salita progressivamente fino al 28% di dicembre. Poi, nonostante le polemiche, l’Opa su Banco Bpm che ha portato alla pronta reazione del governo e dei francesi Crédit Agricole, che a loro volta hanno aumentato la loro partecipazione nella banca di Piazza Meda al 15%. Come dimenticare poi le ipotesi sul terzo polo con l’acquisto di una quota 5% di Mps da parte di Banco Bpm e di un altro 5% della banca senese da parte di Francesco Gaetano Caltagirone, ma anche la delicatissima partita che si gioca su Anima e l’Opa lanciata da Banca Generali su Intermonte.

Borsa: la classifica dei migliori titoli del 2024, è Unipol la regina 

Insomma, il 2024 si chiude con tantissima carne al fuoco e a dimostrarlo ci sono anche i titoli borsistici coinvolti nel risiko. Basti pensare che sei dei migliori 10 titoli del Ftse Mib dell’anno sono finanziari.

La regina? È Unipol, con un rialzo a tre cifre: nell’anno, infatti, il titolo della compagnia assicurativa ha guadagnato il 132,7% del suo valore portandosi a quota 12,03 euro per azione. Sugli scudi anche le sue partecipate bancarie: Bper, terza con un rialzo del 102,4% e Pop Sondrio (+38,8%). 

Al secondo posto nella classifica dei migliori titoli del Ftse Mib c’è invece il Monte Paschi di Siena, che grazie ai progressi compiuti nel processo di privatizzazione, al suo coinvolgimento nel risiko e agli ottimi conti portati a casa dal Ceo Luigi Lovaglio, negli ultimi 12 mesi ha registrato un rialzo superiore al 122%. Tra le banche, nella top10 troviamo anche: Banco Bpm, sesta con supera il 63%, Unicredit, settima con un +55,89%, Intesa Sanpaolo, nona con un aumento del 45,96%.

Allargando l’orizzonte agli altri comparti, al quarto posto della classifica generale c’è Leonardo che, sulla scia delle tensioni geopolitiche internazionali, dal 1° gennaio ha guadagnato oltre il 73%. Quinta invece Saipem (+69,63%), ottava Prysmian (+49,48%). Chiude la top10 dei migliori titoli Generali con un rialzo del 42,59%.

Ecco la classifica completa dei migliori titoli del Ftse Mib

  1. Unipol: +132,7%
  2. Mps: +122,87%
  3. Bper: +102,4%
  4. Leonardo: +73,03%
  5. Saipem: +69,63%
  6. Banco Bpm: +63,4%
  7. Unicredit: +55,89%
  8. Prysmian: +49,48%
  9. Intesa Sanpaolo: +45,95%
  10. Generali: +42,59%.

I peggiori titoli del Ftse Mib: sprofondano Stmicroelectronics e Stellantis

Se da un lato il risiko bancario ha dato nuova linfa ai mercati, il rovescio della medaglia è la crisi dell’automotive che sta mettendo a dura prova l’intera Europa. E così, in Borsa, la peggior performance del 2024 la registra Stmicroelectronics (-47%) che, come per altri produttori di semiconduttori per il settore automobilistico, paga la riduzione degli ordini da parte dei clienti per via delle scorte elevate di magazzino dovute al calo della domanda di automobili. Una realtà che ha costretto la società a posticipare l’obiettivo di ricavi annuali di 20 miliardi e di un margine operativo di oltre il 30% al 2030, dalla precedente previsione del 2027. Durante la presentazione del “Capital Market Day” il Ceo Jean-Marc Chery ha detto che il gruppo ha sofferto più di altri nel 2024 e ha parlato di un 2025 come un anno di transizione sia in termini di ricavi che di margini operativi.

Ma la vittima più illustre di ciò che sta accadendo al mercato dell’auto è senza dubbio Stellantis (-40,59%), in preda a una crisi culminata lo scorso 1° dicembre con le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares. La casa italo-francese ha perso il 41% della sua quota di mercato in Italia, vendendo meno di un terzo delle auto nel Paese, mentre in America le vendite sono crollate del 38%.

In forte difficoltà anche Campari, terzo peggior titolo del Ftse Mib con un ribasso del 41,15%. A settembre, dopo soli 5 mesi in carica, Matteo Fantacchiotti, che aveva preso il posto di Bob Kunze-Concewitz, si era dimesso da Ceo e membro del Cda per motivi personali ed erano stati nominati i due co-Ceo ad interim. Lo scorso 4 dicembre la società ha nominato Simon Hunt, veterano del settore spirit, come nuovo chief executive officer di Campari Group.

Di seguito la classifica dei 10 peggiori titoli del Ftse Mib nel 2024

  1. Stm: – 47,08%
  2. Campari: -41,15%
  3. Stellantis: -40,59%
  4. Nexi: -27,79%
  5. Amplifon: -20,73%
  6. Telecom Italia:  -16,43%
  7. Eni: -14,98%;
  8. Inwit: – 14,38%;
  9. Moncler: -8,68%
  10. Snam: -8,18%

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