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Borsa 2021: Alkemy è la regina, ma Unicredit svetta sul Ftse Mib

FIRSTonline

Dopo un 2020 da dimenticare, nell’anno che si chiude le Borse occidentali fanno segnare rialzi a doppia cifra – Milano si piazza al terzo posto in Europa, Hong Kong crolla in Asia – Su Borsa Italiana Alkemy guadagna oltre il 220% – Solo 4 i titoli in rosso sul Ftse Mib

L’anno dei record. Può essere descritto così il 2021 delle Borse internazionali, con l’Occidente a tirare la volata dei rialzi, nonostante le incertezze che hanno contraddistinto gli ultimi 12 mesi. Nemmeno l’aumento dell’inflazione, la crisi energetica e quella dei chip, le diverse politiche delle banche centrali e infine la diffusione della variante Omicron sono riusciti ad arrestare una corsa partita nel secondo semestre del 2020 e che da allora non si è mai fermata. 

IL 2021 DELLE BORSE INTERNAZIONALI

La cavalcata del 2021 ha portato rialzi a doppia cifra per i principali listini occidentali. Negli Stati Uniti lo scettro di miglior borsa dell’anno va allo S&P 500, che ha guadagnato quasi 28%, poco sotto il record storico di 4.800 punti toccato nella seduta del 28 dicembre. Acquisti a spron battuto anche sull’Hi-Tech, con il Nasdaq che dopo il +44% segnato nel 2020, ha messo a segno l’ennesima performance da incorniciare (+23%), trainato da Alphabet (la casa madre di Google, +66,86%) e Tesla (+50,7%). Sugli scudi anche il Dow Jones (+19,2%).

In Europa (e non solo), la maglia rosa è Parigi che ha chiuso il 2021 con un rialzo del 29,2%. Segue a ruota Amsterdam (+28,1%). Sul terzo gradino del podio si piazza Milano, con il Ftse Mib che recupera il terreno perduto lo scorso anno (-6,42%) e si butta alle spalle i timori dovuti alla pandemia. Dal 1°gennaio al 30 dicembre, il listino principale di Piazza Affari ha guadagnato il 22,86%, salendo da 22.232 a 27.346 punti. Al quarto posto c’è Zurigo (+20,8%), più arretrate Francoforte (+15,8%), e Madrid (+7,93%). Fuori dall’Unione Europea, è ottima anche la prestazione di Londra (+14,59%).

Più timidi i listini asiatici, dove troviamo l’unica performance negativa dell’anno: peggior Borsa del 2021 è infatti Hong Kong (-15,03%). A far da contraltare arriva però Taiwan, salita del +24% grazie alla fortissima domanda di chip. In mezzo il CSI 300 di Shanghai-Shenzhen, +4,4% (in euro) da inizio anno, Tokyo (+4,6%) e Seul (+4,17%). 

BORSA ITALIANA: IL 2021 È A DOPPIA CIFRA

Trainata dal successo della campagna vaccinale e dalla fiducia che la politica e gli investiori internazionali ripongono nel Presidente del Consiglio, Mario Draghi, la capitalizzazione di Piazza Affari nel 2021 è salita del 24,7%, superando i 750 miliardi di euro, per un peso sul Pil che è cresciuto dal 37% dello scorso anno al 43,1% di oggi. Da segnalare anche l’elevato numero di matricole sbarcate quest’anno sulla Borsa di Milano: le Ipo sono state in totale 49, oltre il doppio rispetto alle 22 del 2020, ma soprattutto il livello più alto dal 2000. Cinque le società sbarcate sul Ftse Mib (Ariston, Intercos, Philogen, Seco e The Italian Sea Group), mentre le altre 44 hanno debuttato sull’Euronext Growth Milan. Complessivamente il numero di società quotate è salito da 377 a 407. 

All’interno del mercato azionario, oltre al 23 per cento guadagnato dal Ftse Mib sono da segnalare le performance del Ftse Italia Growth (ex Aim +58%), del Ftse Italia Small Cap (+50,3%) e del segmento Star (+44,5%). In grande spolvero anche l’indice Ftse Italia Mid Cap (+30,3%) e l’All-Share +23,5%.

LE STELLE DI BORSA: I MAGGIORI RIALZI A MILANO

A Piazza Affari, l’azione regina del 2021 è Alkemy. Il titolo della società che opera nel mercato della digital transformation, quotato sul segmento Euronext Star di Borsa Italiana, dal 1° gennaio al 30 dicembre ha guadagnato oltre il 225% del suo valore, mentre la capitalizzazione ha superato i 125 milioni di euro. Al secondo posto troviamo Gabetti, che da inizio anno ha segnato un rialzo del 217%. Medaglia di bronzo per Alerion che, dopo il +242,8% del 2020, quest’anno ha messo a segno un bel +181,8%. Exprivia, si piazza al quarto posto con un rialzo del 181,26%. Parliamo, in tutti e quattro i casi, di performance spettacolari, che tuttavia rimangono lontane dai record toccati negli anni ‘90. Qualche esempio? Nel 1998, trainato dall’Opa Telecom, il titolo Olivetti arrivò a guadagnare il 527,6%, per non parlare de L’Espresso, che l’anno dopo registrò un rialzo del 433,2%. 

Andando avanti con la classifica del 2021, in quinta posizione c’è Ovs (+155,15), seguita da Aeffe (+147,84%) e Conafi (+144,6%). Chiudono la top 10 El.En (+134%), Risanamento (+128,5%) e San Lorenzo (+128,3%).

Dall’altra parte della barricata, il peggior titolo di Borsa Italiana del 2021 è ePrice (-72,48%). Pochi giorni fa la controllata ePrice Operations, di cui ePrice è socio unico, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2020 e ha presentato al Tribunale di Milano un ricorso per l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo. Anno da dimenticare anche per Bioera (-65,14%), Aedes (-56,75%), e per la Juventus, che dopo l’aumento di capitale e l’apertura dell’inchiesta Prisma, ha ceduto il -47,64% del suo valore. In forte ribasso (-40,8%) anche Tiscali

I MIGLIORI E I PEGGIORI TITOLI DEL FTSE MIB

Sul listino principale, la medaglia d’oro è Unicredit che, trainata dall’arrivo del nuovo Ad Andrea Orcel e dalle speculazioni (poi tramontate) sulla possibile acquisizione di Mps, nel 2021 ha registrato un rialzo del 77,09%. Seconda, con un incremento del 65,3%, è Cnh Industrial. Pochi giorni fa l’azienda guidata da Suzanne Heywood ha approvato lo scorporo di Iveco Group che il prossimo 3 gennaio farà il suo debutto sull’Euronext Milan. Cnh, controllata dal gruppo Exor, si trova attualmente ai massimi storici, sopra quota 17 euro per azione, con una capitalizzazione di 23,16 miliardi, al nono posto tra i big del listino milanese. 

Con un rialzo del 59,77% da inizio anno, in terza posizione troviamo Interpump, azienda specializzata nella produzione di pompe ad alta/altissima pressione. Tra i primi 10 titoli del Ftse Mib, oltre a Unicredit, ci sono altre due banche: Banco Bpm (quarta con un +46%) e Banca Generali (settima con un guadagno del 42,25%). Al quinto e sesto posto troviamo rispettivamente Stm (43%) ed Eni (+42.96%). 

Anno da ricordare per Stellantis, nata ufficialmente il 16 gennaio 2021 dalla fusione tra Fca e Psa, che nel suo primo anno di operatività ha guadagnato in Borsa il 41,1% del suo valore, piazzandosi all’ottavo posto tra le azioni del Ftse Mib. Chiudono la classifica Amplifon e Tenaris, entrambe con rialzi superiori al 39%. 
Sono solo quattro i titoli del Ftse Mib che hanno archiviato il 2021 in ribasso: il peggiore è Saipem (-16,33%). Seguono Enel (-14,86%), Nexi (-14,38%) e Diasorin (-1,56%).

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