Le Borse asiatiche aprono in generale calo mentre a occidente si ragiona sulle parole di Jerome Powell che giovedì ha definito l’inflazione ancora troppo alta anche se la Fed si muoverà con cautela. In Medio Oriente si attende l’intervento a terra di Israele sulla striscia di Gaza e le tensioni tengono i mercati in comprensibile apprensione. Per Piazza Affari venerdì 20 ottobre è, soprattutto, il giorno del verdetto di S&P: arriverà in serata e sarà il primo giudizio delle agenzie di rating dopo la presentazione della manovra 2024 da parte del governo Meloni. Quanto basta per fare prevedere nuova instabilità e volatilità sui listini europei.
Borse Asia: la Banca del Giappone interviene in difesa dei bond governativi
La Banca del Giappone è intervenuta nel mercato dei titoli di stato giapponesi (Japan government bond, Jgb) per la quinta volta nell’arco del mese dopo che il rendimento dei titoli a 10 anni ha toccato un nuovo massimo: 0,845% proprio all’inizio della giornata di negoziazione, il suo massimo da luglio 2013, dopo aver rivisitato i massimi anche il giorno precedente.
L’inflazione è scesa sotto il 3% per la prima volta e si è fermata al 2,8% dal 3,1 di agosto.
Gli indici asiatici si muovono in ribasso in apertura. Hai Seng di Hong Kong -0,46%, Nikkei Tokyo -0,26%, Shanghai – 0,61%.
la Banca centrale della Cina ha mantenuto invariati i tassi di riferimento sui prestiti, come previsto dopo che aveva confermato invariati i tassi ufficiali all’inizio di questo mese. Il tasso primario sui prestiti a un anno è stato mantenuto al 3,45% e quello a cinque anni al 4,2%, ha dichiarato la Banca popolare cinese.
Borse Europa: attesa per il giudizio di S&P sull’Italia
Sul versante occidentale l’attesa per il giudizio di S&P, il primo delle agenzie di rating americane dopo la manovra 2024 presentata dal governo Meloni, è certamente il fatto in grado di orientare la giornata a Piazza Affari. Dopo S&P il calendario delle agenzie di rating prevede Fitch il 10 novembre e Moody’s 17 novembre.
Sempre oggi, sono in calendario i giudizi di Moody’s sul rating del debito sovrano del Regno Unito e della Francia.
Altri dati macro in arrivo sono la produzione industriale in Germania e le vendite al dettaglio in Gran Bretagna.
Tassi e Fed: Powell avanza con cautela ma l’inflazione è ancora alta
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato giovedì negli Usa. Alla soddisfazione per il calo dell’inflazione americana nel corso dell’estate ha abbinato però la preoccupazione per possibili riprese inflazionistiche in autunno. Ha fatto capire che difficilmente la Fed alzerà ancora i tassi d’interesse subito. «Visti rischi e incertezze, procederemo con cautela», ha detto Powell, parlando all’Economic Club di New York. Durante il discorso a Wall Street è stato anche interrotto da proteste di ecologisti.
«I dati recenti hanno mostrato progressi verso entrambi» gli obiettivi della Fed, di un’inflazione stabile e un forte mercato del lavoro. Powell ha però avvertito che l’inflazione «è ancora troppo alta e che pochi mesi di dati positivi sono soltanto l’inizio per essere fiduciosi verso un ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo» del 2%.