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Borsa 2 settembre: il possibile calo delle tensioni in M.O. colpisce i titoli della difesa e Leonardo perde il 7,2%

Leonardo

Sembra un lunedì incolore quello che oggi archiviano i mercati europei, ma sotto la cenere arde la brace, tra l’avanzata dell’estrema destra in Germania e la crescita economica che stenta. Così, prive di indicazioni da Wall Street (ferma per il Labor Day), le borse continentali avviano la settimana poco mosse: Piazza Affari chiude in calo dello 0,15%, Londra dello 0,14%. È piatta Madrid e sono timidamente positive Amsterdam +0,22%, Parigi +0,2% e Francoforte +0,12%.

Tra i settori più colpiti c’è la difesa, con Leonardo che, a Milano, lascia sul terreno il 7,23%, in sintonia con i colleghi europei: Rheinmetall -2,66%, Thales -2,7%, Airbus -1,6%, Bae Systems -2,9%, Rolls Royce -6,47%. Secondo gli osservatori a spingere le vendite è la possibilità che si allentino le tensioni politiche, in particolare in Medio Oriente con lo sciopero e le proteste della popolazione israeliana contro la linea dura di Benjamin Netanyahu. 

A Francoforte si apprezza Volkswagen, +1,53%, che si vede costretta a non escludere la chiusura di impianti in Germania, per risparmiare miliardi di euro nell’ambito di un’azione di riduzione dei costi.

Preoccupazione per manifatturiero ed elezioni tedesche

Sul fronte politico europeo crea un notevole disorientamento e pone molti punti interrogativi il successo dell’estrema destra di Afd in Germania, che ha vinto per la prima volta dal dopoguerra un’elezione regionale. Con la Francia che stenta a trovare un governo, questa ulteriore avanzata delle forze populiste, in un paese così importante, preoccupa sulla stabilità dell’attuale classe dirigente.

In ambito economico il dato più atteso della settimana è quello sul lavoro non agricolo statunitense che uscirà venerdì, mentre per le banche centrali mercoledì toccherà al Canada esprimersi sul costo del denaro. I mercati stimano una probabilità del 22% di un taglio di 50 punti base, a causa dei segnali di stagnazione dell’economia a luglio.

In Eurolandia oggi è emerso che l’attività manifatturiera del blocco è rimasta in contrazione nel mese di agosto, soprattutto in Francia e Germania, l’Italia invece è cresciuta oltre le attese. L’Hcob Pmi, redatto da S&P Global, ha registrato 45,8 punti, così come era successo sia a giugno sia a luglio, indicando un altro netto peggioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero nell’area dell’euro. Nel Belpaese invece l’indice è salito a 49,4 punti rispetto ai 47,4 di luglio  il 47,8 atteso dal mercato. L’indice si conferma sotto la linea del Piave di 50 (oltre la quale c’è espansione) ma è pur sempre in salita per il terzo mese consecutivo e ormai a un passo dalla soglia di crescita.

L’euro tiene 

Il quadro politico ed economico non spaventa l’euro, che al momento appare in lieve risalita contro dollaro, per un cambio in area  1,106.

Reuters scrive che i mercati monetari hanno ridotto le scommesse sui tagli dei tassi da parte della Banca centrale europea, dato che l’inflazione dei servizi di agosto è scesa solo leggermente e i funzionari della Bce non hanno fornito alcun indizio su un ulteriore allentamento oltre al previsto taglio dei tassi a settembre.

Ora vedono una sforbiciata di 59 pb entro fine anno, vale a dire due mosse da un quarto di punto e il 36% di probabilità di un terzo taglio. 

Tra le materie prime risultano piatti i future del petrolio. Il Brent consegna novembre tratta sotto 77 dollari al barile. L’oro nero non trova spunti rialzisti anche a causa dello stato di salute dell’economia cinese. Oggi per la verità i dati sul PMI manifatturiero di agosto sono risultati in miglioramento a 50,4 da 49,8 di luglio. Nel settore immobiliare però suon un nuovo campanello d’allarme e crolla New World Development (-12,99%) a Hong Kong dopo aver annunciato la prima perdita annuale in vent’anni.

Piazza Affari, si aggrappa a Tenaris e Hera; crolla la Juventus 

Piazza Affari limita i danni grazie agli acquisti su titoli energetici come Tenaris +1,44% e Hera +1,15%. In particolare la oil service, secondo un broker, guarda con ottimismo alle richieste di tre senatori Usa di ridurre l’attuale quota di importazione per OCTG (Oil country tubolar goods) della Corea del Sud. Questo potrebbe  spingere la stabilizzazione e la potenziale ripresa graduale dei prezzi di prodotti OCTG negli Stati Uniti. Bene Pirelli +0,62%.

Il settore finanziario è misto. Salgono Unipol +0,52%, Banca Mediolanum +0,54%, Generali +0,48%, Unicredit +0,36%, ma arretrano Mps -1,33% e Azimut -1,27%.

La maglia nera del giorno va a Leonardo, seguita da Diasorin -2,88%, Telecom -1,71%, Erg -1,47%, Moncler -1,33%.

Il titolo peggiore dell’intera borsa milanese è Juventus Fc, -15,05%, che ha molto guadagnato recentemente con il calcio mercato e il buon avvio di campionato. A far scattare le prese di profitto avrebbe contribuito il primo stop nella partita con la Roma.

Spread in calo

Gli effetti delle elezioni in Germania si fanno sentire sui titoli di Stato dell’area euro, che vedono i tassi salire leggermente. Nel confronto tra carta italiana e carta tedesca ha la meglio la prima. Così, quasi al termine delle contrattazioni, lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende a 137 punti base, con rendimenti rispettivamente al 3,67% e 2,3%.

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