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Borsa 2 gennaio chiusura: Piazza Affari regina d’Europa sulla scia delle banche. Mps svetta e guadagna il 6%

Nella prima giornata di Borsa dell’anno Piazza Affari fa meglio di tutte trainata dalle banche, tra le quali brilla il Monte dei Paschi di Siena

Borsa 2 gennaio chiusura: Piazza Affari regina d’Europa sulla scia delle banche. Mps svetta e guadagna il 6%

Piazza Affari tiene la corona di miglior piazza europea e inaugura il 2024 con una prima seduta in ulteriore progresso (+0,57%, 30.524 punti base), dopo aver chiuso il 2024 con un guadagno annuale del 28%.

A dare brio al listino principale, in una giornata povera di soddisfazioni per quasi tutte le Borse e per Wall Street, è il settore bancario e in particolare Mps, +6,14% che oggi sembra aver capitalizzato in Borsa l’ottimismo del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sul futuro della ex Cenerentola del settore.

Nel resto del continente le banche sostengono anche Madrid +0,8%, mentre il restante panorama è più fiacco: Francoforte +0,15%, Londra -0,15%, Parigi -0,16%. Amsterdam -0,47% è la peggiore e Asml cede il 2,41 a seguito della decisione del governo olandese di revocare la licenza per la spedizione in Cina dei sistemi di litografia NXT:2050i e NXT:2100i. Il gruppo, che costruisce macchine per la fabbricazione di chip, afferma che la misura impatta su un piccolo numero di clienti nel celeste impero e non si aspetta un impatto materiale sull’outlook finanziario per il 2023.

Nella mattina americana, a New York, le vendite sono particolarmente intense sul Nasdaq, -1,37%: Apple -2,85%, su cui Barclays ha deciso di abbassare il rating; Nvidia, miglior titolo tech del 2023, perde il 2,85%; Tesla (+0,8%) cambia passo con un quarto trimestre migliore delle stime. Lo scorso anno il colosso di Elon Musk non ha perso la leadership mondiale nelle auto a batteria, ma la cinese Byd la tallona ormai dappresso e nel quarto trimestre ha superato la rivale statunitense (526.409 vetture contro le 484.507 consegnate dalla casa di Austin)

Bitcoin oltre i 45mila dollari

Sull’umore generale si fanno sentire i dati sul manifatturiero di dicembre, che mostrano un’industria ancora in contrazione sia nella zona euro, sia in Gran Bretagna e Stati Uniti, nonostante qualche miglioramento.

Inoltre, si presume che, dopo un anno d’oro come quello appena concluso, i progressi saranno più faticosi, mentre si attenua (ma solo leggermente) l’ottimismo su un’accelerazione di un taglio dei tassi da parte della banca centrale Usa. Nuovi lumi potranno arrivare mercoledì dalla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, mentre venerdì ci sarà l’attesissimo rapporto sul lavoro di dicembre.

I realizzi fanno il resto e i titoli di Stato mostrano, al momento, prezzi in calo e tassi in rialzo, mentre il dollaro si rafforza. L’euro tratta sotto un cambio intorno a 1,095.

La propensione al rischio si fa sentire forte e chiaro invece sul Bitcoin, che risale oltre i 45mila dollari come non accadeva dall’aprile. A tenere sugli scudi la principale criptovaluta è l’attesa che la Sec, autorità statunitense dei mercati finanziari, possa approvare la prossima settimana l’emissione di Etf spot sul bitcoin richiesta da alcuni grandi gestori, a cominciare da Blackrock.

Il petrolio passa il rosso, dopo una mattina effervescente a seguito dei problemi nel Mar Rosso. Il Brent cede lo 0,79% a 76,43 dollari al barile; il Wti perde l’1,21% a 70,78 dollari.

Piazza Affari banche, Leonardo e Tim in primo piano

Banche, Leonardo e Tim sono oggi in primo piano a Piazza Affari.

La blue chip migliore del giorno è Montepaschi, dopo che il ministro Giorgetti, domenica, in un’intervista al Sole 24 ore, si è detto “convinto che nel 2024 possa concretizzarsi una soluzione in grado di ridefinire il sistema bancario in un’ottica policentrica”. E ancora: “L’uscita del Tesoro è già cominciata, con successo” e “per varie ragioni la Cenerentola Mps è molto più ambita”.

In scia salgono altri possibili protagonisti del futuro riassetto del settore, come Bper +3,6% con l’azionista Unipol +2,56%. Banco Bpm +1,82%, Unicredit +1,89%, Intesa +1,93%.

I titoli oil hanno rallentato a seguito della frenata del prezzo dell’oro nero. Bene Eni +1,36%.

Nella top ten del giorno trova spazio Leonardo, +2,04%, migliore big cap dello scorso anno, accesa dagli aspri conflitti in corso nel mondo. Il titolo è tornato sopra i 15 euro per la prima volta in oltre sei anni.

Il destino della rete tiene alto l’umore di Telecom +1,73%.

I ribassi sono più consistenti oggi per Erg -2,77%, Stm -1,42%, Campari -1,37%, Interpump -1,75%.

Fuori dal paniere principale chiude una seduta in rally Mittel +19,74%, spinta dalla decisione del cda di assegnazione di riserve patrimoniali, a titolo di dividendo, per il 2024 e per il 2025, in particolare agli azionisti sarà erogata parte della riserva utili portati a nuovo.

Spread in calo

In attesa che venerdì Eurostat pubblichi i dati sull’inflazione della zona euro (che saranno preceduti da quelli tedeschi), i titoli di Stato italiani rosicchiano quote contro quelli tedeschi. Il tasso del Btp decennale è quasi allineato in chiusura a quello di venerdì scorso, al 3,69%, mentre quello del Bund sale al 2,06%, per uno spread in calo a 163 punti base (-3,08%).

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