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Borsa 18 novembre: torna a salire il petrolio sull’escalation Russia-Ucraina. In Europa occhi su Enel e Leonardo

Dopo il calo di Wall Street venerdì, le borse europee sembrano ben intonate per l’apertura. L’attenzione è per Enel e Leonardo

Borsa 18 novembre: torna a salire il petrolio sull’escalation Russia-Ucraina. In Europa occhi su Enel e Leonardo

Le azioni globali hanno iniziato la settimana su basi un po’ più solide in vista della pubblicazione degli utili tanto attesi da Nvidia mercoledì, mentre l’atteso discorso governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha lasciato i mercati perplessi sulle prospettive dei tassi d’interesse del Paese e quindi sulla possibilità che lo yen si riprenda. Le borse europee sono viste aprire in rialzo con l’attenzione soprattutt il Enel, Leonardo

Banca del Giappone non chiarisce quando aumenterà i tassi

Il capo della Boj ha detto stamane che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi di interesse se l’andamento dell’economia e dei prezzi saranno in linea con le sue previsioni, ma non ha accennato ai tempi. Lo yen è sceso di circa il 7% dal mese scorso rispetto al dollaro e la scorsa settimana è sceso al minimo da luglio, oltre il livello di 156 per dollaro. Stamane è in calo dello 0,3% a 154,72 per dollaro, riducendo alcune delle perdite subite durante il discorso di Ueda.

Il Nikkei giapponese è in calo dello 0,76%. Sono scesi gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone a settembre 2024, registrando un -2,9% dopo il -3% di agosto, appesantiti dalla diminuzione degli ordini esteri (-10,3%), mentre sono in aumento quelli governativi (+13,6%).
Il più ampio indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone invece è salito dello 0,7%, sostenuto dalle azioni cinesi: l’indice blue-chip CSI300 ha guadagnato l’1,22%, mentre l’indice composito di Shanghai è balzato dell’1,34%. Indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato dell’1,5%.

Wall Street chiude in calo venerdì, Nasdaq pesante attende Nvidia

L’evento clou per gli investitori questa settimana saranno i risultati del terzo trimestre di Nvidia, in programma mercoledì: gli analisti prevedono che l’azienda leader nei chip per l’intelligenza artificiale registrerà un balzo in avanti nei ricavi. Le azioni di Nvidia sono aumentate di quasi il 200% quest’anno; la sua consistente quota nell’indice S&P 500 è in parte responsabile del raggiungimento di massimi storici da parte dell’indice quest’anno. Ma la sua straordinaria corsa pluriennale ha anche alzato l’asticella della sovraperformance degli utili e un eventuale passo falso potrebbe alimentare il timore che le speranze del mercato in materia di intelligenza artificiale abbiano superato la realtà.

Lunedì i rendimenti dei titoli del Tesoro USA si sono mantenuti vicini ai massimi plurimensili, sostenuti dalle previsioni di tagli meno aggressivi dei tassi da parte della Federal Reserve in futuro. Il rendimento di riferimento a 10 anni si è attestato al 4,4315%, mentre quello a due anni si è attestato al 4,2990%.
I futures prevedono una probabilità del 60% che la Fed allenti di un quarto di punto a dicembre e prevedono solo 77 punti base di tagli entro la fine del 2025, rispetto agli oltre 100 di alcune settimane fa.
Ciò è avvenuto sulla scia dei commenti del presidente Jerome Powell della scorsa settimana, secondo cui i costi di prestito potrebbero rimanere elevati per un periodo più lungo, e sulla base dell’opinione che le decantate politiche del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump in materia di tariffe, riduzione dell’immigrazione e tagli fiscali finanziati dal debito alimenteranno l’inflazione, limitando la portata di un ulteriore allentamento delle politiche. Questa settimana dovrebbero intervenire almeno sette funzionari della Fed e gli operatori ritengono che saranno cauti riguardo a tagli aggressivi.

Il cambiamento nelle prospettive per i tassi d’interesse e l’inflazione negli Stati Uniti ha a sua volta fatto salire il dollaro, che ha raggiunto nuovi picchi parallelamente ai rendimenti dei titoli del Tesoro USA.
Rispetto a un paniere di valute, il biglietto verde si è attestato vicino al massimo annuale di 106,66.
Questa settimana anche un gruppo di rappresentanti delle banche centrali europee interverrà e potrebbe apparire più accomodante, dati i recenti dati economici deboli e il rischio che i dazi proposti da Trump possano danneggiare il commercio dell’UE.

Venerdì ha chiuso in calo dello 0,70% il Dow Jones; sulla stessa linea l’S&P-500 che perde l’1,32%. Pesante il Nasdaq 100 (-2,40%); con analoga direzione, depresso l’S&P 100 (-1,53%).

Nel fine settimana il Bitcoin ha registrato la più grande flessione in due giorni dalle elezioni statunitensi, perdendo quasi il 3% tra sabato e domenica. Ma poi stamane ha recuperato parte del calo passando sopra il livello di 90.100 dollari. Tra le incertezze ci sono i tempi di realizzazione delle promesse di Trump a favore della criptovaluta e la loro fattibilità.

Petrolio e oro in rialzo dopo l’escalation degli scontri Russia- Ucraina

Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi del petrolio si sono rafforzati lunedì dopo l’intensificarsi degli scontri tra Russia e Ucraina nel fine settimana, sebbene le preoccupazioni sulla domanda di carburante in Cina, il secondo consumatore mondiale, e le previsioni di un surplus globale di petrolio appesantiscano ancora il mercato. Domenica la Russia ha lanciato il suo più grande attacco aereo contro l’Ucraina in quasi tre mesi, provocando gravi danni al sistema energetico ucraino. L’amministrazione del presidente Joe Biden, con una significativa ‘inversione della politica di Washington nel conflitto tra Ucraina e Russia, ha consentito all’Ucraina di utilizzare armi di fabbricazione statunitense per colpire in profondità la Russia, hanno affermato domenica due funzionari statunitensi e una fonte a conoscenza della decisione. I future sul greggio Brent hanno guadagnato lo 0,4%, a 71,33 dollari al barile alle ore 6.00 europee, mentre i future sul greggio US West Texas Intermediate sono a 67,20 dollari al barile, in rialzo dello 0,3%.

L’oro spot è balzato dell’1,24% a 2.593,02 dollari l’oncia, riprendendosi dal forte calo della scorsa settimana.

Borse europee in apertura viste positive. Occhi a Enel

Le borse europee sono viste partire positive, sulla base di quanto suggeriscono i future dell’indice EuroStoxx 50 in rialzo dello 0,2%. Il FTSEMIB di Milano ha chiuso la settimana con un rialzo dell’1%.

Dividendi. Oggi staccano l’acconto/saldo sul dividendo parecchi titoli quotati a Piazza Affari, tra cui Banca Mediolanum, Banco BPM, ENI, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Poste Italiane, Recordati, Tenaris, Terna, UniCredit.

Banche. Nel suo rapporto mensile di novembre 2024, pubblicato sabato, l’Associazione Bancaria Italiana ha messo in evidenza che da ottobre 2023 sono in diminuzione i tassi di interesse di mercato. Tale tendenza, spiega l’ABI, è proseguita nelle settimane più recenti, a seguito delle riduzioni dei tassi Bce e anche anticipando ulteriori decisioni della banca centrale.

Banca Monte Paschi . Il Sole24Ore ha scritto sabato che Delfin potrebbe vendere la sua quota in Unicredit, pari al 2,7%, per dirottare forse le risorse su Monte Paschi.

Enel. Dopo il raggiungimento degli obiettivi per il 2024 – dismissioni, rifocalizzazione sui core business e sugli investimenti a più elevata redditività, abbassamento dell’indebitamento – Enel presenta il Piano Strategico di Gruppo 2025-2027 con l’obiettivo di “aprire un nuovo capitolo di crescita sostenibile”. Previsti investimenti in aumento a 43 miliardi di euro, margini in crescita e politica dei dividendi rivista al rialzo. Il piano al 2027 di Enel poggia su tre pilastri strategici. Il primo è “redditività, flessibilità e resilienza”, per creare valore attraverso una selettiva allocazione del capitale che ottimizzi il profilo di rischio/rendimento, mantenendo al contempo un approccio flessibile.

Leonardo. L’agenzia Fitch Ratings ha migliorato l’outlook del rating di Leonardo, portandolo da “stabile” a “positivo”, affermando al contempo il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) a ‘BBB-‘. Il miglioramento dell’outlook riflette la previsione di un miglioramento delle metriche di redditività di Leonardo e il fatto che il gruppo continui a beneficiare della sua esposizione al trend positivo della domanda nel settore della difesa, dove viene generato oltre il 70% dei ricavi.

Unicredit e Commerzbank hanno avuto un incontro nei giorni scorsi incentrato sulla trimestrale dell’istituto tedesco, in quello che è il secondo colloquio tra i due istituti da quando la banca italiana ha svelato a settembre di aver rilevato una partecipazione significativa nella banca tedesca. Lo ha dichiarato una fonte a conoscenza della situazione.

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