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Borsa 18 giugno ultime notizie: Evergrande come Lehman? I listini azionari temono di sì e chiudono in rosso

Evergrande.com

Si conferma volatile il clima dei mercati finanziari nell’ultima seduta della settimana, soprattutto a causa delle cattive notizie provenienti dalla Cina, l’ultima delle quali è la richiesta di protezione dai creditori Usa da parte del colosso immobiliare Evergrande. 

I listini europei chiudono così in ribasso, anche se lontano dai minimi di giornata, mentre oltreoceano Wall Street, dopo un avvio in rosso, si muove ora mista (DJ +0,14%). I T-Bond oggi hanno cambiato segno rispetto alle ultime sedute e al momento mostrano prezzi in rialzo e tassi in discesa con il decennale al 4,23% (-1,7% circa rispetto alla vigilia), restituendo un po’ di fascino all’azionario. I grandi titoli tech e ‘growth’ però come Apple, Microsoft, Tesla e Nvidia scivolano anche oggi tra lo 0,16% e il 2,56%. Sono in ribasso i titoli delle società cinesi quotate a New York.

Europa in calo frazionale

Piazza Affari perde lo 0,42% e scivola a 27.761 punti base, con banche negative e utility in difesa del listino.

Nel resto del continente arretrano Francoforte -0,65%, Londra -0,63%, Parigi -0,38%, Amsterdam -0,35% e Madrid -0,14%. 

Cina e banche centrali restano al centro dell’attenzione

Le corde che imbrigliano il Toro in queste settimane sono tirate dalla Cina e dalla Fed.

Per la Cina: il Wall Street Journal scrive che gli investitori temono un effetto domino, un “momento Lehman”, un contagio che si sviluppi a partire dalla crisi del settore immobiliare estendendosi ad altri settori dell’economia e cita a questo proposito le difficoltà di Zhongrong, quelle di Country Garden Holdings e di Evergrande. Per il Ft però Pechino sta cercando di riconquistare la fiducia degli investitori rivelando le sue riforme del mercato dei capitali, con commissioni più basse e orari di negoziazione più lunghi.

Sul fronte Fed: ha lasciato un po’ l’amaro in bocca la lettura degli ultimi verbali della banca centrale da parte degli investitori, dove si parlava di inflazione ancora a livelli “inaccettabili”, un aggettivo che sembra allontanare la sperata inversione di tendenza sui tassi.

Lettera Bce in arrivo su tassa extra profitti 

A proposito di banche centrali, è in arrivo in Italia una severa lettera della Bce a proposito della tassa sugli extra profitti delle banche, approvata dal cdm lo scorso 8 agosto. La lettera esprimerebbe una “netta censura” al provvedimento che, per la numero uno della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, potrebbe essere “potenzialmente dannoso per l’economia e il credito”. Secondo la Bce sarebbe inoltre sbagliato intervenire d’autorità sui margini di interesse delle banche, “perché non si considerano i costi, e si indebolisce la loro capacità di resistere ad eventuali shock”.

Per quanto riguarda l’inflazione intanto le notizie sono buone per il blocco: secondo Eurostat infatti il tasso annuo si è attestato al 5,3% a luglio dal 5,5% di giugno (un anno prima era a 8,9%) e nell’Unione europea al 6,1% dal 6,4% di giugno (era a 9,8%). Rispetto a giugno, l’inflazione annua è scesa in 19 stati membri, è rimasta stabile in uno ed è aumentata in sette.

Bene anche la crescita di Eurolandia, per il capo economista Bce Pilip Lane: l’economia dell’area continuerà a espandersi nei prossimi anni, mentre è improbabile una recessione grave o prolungata, tanto più che non è ancora stato recuperato il trend precedente la pandemia.  

Dollaro in lieve calo, bitcoin ancora a picco

Sul mercato valutario oggi l’indice del dollaro risulta in lieve calo contro un paniere di valute, anche se si avvia a chiudere una settimana di guadagni. L’euro tratta piatto in area 1,087.

Lo yuan galleggia, dopo il tonfo di ieri che ha portato la valuta cinese a cambiare a 7,3 contro la valuta statunitense. Per questo la banca centrale del celeste impero, in difesa della valuta, ha fissato un cambio in area 7,2006 contro il dollaro, immettendo inoltre sul mercato 98 miliardi di yuan di pronti contro termine a sette giorni a un tasso di interesse dell’1,8%.

L’avversione al rischio sta penalizzando da ieri il bitcoin, che perde ora circa il 7% contro il biglietto verde e tratta in area 26mila dollari.

Tra le materie prime appare poco mosso il petrolio, con il Brent sui livelli della chiusura di ieri a 84 dollari al barile e il Wti a 80,5 dollari.

Piazza Affari, bene le utility, arretrano i titoli finanziari 

Le banche di Piazza Affari pagano un prezzo piuttosto alto alle vendite odierne: Mps è la peggiore blue chip del giorno, con un ribasso del 3,98%. Arretrano inoltre altri titoli finanziari come Azimut -1,62%, Banca Generali -1,32%, Finecobank -1,26%, Unipol -1,24%.

Tra i maggiori ribassi della seduta c’è Saipem, -2,41%, dopo i guadagni della vigilia.

Si conferma debole l’automotive con Ferrari -1,62% e Cnh -1,32%.

A difendere il listino sono state soprattutto le utility: Hera +1,24%, Enel +0,68%, Terna +0,47%. In controtendenza rispetto all’andamento prevalente anche Diasorin +0,65%.

Spread stabile, scendono i rendimenti

Con le notizie macro torna il sereno anche sul secondario europeo e i rendimenti arretrano. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è stabile a 172 punti base, ma i tassi scendono rispettivamente a +4,31% (da 4,39%) e +2,59% (da 2,67%).

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