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Borsa 17 settembre: fiducia nella Fed. Milano regina d’Europa: banche ok e Tim Risparmio sugli scudi

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I listini europei chiudono una seduta positiva in sintonia con l’andamento intonato di Wall Street nell’attesa che la colomba Fed porti domani un taglio dei tassi d’interesse di 50 punti base o almeno di 25 punti, il primo dopo un lungo periodo restrittivo. Il Dow Jones ha toccato un nuovo massimo storico nelle prime ore di scambi e al momento sale dello 0,37%.

In Europa Piazza Affari chiude con un guadagno dello 0,63%, spinta dal rimbalzo di Nexi +4,87% e dalla performance brillante di Iveco +4,51% che potrebbe cedere a Leonardo (-4,48%) la sua attività per i veicoli della difesa.

Si apprezza inoltre Francoforte, +0,58%, nonostante la fiducia degli investitori tedeschi a settembre sia a 3,6 punti, ben lontana dai 17 punti previsti e dai 19,2 di agosto. Bene Parigi +0,51%, Amsterdam +0,51% e Londra +0,39%, ma su tutte svetta Madrid +1,03%. 

Il fulcro dei mercati resta l’azione della banca centrale americana, ma non mancano in queste ore per gli investitori altri spunti d’interesse. In primo luogo rimane aperta la partita tra Unicredit (+0,97%) e Commerzbank (-0,03%), con la banca italiana che sarebbe pronta a chiedere alla Bce il via libera per poter eventualmente salire al 30% della tedesca. Tra le note negative del giorno si segnala il crollo dei titoli della difesa, in tutto il continente, da Leonardo, a Rheinmetall (-6,59%), da Thales (-3,52%) a Bae Systems (-1,93%).

In ambito politico Ursula von der Leyen ha finalmente concretizzato la sua squadra per la Commissione Ue, dopo le recenti turbolenze, mentre Mario Draghi ha cercato di scuotere ancora una volta gli europarlamentari perorando la causa di un debito comune, volto a sostenere la competitività ed evitare l’altrimenti inevitabile declino contro Usa e Cina. 

In Italia infine il consiglio dei ministri ha esaminato lo schema del piano strutturale di bilancio di medio termine, introdotto nell’ambito della riforma delle regole di bilancio europee, con un rapporto deficit/pil visto sotto il 3% già nel 2026.

Wall Street intonata con dati macro brillanti

Nella mattina americana Wall Street pare destinata a vivere una giornata di guadagni, mentre gli esperti restano divisi su quanto annuncerà domani la Federal Reserve, ma la maggior parte propende ormai per un maxi taglio da 50 punti base. Il lato macroeconomico della medaglia, visto oggi, potrebbe incrinare leggermente l’ottimismo, poiché risulta migliore delle attese. Produzione industriale, produzione manifatturiera e vendite al dettaglio nel mese di agosto sono risultate tutte più alte del previsto.

A dare sprint all’azionario di New York contribuiscono i titoli tecnologici, sia con Intel (+6,1%), già tonica ieri e che oggi ha annunciato un nuovo accordo con Amazon Web Services; sia con Microsoft (+1,86%), che ha alzato il dividendo trimestrale e annunciato un nuovo piano di buyback.

Sul mercato dei cambi l’euro dollaro risulta piatto (1,1125), mentre il biglietto verde mostra un recupero dello 0,8% contro lo yen a 141,76.

Tra le materie prime galleggia il petrolio, tra attesa di un allentamento monetario che riaccenda il motore della prima economia mondiale e i problemi sulle piattaforme causati dal recente uragano. Entrambi i contratti di novembre di Wti e Brent salgono in misura superiore all’1%, per prezzi rispettivamente vicini a 70 dollari e 73,5 dollari al barile.

Oro ancora costosissimo, ma sotto il recente record: lo spot al momento tratta a 2578,94 dollari l’oncia.

Piazza Affari, rimbalzano Nexi e Stm, bene i petroliferi

In Piazza Affari rimbalzano Nexi e Stm +2,73%. Chiudono una seduta positiva anche titoli petroliferi come Tenaris +3,04%, mentre Saipem è piatta dopo i recenti guadagni.

Il settore bancario risulta defilato, ma immerso in un fascio di notizie. Arretra Mps -1,52%, dopo che il numero uno di Unipol (+0,4%) Carlo Cimbri ha raffreddato un po’ le attese di chi scommetteva su un interesse della compagnia bolognese per Siena. Il gruppo assicurativo potrebbe essere infatti interessato a una partnership assicurativa con Montepaschi e in quel caso potrebbe valutare l’acquisto di una quota dell’istituto senese, comunque inferiore al 10%.

Popolare di Sondrio sale dello 0,67%, mentre il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini conferma la strategia stand-alone pur non escludendo acquisizioni.

Bene Banco Bpm +0,64% e Mediobanca +0,87%.

Tra le blue chip in ribasso c’è Campari, -0,79%, che ha perfezionato l’acquisizione del 14,6% della holding sudafricana Capevin per 82,6 milioni di euro.

Telecom lima i guadagni fino allo 0,12%, mentre le Telecom risparmio salgono dell’1,71%, in scia all’annuncio di Davide Leone and Partners di avere il 10% dei titoli di risparmio dell’operatore tlc, in un mercato che specula sulla possibilità che restino quotati i soli titoli ordinari. 

Spread stabile

Chiude poco mosso il secondario: lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni è 131 punti base, con tassi al 3,43% e 2,11%.

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Categories: Finanza e Mercati