Il Toro si prende una pausa ma Wall Street non si preoccupa più di tanto. A condizionare gli indici contribuisce soprattutto il crollo del prezzo del petrolio, accelerato in serata da robuste vendite speculative quando il prezzo è sceso sotto gli 80 dollari. A comprimere i prezzi attorno a 77 dollari contribuisce la minor domanda dell’economia, ma un ruolo chiave ce l’hanno gli algoritmi: non a caso la discesa del greggio ha coinciso con il rimbalzo dell’oro e dei bond. Non è ancora scomparsa la paura dell’inflazione, ma il profit warning di Wal-Mart (-5% dopo i conti) che vede i consumi in calo e taglia i prezzi segnala un quadro economico i chiaroscuro. A dare una misura del malcontento della Main Street, lontana dai fasti della borsa, basti citare lo stretto margine con cui gli operai di Gm hanno approvato l’accordo sindacale strappato com gli dciperi: 55 per cento di dì grazie al voto del Texas, ma setta fabbriche su undici nel Michigan hanno votato no.
Partenza positiva per i listini europei
Dopo una seduta contrastata, le piazze europee hanno aperto in positivo con il Ftse Mib a 29.424 punti , in rialzo dello 0,5%. L’Eurostoxx segnala +0,3% in avvio. Giovedì sera l’indice FtseMib ha chiuso in ribasso dello 0,70% a 29.258 punti, rinviando così l’assalto a quota 30 mila. Ma il bilancio della settimana resta ampiamente positivo: +2,65%.
Milano +2,6% in settimana, lunedì le cedole di Eni e Intesa
- L’indice registra un bilancio settimanale in guadagno del +2,6% e si muove sui massimi da inizio agosto. Attenzione, però, che lunedì 20 novembre staccheranno la cedola alcuni big, tra cui Eni e Intesa, per cui ci sarà un effetto negativo (ottico).
- Da segnalare i conti positivi di Siemens che ha annunciato una crescita del fatturato del 10%, toccando la quota record di 21,4 miliardi; si prevede però un rallentamento per il 2024
- Altra seduta positiva per il mercato obbligazionario, confortato dai segnali di rallentamento dell’economa americana. Nell’Eurozona Bund decennale a 2,59%. BTP decennale a 4,34%. Spread 175 pb, entrambi sui minimi da due mesi. Il BTP decennale è cresciuto dell’1,90% nella settimana.
Stasera il verdetto di Moody
In serata, a mercati chiusi, una delle più autorevoli agenzie deciderà se abbassare il giudizio del debito dell’Italia al livello ‘junk’ dall’attuale Baa3, con outlook negativo. Alla luce degli ultimi sviluppi, il pericolo sembra scongiurato, tanto che alcuni economisti si spingono a ipotizzare che Moody’s possa alzare l’outlook a “stabile”. Se così fosse, lo spread potrebbe ridursi a intorno a 160/150 punti base.
Contrastate le Borse Usa, volano Intel e Macy’s, soffre Wal-Mart
Piatti stamane i future di Wall Street dopo una seduta contrastata.
- L’S&P500 (4.508) e Nasdaq (14.113) sono sui massimi da due mesi. La violazione delle rispettive resistenze a 4.400 e 13.618 punti favorisce anche in questo caso il ritorno sui top di luglio 4.600 e 14.500.
- Intel +3% è stato il miglior titolo del Nasdaq 100.
- Cisco Systems -11%, peggior titolo del Nasdaq 100. Il colosso dei servizi informatici e di rete nell’ultimo trimestre ha lanciato un profit warning a causa del calo della domanda di apparecchiature di rete.
- All’opposto di Wal-Mart brilla sul listino Macy’s +7%. : la catena di grandi magazzini ha superato le aspettative nel terzo trimestre e ha alzato le previsioni per l’intero anno.
- Un’altra batteria di dati ha rafforzato la convinzione degli investitori sul fatto che la Fed abbia finito di alzare i tassi e che possa serenamente cominciare a pensare a quando potrebbe tagliarli.
- Il dollaro si avvia a chiudere la settimana con una perdita intorno all’1,50%, sui minimi da due mesi e mezzo.I verbali della riunione di ottobre della Fed saranno pubblicati la prossima settimana e forniranno ulteriori indicazioni sulle mosse della banca centrale.
- A ottobre la produzione industriale ha registrato un calo superiore alle attese (-0,6% vs -0,4%); le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate più del previsto (231.000 vs 220.000), è il dato più alto da tre mesi; a novembre, le condizioni del settore manifatturiero nell’area di Filadelfia sono sono rimaste in terreno di contrazione (-9); i prezzi all’importazione di ottobre sono diminuiti più rapidamente delle attese (-0,8% vs -0,3%).
- Stamattina si riparte con: Treasury decennale Usa a 4,46%, biennale 4,85%.
Crolla Alibaba tradita dai veti Usa sui chips
L’indice MSCI World (2.973) si avvia a completare la terza settimana positiva di seguito (+2,5%) sui massimi da metà settembre.
La maggior parte delle borse dell’Asia-Pacifico è in calo nell’ultima seduta della settimana, a valle della caduta di Alibaba. I colloqui ad alto livello tra i leader statunitensi e cinesi hanno prodotto scarso sostegno ai mercati.
Il gigante Internet cinese crolla in ribasso del -10%, sui minimi dell’anno, alla Borsa di Hong Kong, dopo aver annunciato a sorpresa lo stop al progetto di spin-off della divisione di cloud computing. È la conseguenza della guerra dei chip: Washington ha bloccato le consegne di potenti microprocessori per motivi di sicurezza nazionale, compresi quelli di Nvidia, cruciali per l’intelligenza artificiale.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è di gran lunga l’indice peggiore di oggi, in calo del -2,2% a causa delle pesanti perdite dei titoli tecnologici. Baidu e Tencent Holdings, che insieme ad Alibaba compongono il trio BAT, cedono rispettivamente il 5,4% e l’1,7%. Le perdite nei titoli tecnologici provocano contraccolpi anche sugli indici CSI 300 -0,5% e Shanghai Composite -0,3%.
Hunday venderà le macchine online assieme ad Amazon
Altrove, il KOSPI della Corea del Sud perde lo 0,7%. Il Nikkei 225 del Giappone +0,4% si muove in controtendenza.
Hunday ha annunciati che dall’anno prossimo, in collaborazione con Amazon, venderà le auto online.
Il bilancio della settimana del Nikkei 225 è intorno a +2,7%, è la terza consecutiva in neri,
Il greggio precipita a 77 dollari, quarta settimana di ribassi
Il prezzo del petrolio -4,7% è precipitato a 77,40 dollari nel brent,, Wti a 76,20 . Il crollo dipende da una serie di ragioni: l’aumento oltre le attese delle scorte USA, la difficile ripresa cinese, le preoccupazioni per la tenuta della crescita globale, l’attenuazione del rischio di una deflagrazione della crisi Hamas/Israele. Il prezzo è caduto sui minimi da luglio. A questi livelli si chiuderà la quarta settimana negativa di seguito (-5% il bilancio provvisorio).
L’oro torna ad avvicinarsi alla vetta dei 2 mila dollari l’oncia. Lo sviluppo dello scenario di fondo è ottimale per i metalli preziosi: tassi in calo, dollaro debole e ricerca di protezione dalle turbolenze geopolitiche. Il bilancio della settimana è intorno a +2,2%.
Anima si aggiudica Kairos, corre l’utile di Generali
Da seguire la reazione della Borsa al blitz di Anima holding che ha bruciato sul filo di lana la concorrenza di Zurich aggiudicandosi il 100% di Kairos.dal gruppo Julius Baer.
Enel Morgan Stanley promuove il giudizio a Equal Weight, target 7 euro.
Eni La Nigeria sta ritirando le richieste di risarcimento civile per un totale di 1,1 miliardi di dollari nei confronti della società petrolifera.
Generali ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto adjusted in rialzo del 29,6% nonostante l’impatto delle catastrofi naturali. Il gruppo ha detto di essere pienamente in linea per centrare tutti gli obiettivi del piano strategico. In Borsa il titolo Generali perde l’1,15% alle 9:46, prima della conference call con gli analisti fissata a fine mattinata.
Interpump L’azionista Ipg ha avviato un processo per la cessione di 1,8 milioni di azioni Interpump assolvendo all’impegno preso il 6 dicembre scorso per ottenere l’esenzione dall’obbligo di promuovere un’Opa.
Leonardo sta riducendo la propria quota nella controllata statunitense Drs. L’Ad Roberto Cingolani punta a far espandere il gruppo attraverso ruoli importanti all’interno di progetti di difesa europei.
Tim Barclays ha tagliato il target price da 0,38 a 0,35 euro.