Le Borse oggi si muoveranno con cautela, aggiustando le posizioni chiudendo una settimana di record. In più il venerdì 17 sarà una seduta tecnica per le Borse europee, poiché arrivano a termine i contratti di opzione. In Asia spicca Alibaba che trascina gli altri tecnologici.
Wall Street dopo i massimi chiude poco variata
Dopo aver corso tanto, Wall Street chiude le contrattazioni attorno ai livelli precedenti. Da una parte prese di beneficio, dall’altra la doccia gelata proveniente da alcuni funzionari della Fed che hanno detto che è ancora troppo presto per tagliare i tassi di interesse e che la Fed ha bisogno di maggior fiducia sulla traiettoria intrapresa dall’inflazione per iniziare ad allentare la politica monetaria. L’indice dei prezzi al consumo di aprile è aumentato del 3,4% rispetto a un anno prima, in calo rispetto al 3,5% di marzo, mentre i prezzi al netto di alimentari ed energia sono cresciuti del 3,6%, l’incremento più contenuto degli ultimi tre anni. Tuttavia, il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato di non vedere “alcun indicatore che mi dica che ci sia un motivo per cambiare l’orientamento della politica monetaria ora e non mi aspetto di ottenere quella maggior sicurezza che abbiamo bisogno di avere sui progressi dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% nel brevissimo termine”.
Oggi è in agenda l’ Indice anticipatore ad aprile 2024 (ore 16.00). Consensus: -0,3% m/m che offrirà nuovi spunti per la Fed.
Ieri nuovi record sono stati raggiunti dal Dow Jones nell’intraday, sopra i 40 mila punti, per poi concludere a 39.869 punti. Sotto la linea di parità l’S&P-500, che si ferma a 5.297 punti. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,21%); con analoga direzione, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,2%). In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Wal-Mart (+6,97%), 3M (+3,58%), Boeing (+3,44%) e Intel (+2,46%). Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Cisco Systems, che ha chiuso a -2,68%, ma soffre anche Caterpillar, che evidenzia una perdita del 2,59%.
In Asia primeggia Alibaba che trascina tutti i tecnologici
E’ l’indice Hang Seng di Hong Kong a dare il meglio (+0,49%) grazie ad Alibaba balzato del 7%, ai massimi da sette mesi, dopo la notizia che una società di investimento Scion Asset Management, gestita da Michael Burry, famoso per “The Big Short”, ha aumentato la sua partecipazione nel gigante dell’e-commerce, diventato la seconda posizione di Scion, con un valore di circa 9 milioni di dollari, dopo che Burry ha acquisito altre 50.000 azioni. I guadagni di Alibaba si sono riversati su altri grandi nomi tecnologici tra cui Tencent Holdings e JD.com. Burry ha aumentato la sua partecipazione anche in quest’ultima, che ora è la sua principale partecipazione. In evidenza anche il gigante tecnologico cinese Baidu, cresciuto di quasi il 4%, dopo aver previsto una maggior domanda per l’intelligenza artificiale nonostante i risultati del primo trimestre deludenti.
In Cina lo Shanghai Shenzhen CSI 300 e lo Shanghai Composite sono cresciuti solo dello 0,10% dopo che una raffica di dati macro ha presentato un quadro misto per la più grande economia asiatica. La produzione industriale è cresciuta più del previsto ad aprile, indicando che l’attività manifatturiera si sta riprendendo. Ma le vendite al dettaglio hanno deluso le aspettative (sono cresciute al ritmo più lento dal 2022), così come gli investimenti in capitale fisso.
Invece l’indice Nikkei del Giappone ha perso lo 0,57%, mentre il più ampio Topix è aumentato dello 0,2%.
Che cosa seguire oggi
Dopo la seduta all’insegna del ribasso ieri per le Borse europee, che hanno scontato il peso delle cedole dei dividendi che diverse società stanno staccando in questi giorni, oggi l’apertura è vista cauta. Anche perche oggi è giornata di scadenze tecniche: arrivano a termine i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici datati maggio 2024. Il future sull’Eurostoxx50) è in calo dello 0,22%. Ieri Piazza Affari ha resistito al vento delle vendite, grazie anche al buon andamento de comparto bancario.
In agenda oggi nella zona euro c’è l’indice dei prezzi al consumo (stima flash) ad aprile 2024 (ore 11.00). Consensus: +0,6% m/m; +2,4% a/a (preliminari) e l’indice dei prezzi al consumo (core, stima flash) ad aprile 2024
Saipem ha comunicato di essersi aggiudicata un nuovo contratto offshore da Azule Energy Angola (società controllata da Azule Energy Holdings, una joint venture societaria tra Eni e Bp) per lo sviluppo del progetto Ndungu Field, come parte del progetto Agogo Integrated West Hub, situato a circa 180 km al largo della costa dell’Angola. Il valore del contratto è di circa 850 milioni di dollari. L’aggiudicazione di questo progetto consolida il posizionamento di Saipem in Angola, sia in acque profonde che in acque a basso fondale.
UnipolSai Assicurazioni ha completato il collocamento presso investitori istituzionali italiani ed esteri di uno strumento di livello 2 c.d. “Tier 2” da emettersi in forma dematerializzata e da accentrarsi presso Euronext Securities (ex Monte Titoli), in Euro ed a tasso fisso per un importo nominale pari a 750 milioni di euro. La data di emissione e regolamento del Tier 2 è prevista per il 23 maggio 2024 ed il Tier 2 è emesso a 99,853% e corrisponde ad una cedola fissa in ragione d’anno del 4,9%. Durante il collocamento sono stati raccolti ordini, per l’80% all’estero, superiori a 1,65 miliardi di Euro, con una copertura del book di circa 2,2 volte.
Poste Italiane ha chiuso il primo trimestre 2024 con ricavi in aumento e redditività in calo, ma superiori al consensus degli analisti. I ricavi sono ammontati a 3,05 miliardi di euro, in aumento dello 0,71% rispetto ai 3,02 miliardi realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. In contrazione, invece, il risultato operativo, che è sceso da 767 milioni a 706 milioni di euro (-8%). Poste Italiane ha terminato il trimestre con un utile netto di 501 milioni di euro, rispetto ai 540 milioni contabilizzati nei primi tre mesi del 2023 (-7,1%). I risultati trimestrali sono stati migliori del consensus degli analisti (pubblicato sul sito Internet della società), che indicavano ricavi e utile netto rispettivamente a 3,03 miliardi e 496 milioni di euro. Il management di Poste Italiane ha segnalato che i risultati sono in linea con il raggiungimento degli obiettivi finanziari e di remunerazione degli azionisti del Capital Markets Day 2024.
Citroen, marchio francese che oggi parte del gruppo Stellantis, ha comunicato di aver richiamato più di 600 mila auto C3 e DS3 in una ventina di Paesi per un problema con l’airbag su modelli che sono stati prodotti nell’arco di una decina d’anni, tra il 2009 e il 2019, e che oggi non sono più commercializzati. In particolare il richiamo riguarda 497.171 Citroen C3 e 108.601 DS3, modelli che sono molto diffusi anche tra i clienti italiani.
Banco Desio ha sottoscritto con Banca Popolare di Puglia e Basilicata un accordo per l’acquisto di un ramo d’azienda composto da un totale di 14 sportelli bancari ubicati in Lazio, Lombardia, Veneto, Marche e Piemonte.
La Consob ha aggiornato la sua Black List. Rimangono 19 le società di Borsa Italiana inserite nella Black List Consob. Rimangono 19 le società di Borsa Italiana inserite nella Black List Consob. Riflettori sempre puntati su Tessellis (ex Tiscali): a fine marzo 2024 l’indebitamento netto della compagnia telefonica era sceso sotto i 95 milioni di euro. Resta positiva la posizione finanziaria netta di Risanamento, anche se in peggioramento rispetto al mese precedente.
Sabadell ha respinto l’offerta di acquisizione da parte di Bbva perché quest’ultima ha sottovalutato l’effetto negativo dell’operazione sulle riserve di capitale e ha sovrastimato i risparmi sui costi.
Lo ha detto l’Ad di Sabadell, Cesar Gonzalez-Bueno, nei suoi primi commenti pubblici dopo il lancio dell’offerta ostile. L’impatto sul coefficiente patrimoniale sarebbe “significativamente superiore ai 30 punti base” previsti da Bbva ha detto Gonzalez-Bueno a un evento sulle banche una settimana dopo che Bbva ha lanciato un’offerta di acquisto ostile per 12,23 miliardi di euro interamente in azioni.La mossa a sorpresa ha provocato l’immediata opposizione del governo.
Pfizer ha raggiunto un accordo per risolvere le controversie legali sorte intorno al suo farmaco per il bruciore di stomaco, Zantac. L’accordo prevede il pagamento fino a un massimo di 250 milioni di dollari per chiudere oltre 10.000 cause legali negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dal Financial Times giovedì 16. L’annuncio arriva dopo mesi di negoziati. Le cause intentate contro il colosso farmaceutico riguardano i presunti rischi di cancro associati all’uso del farmaco, che è stato ritirato dal mercato nel 2006.