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Borsa 17 luglio: banche ed energia tengono a galla Milano in attesa della Bce, tonfo di Asml ad Amsterdam. Oro e bitcoin in rally

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Il copione è lo stesso da tre giorni: Wall Street corre, l’Europa arranca. È ancora l’incertezza a dominare i listini continentali mentre a Bruxelles si continua a discutere sulle nomine dei vertici dell’Unione in vista del voto di domani e a Parigi continua lo stallo sulla formazione del nuovo Governo. A smuovere le acque potrebbe essere la Bce che giovedì potrebbe fornire qualche indicazione sulla politica monetaria, anche se gli analisti sono unanimi nel prevedere che i tassi rimarranno fermi al livello attuale dopo il ritocco del mese scorso. 

Sul fronte macro, l’Eurostat ha confermato che il tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro è al 2,5% a giugno, -0,1% rispetto a maggio. Un anno prima il tasso era del 5,5%. Il tasso di inflazione su mese risulta invariato a +0,2%. L’inflazione annuale dell’Unione Europea è stata del 2,6% a giugno 2024, in calo rispetto al 2,7% di maggio. Un anno prima il tasso era del 6,4%.

Nel frattempo l’ombra di Donald Trump continua ad aleggiare sui mercati, sempre più convinti della sua vittoria alle elezioni presidenziali del 5 novembre. Una “quasi certezza” che oggi incide in particolare sull’oro e sul bitcoin. Il contratto spot dell’oro ha infatti toccato il massimo storico di 2.482 dollari l’oncia e attualmente scambia a quota 2.474, mentre non si ferma la corsa dei Bitcoin, scambiato a 65.274 dollari.

Borsa 17 luglio: Europa sotto la parità, pesa anche il tonfo di Asml

Contrastati i listini europei a metà giornata. Oltre all’incertezza politica pesa anche il tonfo del colosso olandese dei semiconduttori Asml che cede l’8,76% – nonostante abbia battuto le stime sulle vendite del terzo trimestre – sui timori che le pressioni del governo Usa possano portare a restrizioni più severe sulle sue esportazioni verso la Cina. Anche altri titoli dei semiconduttori perdono terreno. Asm International e Be Semiconductor scendono rispettivamente del 4,98% e del 3,3%. I titoli pesano sull’indice di riferimento di Amsterdam, che realizza la peggior performance del vecchio continente (-1,27%) scendendo ai minimi da due settimane.

Sotto la parità anche Francoforte (-0,24%) e Parigi (-0,19%), piatta Madrid. Fuori dalla Ue Londra segna -0,06% dopo che i dati hanno mostrato che l’inflazione si è mantenuta al 2%, contro le stime di un calo, attenuando le scommesse degli investitori su un taglio dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra. 

Borsa 17 luglio: energetici e banche tengono a galla Milano

Si salva Milano, che dopo le perdite della mattinata, a metà giornata segna +0,1% a 34.410 punti base, tenuta a galla da energetici e banche.

In vetta al Ftse Mib c’è A2a (+1,75%), seguita a ruota da Saipem (+1,69%). Tra gli energetici viaggiano in positivo anche Eni (+0,67%) ed Hera (+0,3%).

Toniche le banche: Unicredit (+1,03%), Bper (+0,96%), Banco Bpm (+0,86%), Intesa Sanpaolo (+0,8%), Pop Sondrio (+0,56%), Mps (+0,44%). 

Continuano invece le vendite su Iveco (-1,7%) e sul lusso: Brunello Cucinelli (-1,34%), Ferrari (-1%), Moncler (-0,53%). La giornata negativa dei chip pesa su St (-0,88%).

Fuori dal listino principale, Unieuro guadagna quasi il 36% all’indomani dell‘Opa lanciata da Fnac Darty con valutazione di 12 euro per azione.

Mfb B cede lo 0,35%, mentre Mfe A segna +0,63%. A giugno, i ricavi pubblicitari di Mfe-Mediaforeurope sono saliti del 14%, mentre nel primo semestre sono cresciuti del 6,7%. La società prevede di chiudere il primo semestre 2024 con una crescita del 30% dell’utile netto in Italia. 

Da segnalare anche la performance di EssilorLuxottica a Parigi (-4,3%) dopo le due operazioni con la tedesca Heidelberg Engineering e con VF Corporation per l’acquisizione di Supreme. Quest’ultima vale 1,5 miliardi di dollari, ma gli investitori non sembrano troppo convinti, considerando che la società, producendo abbigliamento streetwear, è fuori dal settore dell’occhialeria. 

Gli altri mercati 

Sul valutario l’euro vale 1,0944 dollari da 1,0902 alla chiusura di ieri. È stabile il petrolio, con il Wti a 80,84 dollari al barile e il Brent a 83,72 dollari.

Sull’obbligazionario lo spread è a 129 punti base, con il rendimento sul Btp decennale benchmark in ribasso al 3,70%. 

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