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Borsa 16 novembre: il disgelo Usa-Cina dà fiducia ai mercati anche se il rallentamento della crescita raffredda gli entusiasmi

Imagoeconomica

“Per due grandi Paesi come Cina e Stati Uniti voltarsi le spalle non è un’opzione”. Parole del presidente Xi pronunciate a San Francisco nella villa ove venne girato Dinasty davanti a Joe Biden ed al gotha dell’economia Usa, dai boss di BlackRock e Microsoft, a Tim Cook di Apple e così via. È presto per parlare di disgelo, anche perché Biden ha definito dopo il vertice X i come un dittatore e le posizioni su Taiwan restano distanti ma non mancano i segnali positivi. Alla vigilia della Cop 28 sul clima Cina e Usa hanno firmato un accordo cruciale per la lotta al riscaldamento globale e un altro per vietare la vendita del Fentanyl, la droga letale prodotta in Cina. Soprattutto, i due leader hanno ristabilito un contatto diretto, anche telefonico nel caso di necessità, ma anche la riapertura del dialogo tra i rispettivi vertici militari, interrotto nel 2022. I segnali positivi sul fronte geopolitico si accompagnano a buone nuove sul fronte dell’inflazione in attesa dei conti delle grandi centrali dei consumi, a partire dalla trimestrale di Wal-Martt. Tra le note negative le previsioni tristi per l’economia europea. Anche per questo stamane sui mercati prevale la voglia di incassare i profitti dopo i guadagni delle ultime settimane: vendi e poi pentiti, consigliano i vecchi saggi dei listini.

Stamane le Borse europee sono così avviate ad un’apertura in lieve ribasso. 

Ieri l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo dello 0,42% a 29.466 punti, portandosi a meno di un punto percentuale dal record dell’anno segnato a inizio agosto a 29.757 punti.

Cala l’inflazione ma anche la crescita

A ottobre in Italia l’inflazione è calata al +1,7% su base annua, rispetto al +5,3% del mese precedente, grazie a un forte ribasso dei prezzi energetici. Frenata importante anche nel Regno Unito dove l’inflazione si è attestata al +4,6% dal +6,7%.

Nelle previsioni economiche autunnali la Commissione europea ha stimato una crescita dell’Eurozona dello 0,6% nell’anno in corso, in calo dello 0,2% rispetto alle stime di settembre. Nel 2024 l’economia dell’area euro dovrebbe espandersi dell’1,2%, mentre nel 2025 dell’1,6%. Nello specifico l’Italia seguirà questo trend con un +0,7% previsto per il 2023, e un +0,9% e un +1,2% per i due anni successivi.

Spread sotto quota 180, btp al 4,43%

Mercato obbligazionario in assestamento. Treasury decennale Usa a 4,49%. Biennale 4,89%. In Eurozona: Bund decennale a 2,64%. Btp decennale a 4,43%. Spread 179 pb, entrambi sui minimi da due mesi.

Wall Street al top, ma oggi frena

Dopo la corsa di questi giorni i Toro si concederà probabilmente una pausa.

L’indice Msci World (+0,4%, 2.975) ha messo a segno il quarto rialzo consecutivo, portandosi su nuovi massimi da metà settembre. La conferma della rottura della soglia chiave a 2.900 punti rappresenta un interessante segnale di spinta, che potrebbe favorire il rapido ritorno sui top del 2023 a 3.071 punti.

Wall Streetl’S&P500 (4.502) ha chiuso sopra la soglia dei 4.500 punti per la prima volta da inizio settembre, mentre il Nasdaq (14.103) si è spinto intraday sui massimi da inizio agosto. La violazione delle rispettive resistenze a 4.400 e 13.618 punti favorisce anche in questo caso il ritorno sui top di luglio 4.600 e 14.500.

Dollaro in lieve recupero per il secondo giorno consecutivo, dopo aver registrato martedì la peggior seduta dell’anno (-1,70%). Da un lato i prezzi alla produzione di ottobre hanno evidenziato il ritmo più lento dal febbraio 2021 (+2,40% da +2,7% del mese precedente), dall’altro ha sorpreso la tenuta oltre le stime dei consumi.

In arrivo nel pomeriggio una serie di dati, tra cui le nuove richieste settimanali di disoccupazione e i numeri sulla produzione industriale.

A Wall Street seduta incolore per l’S&P 500 +0,16% ed il Nasdaq +0,07%.

brilla Nvidia +0,5%, a circa un punto dal record storico.

Target +14%. La trimestrale del retailer ha battuto le attese. L’utile per azione rettificato è stato pari a 2,10 dollari, sopra le stime di 1,48 dollari. I ricavi hanno raggiunto 25,4 miliardi, le aspettative erano di 25,24 miliardi.

La crisi del mattone pesa sulle piazze cinesi

Nikkei 225 giapponese è in calo stamane dello 0,3%, anche se i dati hanno mostrato un certo miglioramento nelle esportazioni. Il Kospi della Corea del Sud sale dello 0,3%. L’Asx 200 australiano scende dello 0,5% poiché i dati macro hanno mostrato un aumento dell’occupazione maggiore del previsto a ottobre. Sensex di Mumbay +0,6%. 

Borse della Cina deboli, a causa della persistenza dei problemi del settore immobiliare. CSI 300 e Shanghai Composite perdono lo 0,9%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong scende dell’1,1%. Il sentiment nei confronti della Cina è stato intaccato dai dati che mostrano un calo sostenuto dei prezzi delle case a ottobre. Altri dati economici, invece, in particolare la produzione industriale e le vendite al dettaglio, hanno mostrato una certa resilienza dell’economia cinese.

Gas in calo, salgono le scorte di petrolio

Brent a 80,60 dollari, Wti a 76,20. Ancora debole il petrolio -0,5%, da -1,5% di ieri. Il conflitto nella striscia di Gaza non ha provocato squilibri sul mercato del greggio. Intanto, le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 3,6 milioni di barili la scorsa settimana a 421,9 milioni di barili, secondo la EIA, superando di gran lunga le aspettative degli analisti in un sondaggio Reuters per un aumento di 1,8 milioni di barili. La produzione di greggio statunitense è rimasta stabile al record di 13,2 milioni di barili al giorno.

Gas naturale Ue -1,2% a 47 eu/mwh. Non sarà un inverno da bollino rosso per i costi di gas e energia elettrica. I prezzi “avranno un andamento tra lo stabile e il ribasso”. A fugare i timori di una nuova crisi come nel 2022 sono un settore manifatturiero non brillante, le scorte di gas ai massimi in tutta Europa e un autunno molto mite. La previsione, estesa per i prossimi mesi freddi e per tutto il primo semestre 2024, sarà valida “se non si destabilizzerà la situazione sociale e politica in Medio Oriente”.

Anima soffia Kairos a Zurigo. Banco Bpm nell’indice Msci

Il Corriere della sera scrive che Anima ha presentato a Julius Baer una proposta per rilevare il 70% di Kairos. Julius Baer potrebbe decidere a giorni, se non addirittura are. In corsa però c’è anche la compagnia di assicurazioni Zurigo. 

Banco Bpm entra nell’Msci Italy Index a partire dal prossimo 30 novembre, nell’ambito della revisione trimestrale.

Generali Morningstar ha tagliato la raccomandazione a Hold, target 21 euro.

Iveco. Ha investito complessivamente 1 miliardo di euro per il rinnovo della sua intera gamma di prodotti e servizi nei veicoli commerciali, presentata ieri sera ad un evento.

Leonardo. Ha annunciato l’avvio di un’offerta secondaria di una quota minoritaria della controllata Usa Leonardo DRS, pari al 6,3%, per un valore di circa 344,2 milioni di dollari ai prezzi di ieri.

Reply Quirin Privatbank alza il giudizio a Buy, target price 117 euro.Tim. MF scrive che le fondazioni bancarie immetteranno liquidità, fino a 300 milioni, nel veicolo che prenderà il 10% di Netco accanto al 20% del Mef.

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