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Borsa 16 gennaio: il ciclone Trump spaventa i mercati. Tokyo sorpassa Shanghai. Germania in recessione

La vittoria di Trump in Iowa allarma i mercati che temono il ritorno di The Donald alla Casa Bianca. La crisi del Mar Rosso obbliga decine di navi cisterna a cambiare rotta e per il petrolio aumenta il rischio. Il mercato giapponese scavalca quello cinese

Borsa 16 gennaio: il ciclone Trump spaventa i mercati. Tokyo sorpassa Shanghai. Germania in recessione

La lunga striscia di sangue che scende da Gaza tinge le rive del Mar Rosso e mette a rischio anche le forniture di gnl diretto in Europa. Ieri decine di navi cisterna hanno deciso di cambiare rotta per evitare il passaggio in una zona sempre più rischiosa. Non è meno grave la situazione della guerra dimenticata in Ucraina o l’eco delle minacce di Pechino dopo il voto a Taiwan.

Entra in scena il ciclone Trump

Ma la notizia del giorno è la pur scontata affermazione di Donald Trump in Iowa, prima tappa della corsa verso la nomination repubblicana. Il trionfo cementa comunque l’indiscusso ruolo di Trump come frontrunner, dopo che ha saputo mobilitare nuovamente la sua base e riconquistare il partito trasformando tutte le accuse in una “caccia alle streghe”, in una “persecuzione giudiziaria” orchestrata dall'”usurpatore” Joe Biden. 

Il tycoon incassa la metà dei 40 delegati in palio, solo il 2% del totale. Ma parte col piede giusto e rafforza la presa sul Grand Old Party anche al Congresso, dove ha il sostegno della maggioranza. “Una vittoria decisiva e storica e dovrebbe riunire il partito repubblicano in modo da poter ottenere la vittoria definitiva a novembre”, ha commentato lo speaker della Camera Mike Johnson. Oggi tutti i candidati volano in New Hampshire: Trump passando prima in tribunale a Manhattan, dove lo attende una seconda causa per diffamazione della scrittrice Jean Carroll.

Petrolio, aumenta il rischio. Ma la recessione frena i prezzi

Anche questo contribuisce ad un avvio negativo degli scambi in Europa. Cresce il rischio di un’interruzione, o quantomeno di forti complicazioni per le forniture di petrolio a seguito degli attacchi delle milizie Houthi ad una nave americana nello Yemen. 

Il Qatar ha fermato ieri i trasporti di gas liquefatto nel mar Rosso. Eppure il sistema finora ha retto senza grossi scossoni: Petrolio Wti poco mosso a 73 dollari il barile. Brent  a 78,5 dollari.  Ecco come lo spiega Antonio Cesarano, chief strategist di Intermonte. “Venerdì 12 gennaio – ha scritto – mentre il brent provava a forare al rialzo quota 80 dollari al barile, gli operatori hanno contestualmente rafforzato l’attesa di quasi 7 tagli da parte della Fed.  La reazione può apparire contraddittoria: se il petrolio sale aumentano i rischi di un ritorno dell’inflazione, che dovrebbe frenare le banche centrali dal tagliare i tassi” 

L’apparente contraddizione si spiega così: se non è in vista uno scontro diretto tra i grandi attori della crisi, si possono ipotizzare solo tensioni sui prezzi e sulle forniture da scongiurare con un allentamento corposo e tempestivo della politica monetaria. 

La Borsa di Tokyo scavalca Shanghai 

Ma la situazione geopolitica impone la massima allerta a partire dalla Cina che non riesce a riemergere dalla crisi. Da stamane la Borsa di Shanghai, per effetto della debole performance delle ultime due settimane, non è più al primo posto in Asia Pacifico per quanto riguarda la capitalizzazione, la testa della classifica è stata ripresa da Tokyo Stock Exchange. 

Il mercato azionario di Shanghai valeva ieri sera 6.260 miliardi di dollari, quello di Tokyo 6.332 miliardi. Il sorpasso cade alla vigilia della pubblicazione dei dati sul Pil del quarto trimestre della Cina, l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen perde lo 0,3%. A complicare la ripresa contribuisce anche in questo caso il rischio di un rallentamento del commercio internazionale per eventuali rappresaglie sui chips.

Non a caso Il Kospi di Seul, assieme a Taiwan punto di riferimento per all’industria dei semiconduttori, segna oggi  una flessione dell’1%: da inizio anno l’indice di riferimento della borsa della Corea del Sud, perde quasi il 6%, è la peggior partenza d’anno dal 2008.

Apertura in rosso per l’Europa, Berlino in recessione

In questa cornice le borse dell’Europa hanno aperto in ribasso. EuroStoxx50 -0,4%. Ftse Mib di Milano -0,6% dopo il -0,5% della seduta di ieri. Stamattina alle dieci la BCE pubblica il sondaggio sull’inflazione attesa, alle 11 esce l’indice Zew sull’andamento dell’economia tedesca.

Il Dax di Francoforte ha chiuso ieri a -0,5%. Da ieri Berlino è ufficialmente in recessione: -0.3%. In Germania, i prezzi all’ingrosso di dicembre sono scesi più delle aspettative. Su base mensile l’indice è sceso del -0,6%, contro le stime a +0,2% e il -0,2% di novembre. Su base annua il calo è stato pari al -2,6%, inferiore al -3,6% registrato nel mese precedente.

Ma a margine del Forum di Davos il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto: “è troppo presto per parlare di taglio dei tassi”, aggiungendo che “L’inflazione che scende è una buona notizia di per sé, ma per me è troppo presto … i mercati sono ottimisti, a volte troppo, ho una visione differente e voglio vedere i nuovi dati. Vedremo al prossimo consiglio direttivo”.

Si torna intanto parlare di consolidamento tra banche del Nord Europa. La Germania ha detto che sta valutando tutte le opzioni per raccogliere fondi attraverso la vendita di partecipazioni nelle oltre 100 società che possiede. Anche se la cessione del suo residuo 15% in Commerzbank non è imminente, il ministro delle Finanze Christian Lindner è aperto a una cessione e, in ultima analisi, preferirebbe che il governo uscisse dalla banca, secondo quanto riferito da una persona a conoscenza della sua opinione. 

Milano alla vigilia

In questa cornice, in una seduta priva del supporto di Wall Street, le Borse europee ieri hanno limitato i danni. EuroStoxx50  -0,5%. 

Debole l’indice FtseMib  -0,5%. Brillano i titoli del gestito: Banca Mediolanum +2,4%, tocca i massimi da marzo 2023. Azimut +1%. Snam +0,8%. Scende Saipem -2,5%. A2A, Monte Paschi, Recordati, perdono circa -2%. 

In generale, le borse sono entrate in una fase di consolidamento/assestamento. È probabile che gli investitori, oltre che a misurare i toni dei banchieri centrali, cominceranno tra poco a prestare attenzione alle trimestrali per verificare l’impatto sui conti dalla stretta monetaria. In parte è già successo a Wall Street con i bilanci delle banche, che hanno fornito indicazioni contrastanti e hanno portato l’indice di riferimento a chiudere l’ottava con un calo del -3,1%. 

Perde colpi anche il mercato obbligazionario.  reasury Note a dieci anni a 3,99% di tasso di rendimento, +5 punti base. Bund al 2,23%, + 5 punti base. BTP a 3,79%, + 7 punti base.

Euro in calo dello 0,3% a 1,091.

Il Gas scivola sotto i 30 dollari

Il Gas Naturale UE (Amsterdam) ha chiuso poco sotto i 30,0 euro/mwh per la prima volta in oltre due anni ed è già sotto del -8% da inizio 2024. Il calo è tanto più sintomatico se si considera che almeno cinque navi che trasportano gas naturale liquefatto in partenza dal Qatar sono state fermate venerdì, secondo i dati di tracciamento di Bloomberg. Dopo essersi dirette verso lo stretto di Bab el-Mandeb, all’estremità meridionale del Mar Rosso, tre navi si sono fermate al largo delle coste dell’Oman, una è bloccata nel Mar Rosso e l’altra si trova nel Mediterraneo, vicino al Canale di Suez. Per ora, i trader sembrano convinti che l’Europa sia sufficientemente fornita per gestire i rischi legati ai recenti attacchi nel Mar Rosso. La discesa del prezzo del gas contribuirà decisamente al rallentamento dell’inflazione.

I titoli in evidenza a Piazza Affari

Banco BPM: JP Morgan taglia a Underweight, target price a 4,50 euro.

Generali: Citi alza il giudizio a Buy, target price a 21,97 euro.

Banca Generali: Il mix della raccolta dovrebbe migliorare nel corso dell’anno, dice il ceo nell’intervista rilasciata alla stampa.

Bper Banca e il gruppo Gardant hanno perfezionato un’operazione finalizzata a costituire una partnership strategica per la gestione di crediti deteriorati di titolarità di Bper Banca e Banco di Sardegna.

Monte Paschi: Zurcher Kantonalbank detiene il 2,107% del capitale della banca al 10 di gennaio dopo essere salito al 3% il giorno prima, secondo le ultime rilevazioni della Consob.

A2A: Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha detto che il municipio è aperto a una possibile riduzione della quota, nel caso ci presentassero opportunità di sviluppo.

Stellantis: I sindacati hanno riferito a Reuters che l’azienda ha messo in cassa integrazione alcuni reparti di Mirafiori.

Media For Europe: gli investimenti pubblicitari in Italia chiudono novembre con una crescita del 5%. Gennaio/novembre: +2,8%

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