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Borsa 15 luglio: listini cauti dopo l’attentato a Trump, le trimestrali zavorrano il lusso. Il dollaro si rafforza, vola il bitcoin

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Attentato a Donald Trump, Pil cinese, trimestrali e attesa per Powell. Sono questi i quattro driver che stanno incidendo sui mercati nella prima seduta della settimana con le Borse europee che viaggiano sotto parità preferendo la cautela a qualsiasi reazione emotiva. Gli occhi degli investitori sono concentrati sugli Stati Uniti nel giorno in cui a Milwaukee si apre la convention repubblicana che ufficializzerà la candidatura di Donald Trump alla presidenza. Ma l’attenzione di tutti è ancora rivolta a ciò che è accaduto venerdì a Butler, in Pennsylvania, quando l’ex presidente è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco che lo hanno ferito all’orecchio. E mentre si cercano di individuare responsabilità ed errori, i mercati si interrogano su quali saranno le ripercussioni dell’attentato. 

Il dollaro si rafforza, corrono le criptovalute 

Sono in molti a credere che quanto successo favorirà il ritorno di Trump alla Casa Bianca con un impatto sull’economia e sui mercati finanziari dove questa mattina c’è già stata una prima reazione: il dollaro che è tornato a salire, scambiando a quota 1,091 sull’euro e a 1,298 contro la sterlina. Venerdì scorso, il biglietto verde aveva toccato i minimi da un mese a questa parte, scontando la possibilità di un allentamento della politica monetaria a partire da settembre, grazie ai progressi registrati dall’inflazione ed alle indicazioni fornite dal Presidente della Fed Jerome Powell al Congresso. Effetto positivo anche sul Bitcoin, che ha raggiunto un picco di 63.000 dollari dopo l’attentato a Trump, segnando un rialzo superiore al 4%, poiché Trump viene generalmente considerato più incline allo sviluppo del mercato delle criptovalute rispetto al rivale Biden. Volano anche Ethereum a 3.366 dollari (+4,87%), Binance a 562,89 (+4,48%) e Solana a 153,84 dollari (+5,97%). 

Nel frattempo sale l’attesa per il discorso che il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell pronuncerà oggi pomeriggio all’Economic Club di Washington. 

Trimestrali e Cina pesano sulle Borse europee

Ancora prima però arriveranno le trimestrali di Goldman Sachs e Blackrock, seguite a ruota martedì dai numeri di Morgan Stanley e Bank of America Merrill Lynch.  

Mentre si aspettano le novità in arrivo dall’America, a condizionare l’umore delle Borse europee ci pensano Burberry e Swatch. La società del lusso britannica cede il 15,66% dopo aver annunciato la nomina dell’ex numero uno di Michael Kors Joshua Schulman come nuovo Ceo e il conseguente  licenziamento di Jonathan Akeroyd dopo due anni. Burberry ha inoltre lanciato un avvertimento sugli utili e annullato il dividendo.

Swatch Group perde invece il 10,7% dopo che il primo produttore di orologi al mondo ha registrato un forte calo delle vendite e degli utili nel primo semestre.

Sul fronte macro è stato pubblicato in mattinata il dato sulla produzione industriale europea destagionalizzata che, secondo le prime stime di Eurostat, nel mese di maggio, rispetto ad aprile 2024, è diminuita dello 0,6% nell’area dell’euro e dello 0,8% nell’Ue. Nell’aprile 2024, ricorda Eurostat, la produzione industriale era rimasta invariata nell’area dell’euro e cresciuta dello 0,5% nell’Ue. La variazione annua registra una contrazione del 2,9% nell’Eurozona e del 2,5% nell’Ue.  

Dall’Italia è arrivato anche il bollettino “Fabbisogno e Debito” di Bankitalia, secondo cui, lo scorso maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 13,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.918,9 miliardi, avvicinandosi verso la soglia dei 3.000 miliardi.

Ma a pesare è anche il Pil cinese che nel secondo trimestre è cresciuto a un tasso del 4,7%, in frenata rispetto al 5,3% registrato nel primo trimestre del 2024. Secondo il governo cinese, questi progressi sono stati “conquistati a fatica” dopo il brusco stop legato alla pandemia di Covid-19. L’ufficio statistico ha affermato che l’economia è cresciuta complessivamente del 5% nella prima metà dell’anno, in linea con l’obiettivo fissato dal governo. Si tratta però della crescita peggiore degli ultimi cinque trimestri. In più è emerso che la produzione industriale cinese è aumentata del 5,3% a giugno, mentre le vendite al dettaglio nello stesso mese sono salite di appena il 2%, deludendo ampiamente le aspettative.

In questo contesto, l’indice Stoxx 600 registra un calo dello 0,2%, interrompendo una serie di tre sedute positive. Deboli i principali listini europei, con Madrid (-0,4%) che registra la peggiore performance nonostante la vittoria agli Europei di calcio. Parigi cede invece lo 0,38%, mentre continua l’incertezza politica sul nuovo Governo. Sotto la parità anche Francoforte (-0,12%) e Milano, che a metà giornata segna 0,16% a 34.523 punti base. Si salva invece Amsterdam (+0,3%), mentre fuori dalla Ue Londra (-0,18%) si accoda all’umore del resto del continente. 

A Milano lusso in rosso, contrastati i finanziari

In vetta al Ftse Mib si piazza Leonardo (+2,3%) dopo la decisione di Mediobanca di alzare il target price della società a 28 euro, ribadendo il rating Outperform. Sale dell’1,2% Saipem che ha annunciato l’aggiudicazione di due progetti offshore in Arabia Saudita, nell’ambito del Long-Term Agreement in vigore con Saudi Aramco, per un importo di 500 milioni di dollari. Acquisti anche su Iveco (+1%).

Le vendite colpiscono invece il lusso, zavorrato dal Pil cinese e dalle trimestrali di Burberry e Swatch: Moncler (-1,5%), Brunello Cucinelli (-0,4%). Fuori dal Ftse Mib crolla Salvatore Ferragamo (-6,87%), che tocca i minimi storici risentendo proprio della forte esposizione in Cina.

Materie prime

Viaggia stabile il petrolio, con il Brent e il Wti che si attestano rispettivamente a 85 e 82,18 dollari al barile. Le pressioni al ribasso esercitate dal rafforzamento del dollaro e le preoccupazioni per la domanda cinese sono compensate dal sostegno offerto dall’incertezza politica negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Inverte la rotta il gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam. I contratti future sul mese di agosto cedono l’1,8% a 31,15 euro al MWh. Sul prezzo del metano incide la produzione quasi ferma in Texas a causa dell’uragano Beryl, mentre il rallentamento della Cina lascia presupporre minori consumi nel paese, con un risvolto positivo in termini di prezzi.

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