“La porta non solo è chiusa ma è stata gettata la chiave. Non pensiamo che un taglio a maggio sia fuori questione, ma è logico che le probabilità si siano sostanzialmente ridotte”. Così un report di Janus Henderson sintetizza la reazione dei mercati ai dati sull’inflazione Usa di gennaio, scesa ma non abbastanza: 3,1 % contro l’attesa dei mercati per un risultato sotto il 3%. Di qui l’immediata revisione delle previsioni sui tassi: nessun taglio prima di maggio o, forse, giugno.
Di qui il calo immediato del Dow Jones e la risalita del rendimento dei bond rimbalzate al 4,27% in Usa. Il dollaro ha ovviamente accentuato i guadagni, mentre le commodities hanno ceduto, con i metalli preziosi e il gas naturale a tracciare il percorso, e il petrolio in contro tendenza, un altro fattore che può alimentare l’inflazione.
Ma la doccia fredda è durata poco. Il sentiment dei mercato, scrive stamane Reuters, resta impostato al rialzo nonostante il probabile rinvio del tagli dei tassi. “L’alto costo del denaro serve solo a segnalare che l’economia è in buone condizioni, assai più solida di qualche mese fa”. Le news sull’andamento dell’inflazione USA hanno sì raffreddato l’euforia delle ultime sedute, ma senza stress particolari: vendite su Azioni, Bond, Oro e Bitcoin, acquisti di Dollari, nella prospettiva di tassi più alti più a lungo.
Hong Kong riapre in salita
A conferma di questa lettura contribuisce la riapertura della Borsa di Hong Kong dopo il Capodanno lunare. L’indice Hang Seng è in rialzo dello 0,4%. L’Hang Seng China Enterprises guadagna lo 0,6% sulle aspettative di nuovi interventi di sostegno alla ripartenza dell’economia cinese. “C’è ancora bisogno di un pacchetto di misure per affrontare i problemi macro”, ha dichiarato Si Fu, stratega del portafoglio Cina di Goldman Sachs a Bloomberg Television. A suo avviso, gli investitori vogliono “un piano a lungo termine capace di affrontare i problemi del debito immobiliare e delle amministrazioni locali”, oltre che di stimoli diretti per rilanciare i consumi. In modesto calo Tokyo -0,7% ; Il cross dollaro yen è sui massimi da novembre a 150,2, da 150,8 di stanotte. Kospi di Seul -0,9%, S&P ASX200 -0,7%.
Rimbalza Wall Street, ma Arm Holding lascia sul terreno il 20%
Dopo i cali di ieri, peggior seduta dall’inizio di febbraio, Wall Street è in ripresa. L’impressione è che Il mercato cercasse da tempo un pretesto per fare scattare le prese di profitto e lo abbia trovato nel dato sull’inflazione. S&P500 e Dow Jones -1,4%, Nasdaq Composite -1,8%, Nasdaq 100 -1,6%, FANG Plus -1,44%. Paradossalmente, i big tech, che avrebbero dovuto correggere un po’ di più solo per la performance strepitosa fin qui accumulata, si sono difesi egregiamente, mentre sono state più penalizzate le small caps dell’indice Russell 2000 (-4%).
Nvidia ha perso lo 0,2% nel finale, rimbalzando di oltre il +3% dai minimi dell’apertura. Conserva un eccellente +46% da inizio anno. Netflix ha perso lo 0,6%. Perdite intorno all’1% per Broadcom, Apple, Alphabet (Google), Meta. Tra gli altri protagonisti dell’AI, AMD è riuscita addirittura a chiudere in rialzo dello 0,4%, mentre ARM Holding ha perso il -20%, dopo essere raddoppiata di prezzo in quattro sedute
In Europa le perdite si sono allineate intorno all’1% un po’ per tutti. L’indice MSCI World (3.240) ha chiuso in perdita dell’1,2%, retrocedendo dal picco record di 3.294 punti toccato il giorno prima. Ricordiamo che è reduce da 14 settimane positive su 15 e un po’ di riposto è salutare.
Negativi i Bond Usa, corre il Btp
Seduta negativa per tutti i bond governativi Usa, con perdite intorno all’1% per il Treasury decennale, il cui rendimento è risalito a 4,33% da 4,18%. E’ il massimo da tre mesi. Meno penalizzati i governativi della zona euro. il prezzo del Bund decennale tedesco è sceso dello 0,8% dopo il rialzo dell’indice Zew con il rendimento salito a 2,39% da 2,36%. Andamento eccellente per il BTP decennale che è riuscito addirittura a chiudere con un prezzo in lieve rialzo, +0,3%, e il rendimento rimasto più o meno sui livelli di ieri mattina a 3,93%. Lo Spread è a 154, sui minimi da due anni.
Eurozona. Inevitabilmente, il dato sul CPI Usa ha raffreddato le aspettative sull’allentamento dei tassi della BCE. I future stimano ora 110 punti base nel 2024 dai 120 prezzati in precedenza. Numerosi gli interventi in calendario oggi per i banchieri di Francoforte tra cui quelli del vice presidente de Guindos e del consigliere italiano Cipollone. Ieri il capo economista Lane ha ribadito che l’inflazione si va raffreddando, ma eventuali tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo.
Brent (82,70 usd) e Wti (77,80 usd). Prezzo sui livelli di ieri mattina. Le scorte di petrolio USA sono aumentate di 8,52 milioni di barili nella settimana terminata il 9 febbraio, secondo fonti vicine all’API. Molto più dei 2,6 milioni previsti dagli analisti intervistati da Reuters. Il dato è tendenzialmente “ribassista”. Qualcuno ha precisato però che il dato probabilmente riflette l’interruzione di 435.000 barili al giorno della raffineria di Whiting. I dati ufficiali della EIA escono oggi pomeriggio.
Lovaglio: “Mps può correre ancora”. Saipem, riprendono i lavori in Australia
Monte Paschi. L’AD, Luigi Lovaglio, dice in un’intervista a Il Corriere della Sera che il consolidamento fra le banche “sarebbe un passo importante nella direzione di essere più competitivi. È chiaro che Mps è in grado al pari di altre banche di proseguire nella crescita anche da sola, ma penso che il processo di consolidamento sia inevitabile e utile. È solo una questione di tempo”. Quanto all’andamento del titolo in Borsa, Lovaglio ritiene che “ci siano ancora buoni spazi di crescita del valore di Borsa”.
Nexi. Il fondo F2i ha presentato un’offerta per la rete interbancaria, l’infrastruttura lunga circa 208 mila chilometri che consente a istituti di credito, Poste, Banca d’Italia e altri attori finanziari di regolare i rapporti di dare e avere generati dalle transazioni degli utenti. Terna. La Stampa scrive che a inizio febbraio i vertici del gruppo hanno incontrato a Roma l’Autorità per le energie rinnovabili della Libia per discutere di una nuova interconnessione energetica fra i due Paesi. Il quotidiano stima che l’investimento per un maxi cavo dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 miliardi di euro. Unicredit ha concordato con i sindacati la distribuzione di un premio di produttività fino a 2.200 euro per tutti i 37.000 dipendenti della banca in Italia, dice una nota Fabi. L’accordo su premio (Vap, valore aggiunto per dipendente) si riferisce al 2023 ed è più alto di circa il 40% rispetto a quello definito per l’anno precedente. Tod’s. L Catterton possiede al 13 febbraio il 4,15% del capitale del gruppo del lusso, dice una nota Tod’s. Saipem. La oil service ha detto che l’Ente regolatore australiano ha dato parere favorevole alla ripresa delle operazioni con la propria nave posatubi Castorone dopo l’incidente del 30 gennaio nell’offshore australiano che ha causato lo stop alle attività di posa dei tubi nel gasdotto.