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Borsa 13 novembre chiusura: Piazza Affari regina d’Europa sulla scia delle banche trascinate da Mps

Imagoeconomica

Europa tonica e Wall Street incerta (Nasdaq -0,11%): così oggi s’invertono le parti sulle due sponde dell’Atlantico, dopo che venerdì scorso, a mercati chiusi, Moody’s ha portato a negativo da stabile l’outlook sugli Stati Uniti (confermando il rating AAA), mentre domani si attendono i dati sull’inflazione e mercoledì l’incontro, a San Francisco, tra il presidente Usa Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping.

A tenere le briglie tirate ai mercati Usa contribuisce anche il fatto che il Congresso è nuovamente alle prese con il rischio shutdown, benché parziale, e nei prossimi giorni tenterà di trovare un’intesa per evitare lo stop alle attività governative non essenziali, approvando una legge utile nel breve periodo.

Piazza Affari regina d’Europa con le banche   

L’Europa chiude una seduta positiva, al traino di Piazza Affari che segna un progresso dell’1,48%, a 28.925 punti base. A mettere il turbo al listino milanese sono stati gli acquisti sulle banche, spinti dai giudizi degli analisti, alla luce delle recenti trimestrali, degli alti tassi e della conferma, venerdì scorso, del rating sul Belpaese da parte di Fitch (‘BBB’ con outlook stabile). Questa settimana toccherà a Moody’s aggiornare la sua temuta pagella sull’Italia.

Regina del Ftse Mib è Monte Paschi, che si apprezza dell’8,57% (ai massimi da un anno, 2,913 euro per azione), dopo che, sempre Fitch, ha alzato il rating dell’istituto senese a BB con outlook stabile,  mentre il titolo ora è ‘buy’ per Deutsche Bank.

Nel resto del continente sono più timide Amsterdam +0,98%, Madrid +0,9%, Londra +0,88%, Francoforte +0,73%, Parigi +0,6%. A Copenhagen (+1,05%) si è progressivamente spento il rally del titolo del colosso farmaceutico Novo Nordisk +0,27%, che ha pubblicato dati che mostrano come i benefici cardioprotettivi del farmaco per l’obesità Wegovy siano dovuti a qualcosa di più della semplice perdita di peso.

A New York gli indici si muovono misti a fine mattinata (Dow Jones  +0,1%), con Illumia (-5,44%) che zavorra lo S&P500, mentre Boeing +3,83% è l’azione migliore sul DJ, alla luce di nuovi ordini da Emirates (95 aerei per 52 miliardi di dollari) e di una possibile ripresa degli acquisti anche in  in Cina.

Sul mercato valutario l’euro ritrova un cambio di 1,07% contro dollaro. Tra le materie prime prosegue la ripresa del petrolio: Brent +1,35%, 82,53 dollari al barile; Wti +1,3%, 78,17 dollari al barile.

Piazza Affari, il mercato scommette anche su Tim 

Insieme alle banche, sono molti i titoli finanziari che chiudono la seduta odierna in progresso: in scia a Banca Mps ci sono Bper +7,13%, Banco Bpm +4,6%, Unicredit +3,27%. Nel  risparmio gestito conquistano un posto nella top ten del giorno Azimut +2,3%, Banca Mediolanum +2,52%, Finecobank +2,13%. Tra gli assicurativi svetta Unipol +3,06% e i numeri sorridono anche a Generali +1,52%. Fra i titoli oil brilla Saipem +4,96%.

Anche Telecom Italia è in luce con un balzo del 3,21%. Il mercato scommette su un epilogo positivo della partita sulla rete. Fitch ha messo la società in rating watch positivo a seguito dell’accordo per la cessione della rete fissa, mentre Equita crede nel progetto: “Rimaniamo convinti che l’operazione di cessione di NetCo (e di Sparkle) sarà realizzata e quindi valutiamo il gruppo nell’ottica della nuova Tim post cessione”. 

Nell’automotive Ferrari segna un progresso del 2% che porta le azioni a un prezzo di 321 euro l’una.

In una giornata rosea non mancano le note dolenti. È ancora lettera infatti per Cnh, -0,78%, su cui Evercore ha tagliato il prezzo obiettivo a 11,5 dollari da 14 dollari.

Le perdite sono frazionali per Campari -0,57% e Amplifon -0,52%. Debolezza anche per le utility (Terna -0,44%, Snam -0,34%).

Fuori dal paniere principale è in profondo rosso Dovalue -11.29%, dopo il -5% di venerdì scorso post risultati. Il broker Equita ha ridotto il prezzo obiettivo a 4,3 euro da 5,5 precedente, incorporando nella valutazione una decelerazione nella generazione di cassa.

Spread e rendimenti stabili

La conferma del rating da parte di Fitch ha lasciato oggi tranquillo il secondario italiano in avvio di settimana. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata chiude leggermente a 179 punti base (-0,39%) con rendimenti stabili. Il titolo italiano è indicato a +4,5%, quello tedesco a +2,12%. In settimana sono attesi molti dati macro importanti a livello europeo (e americano) e sul fronte Bce si registrano le previsioni degli economisti di Goldman Sachs e Morgan Stanley. I primi vedono nel 2024 un’inflazione al 2,6% su base annua, più bassa di quanto stimato precedentemente e si aspettano un primo taglio dei tassi di riferimento nel terzo trimestre dell’anno che verrà (quando il tasso dovrebbe scendere al 3,5%). I secondi prevedono invece un primo taglio di 25 punti base nella riunione di giugno 2024 e sono in ogni caso convinti che, con i tassi al 4%, la banca centrale europea abbia raggiunto il picco.

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