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Borsa 12 agosto: venti di guerra sui mercati. Ridurre la volatilità è la premessa per il ritorno alla normalità

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I venti di guerra dominano il quadro geopolitico. La Russia continua ad attaccare Kiev e l’Ucraina mentre l’attacco minacciato dall’Iran a Israele potrebbe avere luogo prima di giovedì. Israele ha ampliato durante la notte gli ordini di evacuazione a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, costringendo decine di migliaia di residenti palestinesi e famiglie sfollate a spostarsi.

In questo clima di preoccupazione ed emergenza i mercati hanno ormai imparato a coesistere anche se restano sotto osservazione dopo la forte volatilità della scorsa settimana, motivata dalle preoccupazioni per il rischio di recessione dell’economia statunitense e dalle conseguenze dell’aumento del valore dello yen. Questa mattina l’esordio dei mercati asiatici è al momento sostanzialmente positivo. Le esportazioni della Corea del Sud hanno registrato una crescita a due cifre nei primi 10 giorni di agosto, grazie alla forte domanda di semiconduttori e automobili di produzione locale, Ma i listini i hanno bisogno di una fase di convalescenza per permettere ai venditori di volatilità di tornare a ripresentarsi sui mercati.

La volatilità frena il recupero

Finché la volatilità rimarrà elevata il rischio che un piccolo dato negativo possa compromettere il recupero rimane. Meglio dunque sperare, più che in un rally esplosivo, in una guarigione graduale. I mercati dovrebbero (usare il condizionale è sempre prudente) aver digerito ordinatamente la drastica chiusura delle posizioni del carry trade sullo Yen, riportandosi in carreggiata e soprattutto conservando una impostazione di fondo rialzista. Lo testimonia il rapido rientro della volatilità. L’indice della volatilità VIX (cosiddetto della paura) ha chiuso venerdì a 20,409 punti, quarantacinque in meno del picco di lunedì mattina. La diminuzione della volatilità è condizione necessaria per il riequilibrio dei mercati finanziari.

Lo stesso Nikkei, epicentro della crisi, ha perso un “ordinario” -2,50%. A Wall Street l’S&P500 ha registrato un bilancio settimanale invariato (-0,1%), Nasdaq -1,3%, Dow Jones -0,7%.

Non sono mancate le sorprese positive: l’Eurostoxx 50 è cresciuto dello 0,8%, Hong Kong +0,9%, Taiex di Taiwan +0,4%. Su tutti l’indice Bovespa che ha guadagnato quasi l’8%, miglior settimana del 2024, portandosi sui massimi da febbraio. La borsa brasiliana ha chiuso parte del profondo gap di ritardo accumulato da inizio anno nei confronti del resto del mondo (-13% da inizio 2024).

Il nostro FtseMib (31.782) ha terminato con un modesto -0,7%, posizionandosi leggermente sopra la prima soglia discriminante a 31.617 punti e ancora lontano dal livello che potrebbe avviare un’inversione del trend rialzista a 29mila punti circa.

Sarà questa la strategia adottata dalle banche centrali. Il primo appuntamento è per mercoledì 14 agosto quando verranno pubblicati i dati sull’inflazione di luglio. Si prevede su base annua un dato generale invariato a +3% e un dato “core” in leggero rallentamento a +3,2% da +3,3%, in ulteriore avvicinamento verso l’obiettivo annuale del +2% fissato dalla Fed. Una lettura che mostra solo un modesto raffreddamento potrebbe dissipare i timori che la Fed abbia mandato l’economia in tilt lasciando i tassi elevati per troppo tempo. All’opposto, un dato troppo debole potrebbe aumentare le preoccupazioni recessive, innescando nuova volatilità del mercato.

Tra i dati macroeconomici attesi in settimana, sono da osservare la seconda stima del Pil dell’Eurozona mercoledì, mentre giovedì sarà il turno del Pil del Giappone e del Regno Unito. Sempre mercoledì saranno rese note le stime sull’inflazione negli Stati Uniti e in Gran Bretagna a luglio.

Arrivano i conti dalla Cina

Questa settimana i dati trimestrali di Tencent, Foxconn e Alibaba, che saranno pubblicati tra mercoledì e giovedì, forniranno un’istantanea del panorama economico cinese: Nel rapporto trimestrale di politica monetaria, pubblicato venerdì, la Banca Popolare Cinese ha di nuovo calcato la mano sui rischi connessi ai prodotti di gestione patrimoniale basati sui titoli obbligazionari. Il rendimento del decennale è stamattina sui massimi delle ultime tre settimane.

Il mercato azionario del Giappone è chiuso per festività. In calo dello 0,5% l’indice BSE Sensex di Mumbai: oggi pomeriggio esce il dato sull’inflazione in India.

I future di Wall Street e i future sull’Eurostoxx 50 anticipano un avvio in rialzo dello 0,5%. L’appuntamento chiave è fissato per il giorno 28, quando saranno annunciati i dati di Nvidia.

Da seguire anche i conti di Ubs e Cisco (mercoledì) e Walmart (giovedì).

Martedì è attesa, all’evento Made by Google, dei nuovi prodotti dell’azienda di Mountain View, a partire dal nuovo smartphone Pixel 9. L’evento si svolge prima rispetto al tradizionale appuntamento di metà autunno, probabilmente con l’intento di anticipare gli annunci di Apple.

Il prossimo novembre l’America sceglierà tra politiche pro-crescita e politiche redistributive, con la possibilità di un pareggio dagli esiti difficili da prevedere. In questo contesto la Federal Reserve si muove con cautela. Gli utili azionari, dal canto loro, escono prevalentemente buoni, ma non sempre all’altezza delle attese molto elevate del mercato. I Magnifici Sette si confermano in crescita, ma a una velocità in rallentamento. Oltre a questo, gli utili della tecnologia continuano a dovere molto alle componenti consolidate, mentre l’Intelligenza Artificiale, sulla quale la borsa scommette da un anno e mezzo, drena enormi risorse che restituisce solo in parte come ricavi.

È l’ora della grande rotazione

Nel primo semestre la performance migliore l’ha ottenuta chi ha puntato aggressivamente sulla scelta semplice dei bond brevi, dei crediti e dei titoli legati all’Intelligenza Artificiale. Da qui in avanti tutto si complica, Come conseguenza, sarà bene ridurre il profilo di rischio. Ma è presto per rifugiarsi nel cash. Lo scenario di base è ancora quello di una buona crescita e di un’inflazione quasi normalizzata.

Secondo un sondaggio, condotto per il Financial Times e la Ross School of Business dell’Università del Michigan, il 42% degli elettori statunitensi si fida maggiormente in materia economica di Kamala Harris rispetto al 41% che confida in Donald Trump (Axios).

In un post su Truth, Donald Trump ha annunciato che oggi sarà intervistato da Elon Musk.

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Categories: Finanza e Mercati