X

Borsa 12 agosto: Milano sfiora quota 32 mila grazie a banche e Generali ma l’oro vola e petrolio e gas corrono

Pixabay

Borse incerte e materie prime in rally: la nuova settimana finanziaria si presenta con sentimenti diversi sui vari mercati, dopo le turbolenze della scorsa ottava. 

Piazza Affari è positiva, +0,46%, grazie alle banche e si riporta a un passo da 32 mila punti base, facendo meglio delle colleghe dell’area euro. Così Francoforte sale dello 0,13%, Amsterdam +0,26%, Madrid +0,04%, Parigi invece è in leggero calo, -0,26%, dopo la chiusura della pagina olimpica. Fuori dal blocco Londra guadagna lo 0,5%, con gli acquisti nelle Tlc.

In mattinata sono state scarne le indicazioni provenienti dall’Asia, a causa della chiusura di Tokyo per la festa della Montagna e nel pomeriggio ha portato incertezza l’andamento zoppicante di Wall Street, che è mista a metà giornata (DJ -0,4%, S&P 500 -0,06%, Nasdaq +0,14%).

Oro, petrolio e gas in rally

Le materie prime invece sembrano avere più ragioni di ottimismo: l’oro continua a macinare guadagni avvicinandosi al record toccato a metà luglio, grazie a un dollaro più debole e alla prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre. Al momento lo spot gold è vicino a 2460 dollari l’oncia (+1,12%). Mf osserva che in cinque anni il metallo prezioso ha fatto meglio del paniere europeo, che pure è cresciuto del 42% circa.

L’andamento è oggi sostenuto anche per il petrolio, che si muove in positivo per la quinta seduta consecutiva, con i prezzi alimentati dalla crisi in Medio Oriente. Inoltre l’Opec+ ha rivisto al ribasso le previsioni sulla domanda nel 2024-2025, ma sottolineando che le dinamiche del mercato sono “sane”, soprattutto quest’anno, poiché la crescita della domanda è “ben al di sopra della media di 1,4 mbd registrata prima della pandemia di Covid 19”.

Al momento i contratti di settembre di Brent e Wti salgono di circa due punti, rispettivamente oltre gli 81 e i 78,50 dollari al barile.

Rialza la testa anche il gas, dopo il blitz ucraino nella regione russa di Kursk, che mette a rischio il gasdotto portatore di metà del gas naturale russo che ancora si acquista in Europa. I future di settembre del gas naturale ad Amsterdam sono oltre i 41 euro al Mwh.

Valutario, il dollaro sale contro rublo e yen; euro tonico

Sul mercato valutario crolla il rublo, che perde oltre il 4% contro il dollaro e si ridimensiona anche il recupero dello yen, con il biglietto verde che recupera un cambio intorno a 147,80.

L’euro appare invece ben intonato per un cross in leggero progresso a 1,093.

A influire sui corsi saranno anche gli importanti appuntamenti macro attesi nei prossimi giorni. In particolare domani si conoscerà l’andamento dei prezzi alla produzione Usa e giovedì l’andamento delle vendite al dettaglio. Mercoledì invece usciranno i dati flash sull’occupazione, il Pil e la produzione di inflazione della zona euro e lo stesso giorno saranno resi noti i dati relativi ai prezzi al consumo negli Stati Uniti nel mese di luglio. Quest’ultimo in particolare catalizzerà l’attenzione generale poiché potrà influenzare le scelte di politica monetaria della Fed e quindi quelle di tutte le altre banche centrali, compresa la Bce. Il dato sull’inflazione americana potrebbe “deludere” in entrambe le direzioni: se l’andamento dei prezzi di rivelasse troppo alto potrebbe frenare il taglio dei tassi e se fosse troppo basso potrebbe riaccendere i timori di recessione e rafforzare il dubbio che la Fed sia in ritardo nella sua azione di allentamento della stretta.

Al momento i mercati monetari sono equamente divisi tra un taglio di 50 e 25 punti base dei tassi di interesse statunitensi, prevedendo un allentamento totale di 100 pb entro la fine del 2024, secondo lo strumento FedWatch del Cme.

L‘indice di volatilità, o indicatore di paura di Wall Street, è in leggero aumento a 20,71 punti, benché lontano dal picco di 65,73 di una settimana fa.

Sul fronte Bce, Bloomberg, sulla base di un sondaggio tra un panel di economisti, vede sei tagli consecutivi dei tassi, fino a raggiungere il 2,25% a dicembre 2025. In precedenza, gli esperti intervistati avevano previsto che questo livello sarebbe stato raggiunto solo nel secondo trimestre del 2026. 

Piazza Affari, Mps torna regina

A guidare i rialzi di Piazza Affari oggi è Banca Monte Paschi, che sale del 2,28%. Sono in evidenza anche molti titoli del risparmio gestito, dopo l’operazione di takeover sulla principale piattaforma di investimenti britannica Hargreaves Lansdown annunciata venerdì a mercati aperti per 4,5 miliardi di sterline da parte di un consorzio di società di private equity come Cvc, Nordic Capital e Abu Dhabi Investment Authority.

Inoltre dopo le ultime trimestrali Jefferies ha rivisto i propri modelli di valutazione nel settore, alzando il target price delle due ‘top pick’ Mediolanum (+1,29%) e Mediobanca (+0,9%), rispettivamente a 13,10 e 14,80 euro.

Il clima favorevole tonifica anche Azimut +1,41% e Finecobank +0,94%.

Tra gli assicurativi rialza la testa Generali, +1,35%, dopo la fredda accoglienza del mercato per la trimestrale.

Nell’industria bene Leonardo +1,2% e Interpump +1,14%, mentre tra i titoli petroliferi il migliore è Eni +1,08%.

Telecom è in timido progresso, +0,55%, mentre la rivale Bt guadagna l’8,43% a Londra dopo l’annuncio del passaggio del 24,5% tra Altice Uk e l’indiana Bharti Global.

La maglia nera del giorno va a Cucinelli, -1,02%. Mentre le perdite sono frazionali per Stellantis -0,6% e Moncler -0,5%.

Spread e tassi in calo

Il quadro è ancora roseo sul secondario, dove lo spread tra decennale italiano e tedesco appare stabile a 144 punti base, mentre il tasso del Btp appare in legno calo rispetto alla chiusura di venerdì, 3,64% da 3,68%.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati