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Borsa 11 dicembre: il rally frena in vista dei summit di Fed e Bce sui tassi ma a Milano svettano Fineco e Mps

Imagoeconomica

Il balzo di Finecobank (+5,26%) e quello di Monte Paschi (+2,94%) consentono oggi a Piazza Affari di chiudere in lievissimo rialzo (+0,08%, 30.426 punti base) una seduta interlocutoria, schiacciata dall’attesa delle riunioni di ben cinque banche centrali, tra cui svettano Fed (mercoledì) e Bce (giovedì).

Il paesaggio è poco mosso anche nel resto d’Europa, tenendo conto in ogni caso che tutti i listini si muovono a livelli top dell’anno e oltre (Milano non vedeva questi numeri da 15 anni).

Francoforte chiude con un progresso dello 0,25%, Parigi +0,33%, Amsterdam +0,59%. Sono in modesto calo Madrid -0,28% e Londra -0,12%.

Negli Stati Uniti, Wall Street è mista a metà giornata: il DJ si apprezza dello 0,29%, lo S&P 500 è piatto, il Nasdaq cede lo 0,29%.

Oltreoceano si guarda anche a Buenos Aires per capire come i mercati stanno reagendo all’indomani dell’insediamento del nuovo premier Javier Milei. Il principale indice, lo S&P Merval, dopo un’apertura in rally a +4% ha rallentato e si sta muovendo al momento in progresso dell’1%.

Sul mercato dei cambi è piatto l’euro-dollaro (1,074).

Tra le materie prime è piatto il petrolio, dopo le perdite in Asia: Brent -0,13%, 75,74 dollari al barile; Wti -0,27%, 71,04 dollari.

Forti vendite sul gas naturale ad Amsterdam: (-6,08%), 36.250 euro al MWH.

Si appanna l’oro, sotto quota 2000 dollari l’oncia (-1,04%, 1983 dollari).

Torna la volatilità sul bitcoin, che cede oltre il 5%, per un cambio a 41.729 dollari.

Focus su banche centrali e inflazione Usa

Il focus dei mercati resta sulle banche centrali e sui dati macroeconomici che possono orientare le loro scelte come il rapporto sui prezzi al consumo di novembre in uscita domani. Già il rapporto sull’occupazione visto venerdì si è rivelato migliore del previsto e ha ridotto le probabilità di un taglio dei tassi già a partire da marzo. Ora l’andamento dell’inflazione potrebbe far risalire le scommesse o ridurle ulteriormente, unitamente a quanto dirà mercoledì Jerome Powell al termine della riunione del Fomc.

Giovedì toccherà poi alla Bce pronunciarsi sulla politica monetaria. Anche da Francoforte non ci si aspettano nuove strette, ma indicazioni sulla strada che verrà percorsa nei prossimi mesi e sul dibattito in corso tra falchi e colombe.

Sempre giovedì si pronuncerà anche la Banca d’Inghilterra, la banca centrale norvegese e quella elvetica e non si escludono sorprese da quest’ultima, per calmierare l’esuberanza del franco svizzero, che la settimana scorsa ha toccato il massimo da nove anni contro l’euro.

Mentre l’Occidente sta ancora giocando la sua partita a scacchi con l’inflazione, la Cina preoccupa per ragioni opposte, per la deflazione, con l’indice dei beni al consumo di novembre scesi dello 0,5% sia su base annua sia su base mensile.

Piazza Affari, bene i titoli finanziari, male le utility

In Piazza Affari sono soprattutto i titoli finanziari a dare respiro al listino. In primo piano è Finecobank, grazie al dato sulla raccolta netta di novembre a 287 milioni di euro sopra le attese degli analisti.

Banco Monte Paschi, titolo più effervescente in questo periodo, oggi festeggia l’assoluzione degli ex vertici Fabrizio Viola e Alessandro Profumo, con la sentenza d’appello che ha ribaltato la condanna in primo grado per la contabilizzazione dei famigerati derivati Santorini e Alexandria. Banco Bpm sale dello 0,78% alla vigilia della presentazione del piano strategico. Bene Banca Generali +1,26% e Banca Mediolanum +1,18%.

Tra le blue chip migliori del giorno ci sono inoltre Amplifon +2,02% e Moncler +1,19.

Il listino è zavorrato soprattutto dalle utility e dai titoli dell’energia, mentre da Dubai giunge notizia che nella bozza di Dichiarazione alla Cop 28 salta il riferimento all’uscita graduate dai combustibili fossili.

Così a Milano la maglia nera del giorno va Erg -1,93%, penalizzata soprattutto dalla retrocessione a ‘underweight’ da ‘equal weight’ da parte di Morgan Stanley che firma un report sulle utility europee. Debolezza anche per Terna -1,59%, Tenaris -1,49%, Hera -0,1,15%.

Fuori dal paniere principale brilla Tessellis +18,17%, ex Tiscali, che è in un trend rialzista da otto sedute consecutive.

Stabile l’obbligazionario

Chiude una seduta incolore la carta italiana. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è indicato in 178 punti base, con tassi in leggero calo, rispettivamente a +3,98% (da +4,04% di venerdì) e +2,26% (invariato).

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