X

Borsa 10 gennaio chiusura: listini azionari prudenti ma a Piazza Affari crolla Campari

Imagoeconomica

Le borse europee si fermano oggi poco lontano dai livelli della vigilia, in un contesto d’attesa su molti fronti: domani l’inflazione Usa, venerdì l’avvio della stagione delle trimestrali, sabato le elezioni a Taiwan, che potrebbero mettere a rischio il precario equilibrio politico con la Cina (in rosso gli indici a Pechino).

Piazza Affari è la migliore, +0,14%, nonostante il tonfo di Campari (-6,53%), grazie a titoli finanziari e auto. Seguono Madrid +0,0,6%, Francoforte +0,01%, Parigi -0,01%, Amsterdam -0,33%, Londra -0,43%.

Come si vede gli investitori faticano a prendere posizione in questi giorni e anche Wall Street procede cauta, a fine mattinata, anche se un calo dei rendimenti dei titoli di Stato sta favorendo gli acquisti sulle azioni delle mega tech. Tra le altre Nvidia si muove su nuovi massimi, dopo i progressi di ieri, grazie alla fiducia del mercato nell’intelligenza artificiale. I titoli di criptovalute invece perdono tra il 3% e il 4%, in seguito al calo del prezzo del bitcoin dopo un falso messaggio sui social media sull’account dell’autorità di regolamentazione del mercato Usa.

Nel contesto di globale prudenza si fa notare il nuovo progresso di Tokyo, che ha chiuso stamani con un guadagno del 2,08%, oltre i massimi da 30 anni toccati ieri, dopo che il terremoto e i dati sull’inflazione hanno ulteriormente allontanato il rischio che la Boj abbandoni la sua politica ultra accomodante.

De Guindos parla di possibile recessione tecnica nella zona euro 

Non hanno aiutato i listini le parole di Isabel Schnabel, del consiglio direttivo Bce, che ha diffuso il solito mantra: “I tassi ufficiali devono essere su livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a garantire che l’inflazione torni in modo sostenibile al 2%”. Aggiungendo: “Un’economia in rallentamento è parte della trasmissione della politica monetaria”. Infatti, il vicepresidente della Bce Luis de Guindos ha segnalato che una contrazione economica a dicembre è possibile e potrebbe configurarsi una recessione tecnica nella seconda metà del 2023, in un contesto di prospettive deboli per il prossimo futuro.

Piazza Affari argina le vendite con Fineco, banche e auto

Piazza Affari risulta frenata oggi da Campari, scesa a 9,278 euro, dopo il collocamento di nuove azioni pari al 5,6% del capitale, con il titolo che si è quindi avvicinato al prezzo di vendita di 9,33 euro contro un prezzo di chiusura ieri a 9,926 euro. Perdono terreno, inoltre, alcune utility (Terna -1,87%), ma si apprezzano Hera (+1,13%) ed Enel (+0,52%). Scendono i titoli petroliferi, Saipem -1,8%. In ribasso Telecom -1,48%.

A equilibrare le vendite provvedono gli acquisti su Finecobank, +2,36%, premiata dopo i dati sulla raccolta di dicembre. In scia Azimut +1,64%.

Brilla il settore automotive, con Iveco Group +2,16%, Ferrari +1,12%, Stellantis +1,1%.

Le banche rialzano la testa a partire da Unicredit +1,21%.

È timida Generali +0,28%, che ha reso noto di aver siglato un accordo per acquisire il 51% di Generali China Insurance Company (Gci) per circa 99 milioni di euro, diventando l’unico azionista della compagnia danni cinese. Per effetto dell’operazione, in linea con il proprio piano strategico, Generali stima un impatto negativo sul proprio Solvency Ratio di circa 1 punto percentuale.

Scende lo spread

La chiusura è positiva sul mercato secondario, con lo spread tra Btp decennale Bund di pari durata a 162 punti base (-1,66%) e rendimenti in leggera discesa al 3,83% e 2,21%.

Sul mercato dei cambi l’euro dollaro si muove in area 1,095 ed è favorevole alla moneta unica. Tra le monete digitali, il bitcoin è in calo dello 0,4% a 45.211 dollari. Ieri ha toccato il massimo degli ultimi 21 mesi a 47.897 dollari, dopo un falso post che la Sec ha attribuito a un hacker.

Tra le materie prime si appiattisce l’andamento del petrolio.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati