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Borsa 1 dicembre: novembre è stato il miglior mese dal 2008 per azioni e bond e adesso si punta sul rally di Natale

Pixabay

Un nuovo record saluta l’avvio di dicembre: il Dow Jones +1,47% sfiora la vetta di 40 mila punti, nuovo massimo da due anni. Ma la lunga striscia di dati positivi, a partire dalla frenata dell’inflazione sia in Usa che in Europa, ha scaldato solo in parte i listini, già inebriati dai guadagni di un mese stellare. Basti dire che il Nasdaq 100, nonostante il lieve calo di ieri, ha archiviato novembre con un rialzo a doppia cifra, legato quasi solo all’andamento dei tassi di mercato. A muovere i titoli verso l’alto è stata la convinzione che la discesa dell’inflazione (combinata con il raffreddamento della crescita) possa tradursi presto in un primo taglio dei tassi di interesse già in primavera. Di qui la prospettiva di uno scenario favorevole sua alle azioni che ai bond che archiviano il miglior mese dal 2008. 

Si avvicina il rally di fine anno, ma i consumi Usa scendono

A questo punto la domanda è una sola: c’è ancora spazio per il tradizionale rally di fine anno? I segnali positivi non mancano. Bloomberg riporta che il rapporto tra acquisti e vendite da parte  degli interni (insiders) è sui massimi da sei mesi e segnala che il desk di Bank of America attivo sui buyback sta lavorando a ritmi frenetici. Intanto i clienti corporate di Goldman Sachs stanno chiedendo di avviare un piano di rastrellamento delle azioni proprie. Ma perché questi sintomi sutraducano in un rally occorrono altri fattori, sia geopolitici che dal from dell’economia reale. Senza trascurare i rischi in arrivo dalla Cina: più di 24 miliardi di dollari hanno lasciato questo mese: le Borse di Shanghai e di Hong Kong. L’indice chiude il mese in ribasso del 2,3%.

La frenata cinese rappresenta l’eccezione in un quadro fortemente positivo. La corsa agli acquisti prosegue oggi, primo giorno dell’ultimo mese dell’anno

Apertura in rialzo per l’Europa, Milano ai massimi da 15 anno 

Le borse dell’Europa hanno aperto in rialzo, confermando i Future EuroStoxx50 +0,4%. Piazza Affari viaggia a +0,35% inaugurando in positivo il mese di dicembre, dopo un novembre da incorniciare.

Il nostro FtseMib è cresciuto del +7,20%, toccando ieri a 29.882 punti il nuovo massimo da 15 anni.

Da segnalare la ripartenza delle società Mid/Small di Piazza Affari. L’indice Ftse Star è cresciuto del +9,60%, mettendo a segno il mese migliore da tre anni. L’indice Ftse Mid Caps è cresciuto del +9,33%. 

Rialzi stellari per i bond. L’inflazione scivola al 2,4%

  • A favorire l’ottimismo è l’andamento “stellare” dei mercati obbligazionari, sia in Usa che in Europa. Novembre è stato il mese migliore dal 2008 per il Treasury USA decennale (prezzo +3,40%) ma anche per il Bund decennale tedesco (prezzo +2,65%) e per il BTP decennale (prezzo +4,31%).
  • Nell’Eurozona. I prezzi al consumo di novembre sono cresciuti del +2,40% rispetto a un anno fa, si tratta del ritmo più lento dal luglio 2021.
  • Lungo l’elenco dei mercati che a novembre sono cresciuti a doppia cifra: KOSPI di Seul +12,7%; OMX di Stoccolma +12,4%; Ibex spagnolo +10,83%;  Nasdaq Composite +10,70%.

Elon Musk lancia il mega camion elettrico

Wall Street è più cauta, condizionata anche dalla perdita di velocità dei consumo, frenati dalla fine della moratoria sui prestiti agli studenti e dall’esaurimento dei bonis elargiti per ila pandemia. 

Giovedì seduta contrastata a Wall Street. Nasdaq -0,2%. Future piatti.

Da segnalare la presentazione del Cybertruck, il camion elettrico di Tesla: Prezzo di 60.900 dollari. Telaio identico a quello pensato peri razzi di Space x. 

Capitali lasciano la Cina: 24 miliardi nell’ultimo mese

Le borse dell’Asia Pacifico hanno iniziato il mese in negativo. E’ poco sotto la parità il Nikkei di Tokyo nel finale di seduta, la settimana termina con un calo dello 0,5%. Si stanno avvicinando di nuovo ai minimi di medio-lungo periodo i mercati azionari della Cina. Hang Seng di Hong Kong -0,2%, CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,2%.

L’indice PMI manifatturiero di Caixin è salito a 50,7 punti in novembre, da 49,5 di ottobre: il miglioramento prende in contropiede gli economisti, posizionati su un’altra lettura inferiore a cinquanta punti, lo spartiacque tra contrazione e espansione. L’indice PMI manifatturiero diffuso 24 ore fa dall’ufficio di statistica si era confermato lo scorso mese sui livelli di ottobre, a 49,4.

La Borsa di Seul perde l’1%, -0,4% il bilancio settimanale. Le esportazioni della Corea del Sud sono salite di quasi l’8% il mese scorso, in ripresa dal +5,1% anno su anno di ottobre. Il dato è superiore alle stime degli economisti.

L’Opec+ non rianima il petrolio, oro al top

Petrolio in caduta del -2,5% poco sopra gli 80 dollari. Ieri era arrivato a guadagnare il +2%. L’inversione è arrivata quando è emerso che i tagli volontari alla produzione di petrolio concordati dai produttori Opec+ non sono stati all’altezza delle aspettative del mercato. L’Arabia Saudita, la Russia e altri membri dell’Opec+ hanno concordato una riduzione volontaria della produzione di 900.000 barili al giorno oltre ad estendere di 1,3 milioni di barili al giorno i tagli alla produzione già in atto. 

Oro stabile a 2040 dollari. Il prezzo dell’oro è al top e si assesta a pochissima distanza dai massimi storici di 2.075 usd. Novembre si è chiuso con un +2,65% che si aggiunge al +7,3% del mese precedente. Il +12% accumulato nel 2023 ne fa una delle commodity, se così possiamo semplificare, più remunerative dell’anno.

Un buy back per Tecnogym, Generali tagliata

In pillole: 

  • Technogym. Nif Holding intende acquistare circa 10,1 milioni di azioni ordinarie della società, pari a circa il 5% del capitale, tramite un reverse accelerated bookbuilding.
  • Generali. KBW taglia il giudizio a Market Perform.
  • Tim. Kkr, riferisce Reuters, è al lavoro per presentare una nuova offerta per Sparkle, la società che detiene i cavi sottomarini di Tim, proseguendo con il lavoro di due diligence sugli asset, hanno detto tre fonti vicine alla situazione. Grazie alla vendita della rete, il gruppo in futuro potrà crescere anche attraverso acquisizioni e potrà contare su una struttura finanziaria che consentirà di valutare diversi percorsi, dice l’AD Pietro Labriola in un’intervista a Repubblica. “Oggi una politica di dividendi, per esempio, è ancora impensabile, ma dopo il closing avremo una struttura di capitale solida (rapporto debito/Ebitda inferiore a 2 volte) che ci permetterà di guardarci intorno con un’altra prospettiva. Magari anche per operazioni sul capitale”, aggiunge.
  • Intesa Sanpaolo. Il requisito Srep da rispettare complessivamente in termini di Cet1 per il 2024 è pari a 9,32%.
  • Credem. Il requisito Srep complessivo per il 2024 per quanto riguarda il Cet1 ammonta a 7,60%.
  • Unicredit. Sui giornali si dà conto delle dichiarazioni dei due Ceo delle due più grandi banche italiane rilasciate ieri nel corso di un evento. Entrambi, sono a favore di aggregazioni transfrontaliere. In questo momento però, sono più interessanti i riacquisti di azioni proprie.
  • Exor. Nel corso dell’investor day tenutosi giovedì a Torino, la holding ha confermato la strategia di attenzione ai settori del healthcare, del lusso e del tech. C’è la possibilità di procedere con un piano di buyback. Lo sconto sul Nav è del 40%.
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