Ci si aspettava mercati di ottimo umore dopo l’ottima trimestrale di Meta e l’apertura ufficiale della Fed a un taglio dei tassi a settembre. E invece le Borse europee procedono in forte ribasso con Piazza Affari che registra una delle peggiori performance a livello continentale zavorrata dalle banche e da Prysmian. A metà giornata il rosso è dell’1,2% a 33.350 punti base. Si allarga anche lo spread, che sfonda la quota psicologica dei 140 punti base, mentre il rendimento sul Btp decennale benchmark è al 3,64% dal 3,65% della vigilia.
Auto e banche zavorrano le Borse europee
Il settore finanziario e quello dell’auto trascinano le borse europee in ribasso, mettendo in secondo piano le indicazioni fornite dalla Federal Reserve con il presidente Jerome Powell che ieri ha confermato che “Una riduzione del tasso di riferimento potrebbe essere sul tavolo già dalla prossima riunione di settembre”. In Europa è arrivata anche la Bank of England che ha tagliato i tassi di 25 punti base portandoli al 5% dopo averli mantenuti per un anno intero al 5,25%, il livello più alto da 16 anni.
Sul fronte macro a giugno, secondo l’Eurostat, il tasso di disoccupazione destagionalizzato dell’Area Euro era del 6,5 %, in aumento rispetto al 6,4 % di maggio e stabile rispetto a giugno 2023. Il tasso di disoccupazione nell’Ue si è attestato invece al 6%, stabile rispetto a maggio 2024 e a giugno 2023. In Italia, nello stesso mese, sono cresciuti sia gli occupati sia i disoccupati e diminuiti gli inattivi. L’Istat ha infatti reso noto che a giugno il numero di occupati ha superato quello di giugno 2023 del 1,4% (+337mila unità), mentre il tasso di occupazione in un anno sale di 0,7 punti percentuali. Rispetto a giugno 2023, è calato il numero di persone in cerca di lavoro (-6,4%, pari a -122mila unità) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -103mila). Il tasso di disoccupazione si è invece attestato al 7% (+0,1 punti), quello giovanile al 20,5% (+0,1 punti).
In questo contesto, lo Stoxx 600 cede lo 0,5% dopo aver toccato un massimo di due settimane nella seduta precedente. Il settore bancario è quello in maggiore ribasso, con un calo del 2,44%, con Societe Generale che scende del 7,3% dopo aver comunicato i risultati del secondo trimestre. Giù (-1,5%) anche il settore auto, con Volkswagen (-1,7%), Bmw (-3,1%) e Daimler Truck (-2,4%) in rosso dopo i conti. È invece da segnalare il balzo di Rolls Royce (+10,9%) che ha alzato la propria guidance sugli utili e ha ripreso a pagare i dividendi.
Passando ai listini, Parigi perde l’1,3%, Francoforte l’1,2%, Madrid l’1,16%. Limita i danni (-0,2%) Amsterdam, mentre fuori dalla Ue Londra segna -0,5% dopo la decisione della Bank of England.
Nel frattempo viaggiano in lieve rialzo il future delle Borse Usa, trascinate ancora una volta dai titoli tech. Nel pre-market Meta sale di oltre il 7% dopo la trimestrale, mentre Nvidia (+12,8% ieri), rosicchia un ulteriore +1%. Stasera toccherà ad Apple e Amazon pubblicare la trimestrale.
A Piazza Affari crollano le banche, bene Tim e Leonardo
Sono solo tre i titoli in rialzo in una giornata nera per Piazza Affari. In vetta al Ftse Mib c’è Tim che, dopo qualche scossone iniziale, guadagna il 2,5%. A trainare il titolo sono i conti pubblicati ieri a mercati chiusi e molto apprezzati dagli analisti. Intermonte definisce i numeri del secondo trimestre “’migliori delle attese”, con un debito in linea e la conferma dei target, anche se “sul vecchio perimetro, la profittabilità domestica è risultata inferiore al consensus, ma assolutamente in linea con le nostre stime”. Tirando le somme, “pur non aspettandoci significativi miglioramenti nelle stime di consensus sul FY24-26 – scrive il borker – apprezziamo la qualità dei risultati e la visibilità offerta sulla raggiungibilità delle guidance sull’anno, in particolare quella relativa al debito”.
Sugli scudi anche Leonardo (+1,%), mentre Nexi sale dello 0,7% dopo i conti e Diasorin e Saipem guadagnano rispettivamente lo 0,2% e lo 0,18%.
La lista dei ribassi è lunga e ben fornita. Prysmian registra la peggior performance del listino (-4,3%) dopo la semestrale. I conti zavorrano anche Tenaris (-3,2%), ma a trascinare giù il Ftse Mib sono soprattutto le banche, con l’indice del comparto in ribasso di oltre due punti e mezzo percentuali.
Mps, Banco Bpm, Unicredit e Bper cedono il 3 per cento e Intesa che perde il 2%. Male anche Mediobanca (-2,23%) nonostante i ricavi e gli utili da record registrati nell’esercizio annuale chiuso il 30 giugno.
Perdono il 2,5% anche Terna e Unipol.
Continuano a salire i prezzi del petrolio
Continua la corsa del petrolio con l’aumento delle tensioni in Medio Oriente. Il Brent, contratto ottobre, è a 81,51 dollari al barile (+0,8%), il Wti di pari scadenza è 78,68 dollari (+1%). Sale anche il prezzo del gas naturale, che ad Amsterdam viaggia a quota 36,225 euro al megawattora (+1%). Sul valutario, l’euro è a 1,08 dollari, in ribasso da 1,0825 mercoledì in chiusura, mentre la sterlina tocca i minimi da quattro anni sul dollaro dopo il taglio della BoE.
(Ultimo aggiornamento: ore 14.20 del 1° agosto).